C’è chi il Cake design… e chi lo Spignatto

Sì, spignatto, perché io di mettermi il grembiule e starmene tra i fornelli non ne ho mai avuto voglia.

Ci ho provato a guardare le migliaia di trasmissioni con chef titolati che insegnano a fare piatti gourmet o quelle bellissime torte che, però, dai, diciamocelo, quelle all’italiana con la crema pasticcera e le fragole non le batte nessuno.

In verità, quando sono diventata mamma al contrario (alzino la mano le mammealcontrario aldilà dello schermo), non mi sono preoccupata di cosa dare da mangiare a mia figlia, perché quell’esserino di 108 cm trangugiava cibo quanto un camionista di 180 (e non specifico se parlo d’altezza o di larghezza).

Piuttosto per la prima volta nella mia vita ho avuto a che fare con la pelle più delicata, secca e disidrata mai vista, quella della mia bambina africana.

Nelle mie ricerche notturne… perché il giorno era dedicato a prestarle attenzione altrimenti mi distruggeva casa… ho scoperto che l’olio per bambini più famoso in commercio era pura paraffina, petrolio insomma.

Aiutoooooooooooooooooooooooo!

E io che la facevo facile.

Andare al supermercato, comprare la fatidica confezione di tal olio e cospargere la mia bambina di… petrolio!?!

Crema Q10 fatta in casa
Cosmesi naturale spignatto: La mia crema al Q10

Spignatto’s girls

È qui che per la prima volta mi sono imbattuta nei canale youtube di cosmesi naturale, per la prima volta ho sentito parlare di creme fai da te e materie prime cosmetiche, per la prima volta ho capito cos’era un’ INCI, e per la prima volta ho sentito il termine Spignatto.

Da quel giorno sono passati più di due anni. Due anni di shampoo, balsami, impacchi, maschere, creme viso anti rughe e burri corpo realizzati in casa con una bilancina di precisione e ampolle e ampolline che mi facevano sembrare un’alchimista d’altri tempi.

Sarà che quando mi dicevano che nella vita passata ero una strega non si sbagliavano?

E questa prima infarinatura non mi bastava più.

Non riuscivo più solo a copiare ricette, sentivo il bisogno di informarmi, di sapere cosa fosse una cascata di grassi, di come formulare una crema adatta alla mia pelle e da lì mi sono catapultata nel fantastico mondo dei forum e dei gruppi Facebook di spignatto.

Adesso sì che le streghe alchimiste erano in tante e una più brillante dell’altra.

Spignatto girl
Spignattare cosmetici: Alcuni dei miei spignatti

Conclusioni sullo spignatto

Ho scoperto in questi anni quanto siamo disinformati riguardo alla cosmesi, soprattutto a causa dei falsi messaggi pubblicitari (ma va?!).

Ho scoperto che, quando studi un po’, senza essere necessariamente un chimico o un farmacista, puoi aver cura della tua pelle e di quella delle persone che ami con poco, ma soprattutto con l’attenzione che merita.

Parliamo tanto di mangiare biologico o diventare vegani ma poi compriamo creme costosissime senza sapere cosa ci spalmiamo addosso.

Io ora lo so. E tu che ne pensi? Scrivimelo in un commento.

Una romantica a Milano

Titolo rubato a una canzone dei Baustelle per raccontare Milano, il mio luogoalcontrario.

Un lento disamore dovuto agli anni di lontananza dalla mia prima città adottiva.

La nascita spietata di grattacieli nella metropoli che è il simbolo del design e di una certa architettura forse poco amata ma pur sempre antica.

Il loro intersecarsi sfrontato tra i palazzi storici.

Milano Castello Sforzesco

Ricordi di Milano

Il ricordo delle passeggiate da studentessa per le strade di Brera

… poco più in là, quella cartoleria in Corso Garibaldi dove acquistavo la tanto amata carta di riso… e sempre lì, la chiesetta dove andavo a rilassare i pensieri.

Quel grigino costante che, finché ci vivi, quasi lo indossi, ti appartiene…

… ma che quando ti allontani e, suo malgrado, approdi a Roma, viene pienamente colmato da una luce brillante, gioiosa, accecante.

E rieccomi qui, immersa in quel grigino, nel weekend dell’evento milanese che è sempre stato il mio preferito: il salone del mobile.

Persino quando doveva essere la moda a interessarmi di più, mi piaceva perdermi tra gli happenings sofisticati del fuorisalone.

Il ricordo di uno stage capitato per caso – ma quando mai ho creduto al caso? – in un famoso studio di design. A capo una donna – un caso anche questo? – una vera mecenate, col talento di pochi, che aveva l’ardire di invitarmi ad aperitivi tra una giovane soprano ombrosa e uno scultore emergente – ma mi ha visto bene? -.

Milano è…

Milano alla vigilia dell’expo.

Milano che, ogni volta che la guardo, cade sempre in piedi.

Milano che la tua migliore amica ti porta in quel locale super trendy all’Isola.

Milano che mostra di nuovo quel fermento, quell’essere italiani che tutto il mondo cerca invano di imitare.

Milano che mi ricorda che non siamo poi proprio come ci dipingono, nolenti e pesanti.

Al contrario, siamo meravigliosamente italiani, tutti dalla Sicilia alle Alpi, talentuosi e creativi, pronti a risorgere sempre e comunque.

E tu ce l’hai un luogo al contrario nel cuore?

Una città, uno scorcio che a nessuno piace ma di cui tu riesci a trovare le bellezze nascoste?

Se ti fa piacere, raccontamelo in un commento qui sotto. Grazie!

Eccomi qua!

Eh, già! Eccomi qua!

Alcontrario è come mi sento da che ne ho un ricordo.

Finalmente lo accetto. Sì!

Non è servito lottare tanti anni e sono tanti, credimi, per essere come le altre.

Normale

Ma che vorrà dire poi normale?

Beh, dai, mi capisci, no?

Quella che sta al suo posto, caruccia, che sorride, sempre disponibile, quella che crescendo vuole a tutti i costi diventare mamma, che è quello lì il sogno della sua vita, farsi una famiglia, una bella casa, magari col giardino e il cane.

Ne conosco così, si svegliano all’alba la domenica mattina per cucinare il pranzo, tradizionale.

Hanno sempre la piega a posto e il SUV compatto.

Niente da fare

Ci ho provato e riprovato ma niente da fare.

Mica come me che volevo viaggiare, conoscere il mondo, la gente diversa da me, che volevo sentire il profumo di luoghi nuovi, il sapore di cibi mai gustati.

Proprio no, non ce l’ho fatta.

Ti prego, non usare quella parola… “sbagliata”… una sentenza!

Non è pesante solo pronunciarla?

E poi “sbagliata” perché?

Perché non ragionavo come le altre, non mi vestivo come le altre, non stavo zitta quando “avrei dovuto”?

Eccomi qui in questo blog

Sia chiaro, qui non si fa polemica.

Quando bazzico su blog dove c’è una sfilza di commenti al limite del litigio cronico, chiudo subito la finestra e non ci torno più.

Qui ci si confronta, si sorride sulle proprie debolezze, si scoprono realtà interessanti e si apprezzano le diversità.

Le amo troppo e, a questa età, adesso parla la donna saggia, ho capito chiaramente che nella vita (che discorsone!) tutto serve a qualcosa, anche le persone che ti mettono i bastoni tra le ruote.

Oggi ho fatto pace con quell’essere diversa e, anziché sbagliata, preferisco definirmi al contrario.

E sai qual è la meraviglia di accettarsi?

Che ne ho trovate tantissime di donnealcontrario come me.

Che leggerezza!

Poter condividere tanta robaalcontrario, tante parolealcontrario, tante risatealcontrario.

E tu? Ti senti un essere al contrario?


Per approfondire, ti consiglio di visitare la pagina Chi Sono in cui ti racconto di più di me e di quello che sento come mia missione.

In quella stessa pagina troverai anche tanti altri articoli che spiegano meglio il mio essere al contrario.

Se anche tu ti senti al contrario come me, sono certa che ritroverai parti di te in quelle parole.

Mi auguro in questo modo di farti sentire parte di una comunità più grande di quel che pensi, perché, ebbene sì, siamo in parecchi/e.

Un abbraccio grande e benvenuta/o tra noi, anime al contrario.