Rinvaso: come sopravvivere ai cambiamenti

Hai presente quando osservi la tua piantina preferita?

Proprio quella che ha resistito alla tua assoluta non-curanza…

… quella piccolina che tutti gli anni, dopo le intemperie dell’inverno, ti annuncia la primavera con dei fiori grandi e coloratissimi?

Hai presente quel momento in cui finalmente ti decidi a cambiarle vaso perché, tra un po’, le radici crepano il vasetto sfigato di plastica nero con cui l’hai comprata e in cui l’hai lasciata perché non hai mai tempo per dedicartici?

Ecco, arriva quel momento che non hai più scuse e, convinta/o del tuo pollice verde “occasionale”, vai a comprare il bel vaso nuovo, forte e resistente.

E siccome sei pro-ambiente (mannaggia a me!) hai la grandiosa idea di acquistare del terriccio biologico, dimenticando che infesterai casa e terrazzo di un odore raccapricciante e duraturo di feci animali.

Munita/o di guanti e palettina, metti l’argilla in fondo al vaso, poi un po’ di terriccio, quindi con delicatezza estrai la tua piantina dal vasetto (che però, visto che le radici ormai stanno scoppiando, devi dare ‘na botta per estrarla, altro che delicatezza bucolica!).

L’appoggi sul terriccio biologico e, ahimè per il tuo naso, la ricopri con lo stesso, fino a colmare i bordi del vaso.

A questo punto innaffi dolcemente e…

Preghi!

Sì, preghi perché il momento peggiore è adesso, è l’attesa, è vedere se la tua pianta sopravviverà o no all’operazione rinvaso maleodorante.

Ci sono quei giorni che alcune foglie ingialliscono e inevitabilmente seccano, che per te sono i giorni peggiori perché a quel punto solo i santi possono salvare la tua amata annunciatrice di primavera.

Giorni grigi, giorni che sbirci dalla finestra per vedere anche un piccolo cambiamento, giorni che speri.

E poi c’è quel giorno che li vedi… SÌ… vedi sbucare dei microscopici germogli e, poco dopo, nuovi boccioli.

Pfiuuu! Grandissimo sospiro di sollievo.

L’anno dopo la tua pianta sarà cresciuta il doppio, si ricoprirà di fiori e di nuove foglie verdissime.

Ecco! Io mi sento un po’ nella fase di rinvaso in questi ultimi mesi.

Ho superato bufere che l’odore di qualunque escremento animale è niente, preso delle decisioni non “approvate” dagli altri (e te pareva!), convinta a rischiare e a far crescere le mie radici in un vaso più grande, con la grande incognita…

Fioritura orchidea bianca rinvaso

Sopravviverò al rinvaso?

Quali saranno le conseguenze?

E se tutte le mie foglie seccheranno e non produrrò alcun fiore?

Ma soprattutto… sopravviverò?

Sai che c’è? ‘Sti grandissimi cazzi! 

Non so cosa accadrà domani, né tra un mese o tra un anno.

Non so come gestirò il cambiamento e, sì, ho paura, cavoli se ne ho!

Ma ho più paura di restare ferma, ho molta più paura di rimanere al palo, nella stessa situazione di sempre, ho più paura di sentire quella sensazione di nodo in gola e di non riuscire a respirare.

E posso piangere, posso urlare, posso non dormire ma io mi impegnerò e pregherò e, alla fine, vedrò le mie radici diventare ancora più profonde, e le mie foglie verdissime e i miei fiori di un colore che non ho mai visto prima perché so che questa è la direzione giusta e, se mi guardo bene dentro, lo so da parecchio.

Oggi il cielo tuona e mi ricorda che è Settembre, che molto probabilmente tra due giorni riscoppierà il caldo, che però è tempo di tirare fuori il golfino per le serate umidicce, che la vita si riapre al futuro e che è il momento di andarci verso questo futuro, verso questo rinvaso… senza più scuse.

Go, baby, go!

Ps. Scrissi questo post qualche anno fa e poco dopo iniziai a organizzare il Giro del Mondo. Non solo sono sopravvissuta al rinvaso ma ho realizzato un sogno che mi ha portato a scoprire nuove cose di me e a mostrarmi la strada verso la mia felicità.


Ti lascio qui di seguito alcuni articoli che ho scritto sull’argomento “cambiamento”:

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