L’annuncio… che emozione!

Eh, sì, finalmente lo annuncio.

Non ho mai scritto un post cancellando le parole così tante volte (un po’ come quando, da ragazzina, scrivevo le lettere a mano e riempivo il cestino di pallottole di pagine strappate).

E questo la dice lunga su quanto mi emozioni renderlo (che cosa???) non più solo mio, ma tuo.

Il che mi piace molto perché credo che le cose belle, quelle che ci emozionano di più, diventino ancora più belle solo se condivise, se si ci apre agli altri e non si rimane chiuse/i nel proprio mondo segreto, seppur fatato e brilluccicoso.

Perciò bando alle ciance (Diocom’èanticaquest’espressione!)… te la racconto esattamente come l’ho raccontata a quelle pochissime persone che ne sono a conoscenza.

A te solo una preghiera… leggi fino alla fine. Grazie!

Annuncio bozza SAFARI

Ti annuncio “Safari”

Da quando nel 2012 sono diventata mamma al contrario, ho dovuto mettere quasi del tutto da parte il mio lavoro da freelancer a favore del posto fisso del marito.

Chi si ritrova, alzi la mano!

E così, dopo aver dipinto casa, spostato mobili e agito senza sosta per colmare la mia vena creativa e le tristissime finanze, mi sono ritrovata davanti al mio Mac con una storia.

Una storia che mi ronzava in testa. Un personaggio, una donna, che parlava per me e che voleva essere ascoltata. E io l’ho ascoltata.

Una storia di cui conoscevo l’inizio e la fine ma non cosa sarebbe accaduto in mezzo.

Una storia scritta da Settembre 2013 a Luglio 2014, nove mesi esatti… e la metafora sorge spontanea.

Una storia che ho dedicato alle donne (sebbene non sia una storia solo per donne), soprattutto a quelle italiane, alle donne che hanno talento e che sono costrette a castrare questo talento per le “urgenze” familiari.

L’ho scritto con ironia perché di cose pesanti ne abbiamo abbastanza nelle nostre vite e perché credo che ci serva leggerezza per aprire gli occhi e vedere come siamo fatte veramente.

Poi ad un certo punto, sebbene non ci credessi neanch’io, è arrivata la parola FINE.

E mi sono chiesta: “E ora?”

Quello che è successo da quella domanda ad oggi ha qualcosa che non so descrivere con la razionalità.

Ho chiesto a tre cavie umane di leggerlo, diverse tra loro per sesso, lavoro, famiglia.

E cos’è accaduto?

Che le loro parole, giudizi, emozioni, alla fine della lettura, fossero identiche tra loro, identiche a quelle che provavo io stessa durante la scrittura; che abbiano riso e pianto e che, anche grazie a Safari (questo è il titolo) abbiano preso decisioni coraggiose per le loro vite.

Ecco perché, ad un certo punto, superando le mie remore emotive, ho deciso di farlo leggere ad una quarta persona (siccome sono anche un po’ masochista), giornalista e scrittrice che, invece di distruggermi come io immaginavo, anche semplicemente per una “e” senza accento, mi ha scritto con mia immensa sorpresa:

 “La verità? Mica lo sapevo che scrivevi così bene. Safari è davvero un bel cocktail di emozioni, adrenalina, riflessioni, ritmo.”

Credo di aver pianto per i successivi 20 minuti dopo aver letto la sua email.

Safari ha una magia in sé che non so spiegare con le parole ed è grazie a questo piccolo romanzo, grazie alle quattro splendide cavie che è nato il blog unadonnaalcontrario ed è per questo e per molto altro che:

Ho deciso di fare il salto nel vuoto e auto-pubblicare…

… ben consapevole della difficoltà che questo comporta: nessuna pubblicità se non il passaparola, nessun sostegno anche pratico, nessuna garanzia ma, come ho scritto nel post precedente, è il momento di rischiare, di smetterla di aspettare e, nel giorno in cui lo annuncio, dichiaro pubblicamente che:

Ho davvero bisogno di te in questa avventura!

Il libro uscirà alla fine di Novembre perché devo ancora sistemare qualcosina, visto che sono da sola ad occuparmene e non sono esattamente una cima in queste cose.

Nei prossimi post ti racconterò della protagonista, ti terrò aggiornate/i sulla pubblicazione, accennerò alla trama e soprattutto ti chiederò di scegliere insieme a me una cosetta piccola, piccola, ma tanto, tanto importante perché…

Ci tengo che tu sia parte integrante del progetto. Per il momento un semplice ma infinito… Grazie!

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