Buon Natale a suon di Charles Dickens

Insomma, ormai ci siamo. Mancano solo 3 giorni alla notte di Natale.

Babbo Natale dovrebbe essere pronto, o forse come qualcuno di noi, si sta arrabbattando per completare gli ultimi regali (eh, sì, io ancora sto messa così).

Neanche il traffico di questi giorni, ogni anno lo stesso, due ore per fare un tratto che di solito faccio in mezz’ora, mi distoglie dal fatto che questa notte sia speciale.

Non importa se crediamo o no alla storia di Gesù bambino.

Non importa se pensiamo o no che Santa esiste e ha una bella fabbrica di giocattoli al Polo Nord, con tanti elfi operosi che fanno gli aperitivi a base di Coca-cola.

È la notte magica per eccellenza e, in fondo, ci piace che sia così.

Buon natale con Charles Dickens

Ogni anno in questo periodo ho una tradizione: rileggo il Canto di Natale di Charles Dickens.

È il mio Buon Natale speciale!

Mi piace leggerlo. Ce l’ho sia in italiano sia in inglese.

Lo rileggo tutti gli anni e tutti gli anni sottolineo qualcosa di nuovo che mi dà spunti nuovi.

Quest’anno la matita ha scelto due nuovi passi.

E ci tengo, per augurarti un Buon Natale alcontrario, a condividerli con te.

Buon Natale con C. Dickens

Lo spirito del Natale presente

Ecco lo Spirito del Natale Presente.

Scrooge lo incalza chiedendogli come è possibile che gli spiriti possano lasciar accadere certe brutture nel mondo.

«C’è della gente su questa vostra terra» replicò lo Spirito, «che pretende di conoscerci e che compie in nostro nome i suoi atti di passione, di superbia, di malevolenza, di odio, di invidia, di bigotteria e di egoismo, la quale, da noi e da tutta la nostra specie, è altrettanto lontana quanto sarebbe se non avesse mai vissuto. Tenete a mento questo, e imputate i loro atti a loro, non a noi».

Mi piace molto questo pezzo.

Mi fa pensare a quante volte diamo la colpa o la responsabilità di quello che ci succede a qualcuno o a qualcosa fuori di noi.

Magari pensiamo che Dio sia cattivo con noi, che ci abbia preso in antipatia (ma ti pare possibile? Soprattutto a noi animealcontrario che siamo tanto carucce?).

Magari crediamo che sia tutta colpa di come ci hanno cresciuto mamma e papà, oppure di quell’uomo che ci ha ferito profondamente, oppure del capo che anche quest’anno, nonostante la nostra evidente efficienza, non ci ha dato l’aumento.

Non c’è nessuno e niente a cui possiamo imputare le nostre sfighe. Tutto dipende sempre e soltanto da noi.

Solo da noi possiamo ripartire qui e ora per cambiare la nostra salute, il nostro lavoro, le nostre relazioni.

Non è facile? Sembra impossibile? Sì, è vero!

Certe volte è proprio così.

Certe volte è fottutamente complicato.

Tuttavia conviene tentare e non mollare.

Ne va della nostra felicità che è un bene a cui, credo, nessuna/o di noi voglia rinunciare.

Lo spirito del Natale futuro

Andiamo avanti.

È il terzo spirito che parla, lo Spirito del Natale Futuro.

Appaiono due bambini, emaciati, bruttarelli: «Sono figli dell’uomo e si afferrano a me chiedendoli di aiutarli contro i loro padri. La bambina si chiama Ignoranza, il bambino Bisogno».

Ignoranza e Bisogno. Li conosciamo, vero?

Cavoli, se li conosco. Non so per te, ma per me sono dei veri demoni.

Le credenze sbagliate, le illusioni, il bisogno che qualcuno ci salvi, l’ignoranza rispetto al nostro enorme potenziale.

È ora che ci rendiamo conto che c’è tutto dentro di noi, che siamo esseri completi, come ogni granello di questo gigantesco Universo.

E che finché respiriamo, finché riusciamo a parlare, a muoverci, a pensare, possiamo cambiare.

Possiamo trasformare… noi, il nostro cuore, la nostra mente, la nostra intenzione, i nostri desideri, il nostro “fuori”.

Che il fuori è anche il dentro, e viceversa.

Buon Natale a noi!

Questo desidero per il prossimo Natale, per l’anno che verrà.

Di sedimentare nel mio cuore questa convinzione.

Che tutto dipende da me, che posso farcela a cambiare quello che penso non cambierà mai.

Di avere una speranza illimitata, di non cadere vittima delle illusioni della mia testa, quella che crede in base a quello che ha già visto.

Ma di puntare tutto su quella parte del mio cervello che vuole sperimentare il nuovo, modalità diverse perché come diceva Einstein: «Follia è fare sempre le stesse cose e aspettare risultati diversi».

Che sia il Natale più bello della tua vita, anima al contrario!

Materia e spirito sono separati?

Materia e spirito sono la stessa cosa?

È difficile non fare distinzioni tra le due cose, vero?

Siamo pur figlie e figli del pensiero illuminista.

Ci hanno cresciuto tagliando un confine netto tra bene e male, tra mente e corpo, tra materia e spirito appunto.

Bazzico il pensiero orientale da oltre venticinque anni, con molte zoppie e cadute, ma qualcosa ho imparato.

Una delle cose che mi ha subito colpito di questa filosofia è proprio il concetto di non dualità.

Niente separazione tra noi e l’ambiente, tra me e l’altro, tra la mia mente e il mio corpo.

Questo tra l’altro non è mica un pensiero astratto.

La fisica ci dice che quella che noi pensiamo aria e quindi vuoto, in realtà è materia.

Noi siamo fatti di quella stessa materia, della stessa materia con cui è formata qualunque parte di questa terra e dell’universo.

Semplicemente ci siamo aggregati in forme diverse.

Ok, l’ho spiegato da “donna della strada”. Sicuramente non ho usato i termini scientificamente corretti, ma la sostanza è chiara.

Idem per gli oggetti.

Siamo corpi che si nutrono di cibo (= materia), che si coprono con vestiti (= materia) in inverno per il freddo, in estate per pudore… sì, va beh, non tutte/i ma, dai, hai intuito.

Viviamo in una società che costruisce case, vende energia elettrica, produce servizi. Tutta materia.

Foto post N°77- materia e spirito

Non si tratta di materialismo

Con questo non voglio lanciare un messaggio subliminale sul materialismo, avallando la corsa spietata agli acquisti di cose. Quella per me è stupidità.

Ma sarebbe altrettanto stupido, ormai ne sono convinta, ritirarsi in un eremo e allontanarsi totalmente da quello che è la società che noi esseri umani abbiamo creato. Sbagliata o giusta che sia.

Ho la convinzione che, se vogliamo cambiare le cose, è dentro la società stessa che possiamo farlo non negandola o allontanandocene.

Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un post di una blogger di cui ho stima e che, con grazia ed eleganza, parlava di un argomento ancora purtroppo tabù. Alla fine con altrettanta discrezione ha citato l’azienda che ha sponsorizzato il post. Per queste ultime righe, alcune persone le hanno dato della markettara.

Ora io ti posso raccontare la mia esperienza e quello che penso al riguardo.

Faccio un lavoro “artistico” da sempre, e spesso mi sono sentita dire: “Non c’è budget ma ti offro visibilità.”. Il che andava anche bene all’inizio ma dopo 15 anni di esperienza e una bambina a carico, la cosa non funzionava più.

Prova ad andare al supermercato, fare la spesa e, dopo aver riempito i tuoi sacchetti, dire alla cassiera: “Non ho budget ma pago in visibilità”.

Tenta di dirlo all’idraulico che è venuto a riparare lo scarico del water.

Secondo te, cosa ti risponderebbe? Non risponderebbe!

Probabilmente ti riempirebbe di insulti astenendosi dal menarti solo perché sei donna… o forse no.

La visibilità non paga le bollette

Sì, proprio così. La visibilità non paga le bollette.

La visibilità non paga da mangiare. La visibilità non paga il mutuo.

Non paga nemmeno la benzina o il biglietto dei mezzi per andare a lavoro (che poi di lavoro non si può trattare visto che non è retribuito). La visibilità certamente non paga la babysitter.

I soldi pagano tutto questo.

Ho questo blog da 5 anni e per scrivere un post impiego almeno 3 giorni. A volte anche settimane se dietro c’è una ricerca e dello studio. E sono sicura che tutte le blogger che stimo, prendono il loro lavoro seriamente, con dedizione. Non vengono a fare i conti in tasca a chi lavora nel suo bell’ufficio. Sono persone oneste. Non rubano. Non uccidono. Fanno solo del loro meglio per realizzarsi come donne e professioniste. E a parer mio, lo fanno anche molto bene.

Sinceramente anche io mi auguro di non dover sempre combattere con chi non capisce una mazza dell’impegno che metto nel lavoro, per tirare fuori una somma decente.

La dovremmo finire con questi atteggiamenti polemici “di per sé”, che non portano a nulla.

Non dualità tra materia e spirito

E qui torno al concetto di non dualità di materia e spirito.

Corpo e mente, bene e male, io e l’altro, io e l’ambiente intorno a me.

Sembriamo distinti senza esserlo.

In verità siamo due diverse manifestazioni della stessa materia. Le due facce della stessa moneta.

Se riuscissimo a sentire questo concetto nelle nostre viscere, perché forse la mente razionale non riesce a coglierlo, riusciremmo anche ad abbandonare quel senso di impotenza riguardo al cambiare le cose.

Perché se tu sei parte di me, se la terra è parte di me, allora io ho il potere di interagire, di cambiare qualunque ambiente, qualunque relazione, qualunque fenomeno fisico.

Le separazioni in genere non portano a nulla di buono.

Possono portare a litigi, a guerre, a botte.

E questo soltanto perché non riusciamo a prenderci la totale responsabilità che bene e male, materia e spirito coesistono contemporaneamente nelle nostre vite.

Credo che se tutti facessimo una riflessione vera, concreta su noi stesse/i, sicuramente andremmo in una direzione migliore.

Tutto qui!