Vita da influencer. Facciamo chiarezza.

Influencer è un termine che mi fa storcere un pochino il naso… da sempre.

Non a caso, ultimamente, si sta sostituendo con Content Creator.

Si sa che, essendo una multipotential, io non amo molto le definizioni, anche se il mondo del lavoro ha l’esigenza cronica di collocarti in qualche data base, altrimenti non esisti.

Per giocare un po’ dico che…

L’unica vera influencer che conosco è mia figlia che ogni anno mi passa l’influenza!

Come è successo del resto appena la settimana scorsa.

Va bene, va bene, faccio la seria.

Noemi, definisci Influencer

Influencer non è una definizione che ti scegli.

Anche perché diciamocelo, non è che ci si auto-definisca influencer.

Il termine influencer ha senso quando si è in grado di influenzare (lo dice la parola stessa) altre persone.

Io per esempio ho un’amica a cui chiedo informazioni di vario tipo, dalla scelta del medico specialista al fruttarolo a km zero vicino casa. Lei è sicuramente un’Influencer per me perché conosce molta gente e molte realtà e di lei mi fido tantissimo.

Sì, perché di questo si tratta, di fiducia, della fiducia che si crea con la propria audience.

E la fiducia si crea con quelle che io definiscono le tre “C”:

  • Coerenza
  • Costanza
  • Complicità

Partiamo da Instagram

Instagram, lo sapete benissimo, è in assoluto il social che amo di più. Sarà che vengo dalla fotografia e dal cinema, sarà che la mia libreria di casa è piena di libri fotografici da molto prima che Instagram esistesse, è evidente che il social dell’immagine per antonomasia non poteva che catturarmi.

Curare il proprio profilo IG in ottica professionale comporta ore e ore di tempo, una dedizione quasi maniacale, uno studio costante e attento, un volersi mettere in gioco e sperimentare.

A tutti gli effetti è un lavoro vero e proprio.

Capisco la riluttanza delle aziende che vedono spuntare come funghi profili che si professano influencer e promettono visualizzazioni pazzesche dei loro prodotti.

Di contro, anzi per fortuna, c’è tanta gente seria, capace, che lavora ogni giorno per migliorare se stessa/o in quello che fa.

E poi mica questo succede solo sui social!

In ogni campo lavorativo c’è quello che ha studiato, si è fatto il mazzo, la gavetta, etc. e c’è quello che si paga la laurea, che usa mezzucci e arriva prima a risultati che per altri significano anni di sforzi.

Non sono qui per giudicare. Ognuna/o ha la vita che ha, nel bene e nel male.

IG Unadonnaalcontrario influencer

Ci sono Influencer e Influencer

Dirò una cosa ovvia: non siamo tutte/i uguali.

Io per esempio ho un profilo di Lifestyle, orientato sul Travel ma è molto diverso dai profili super-patinati di alcune mie colleghe.

Sapete, qualche volta le invidio!

Le vedo con la piega perfetta, trucco da modella, abito da sfilata.

Dove? A Milano?

Ma che! In mezzo alla Savana.

E la domanda che mi sorge spontanea è:

Ma come c…. fanno?

Io quando viaggio in posti caldi, cerco sempre di evitare le foto perché il mio capello è cotonato dall’umidità tropicale, il mascara cola e l’abbigliamento standard è pantaloncino e canotta.

Vi prego, illuminatemi che magari imparo anch’io.

Si dice che le vite da Influencer siano tutte belle, tra alberghi di lusso e assenza di problemi.

So che lo sapete già ma fatemelo dire un’unica volta:

Queste vite non esistono!

Io personalmente investo di tasca mia per molti dei miei viaggi, idem per l’attrezzatura fotografica e, quando lavoro (che sia per un’azienda, per un ente del turismo o per un albergo), beh, quello è lavoro e cerco di farlo nel miglior modo possibile, perché ci tengo al mio lavoro come immagino chiunque tenga al suo.

Ed essendo un lavoro ha tempi, regole e obiettivi dettati dal cliente. Esattamente come qualunque altro lavoro di comunicazione e marketing, c’è dietro un progetto ben definito che non scegli tu ma il tuo committente e, se quel committente sceglie te per essere sua/o Ambassador, è perché ritiene che la tua audience, il tuo modo di comunicare, la tua capacità di “influenzare” sono in linea con il progetto che vogliono sponsorizzare.

Insomma ho detto delle banalità, no?

Del resto per prima io (perchè posso parlare solo per me) non accetto tutti i lavori che mi vengono proposti perché non è detto che quel determinato prodotto, che sia un viaggio o un oggetto, sia in linea con quello che innanzitutto io voglio comunicare.

Ecco perché l’importanza delle tre C.

Le 3 “C”

Coerenza

Coerenza. Chi mi segue sa che, per fare un esempio, i prodotti di cosmesi che consiglio hanno un Inci ecobio o comunque senza schifezze chimiche. Se un giorno pubblicizzassi la crema tal de tali, piena di siliconi e parabeni, perderei in un nano secondo tutta la mia credibilità.

Costanza

Costanza. Compatibilmente con la mia vita privata che ovviamente ha la priorità su tutto, nella pubblicazione dei miei contenuti cerco di essere sempre costante in modo da dare continuità alla mia comunicazione.

Complicità

Complicità. Sì, è importante perché al di là del cellulare o dello schermo, ci sono esseri umani in carne ed ossa e questo lo tengo sempre ben presente. Quindi nei limiti della mia imperfezione e della costante mancanza di tempo, faccio di tutto per rispondere ai commenti, ai messaggi in privato, alle interazioni.

Insomma questa è la mia visione della cosa, per lo meno quello che ho capito finora, convinta che ancora ci saranno pagine da scrivere su questo mestiere, sull’evoluzione dei social e del lavoro che ci sta dietro.

Adesso tocca a te.

Sì perché mi interessa particolarmente il tuo parere sull’argomento anche perché, come ben sai, il confronto è l’anima di questo blog e l’unica “arma di costruzione di massa” che conosco.

Ti aspetto nei commenti.

30 risposte a “Vita da influencer. Facciamo chiarezza.”

  1. Delle “tre C” a me manca la costanza, non riesco proprio a star dietro alla pubblicazione di articoli e post sui social
    Ultimamente troppi si credono influencer anche se, come dici tu, non è un’autodefinizione ma un merito che dovrebbero attribuirti gli altri

    1. Sai, a volte costanza può voler dire pubblicare una volta alla settimana purchè siano contenuti di valore. Inutile ammazzarsi di pubblicazioni continue solo per pubblicare tanto. Meglio poco ma buono 😉

  2. Anche io questo mese sono stata molto influencer: avevo la febbre a più di 39°!!! Che ridere… Interessante il tuo articolo articolo e soprattutto concordo con te sulle tre C. E tra tutte e tre per me la la coerenza è la più importante, nel momento in cui non sei coerente con i tuoi principi hai perso irrimediabilmente la credibilità da parte dei tuoi follower.

    1. Ahah, infatti, avrai “influenzato” anche tu! Sì, credo che la coerenza sia fondamentale, almeno lo è per persone come noi e credo, che chi ci segue, rispecchi anche come siamo noi.

  3. Sono d’accordo completamente con te. L’unica C su cui devo lavorare meglio é la costanza… Devo programmarmi meglio. Grazie mille x i tuoi suggerimenti!

  4. Più volte leggendo il tuo post mi sono ritrovata a sorridere, annuire e pensare “Ah ma quindi non la penso solo io così”. Concordo con le tue 3C e aggiungo: Autenticità, non importa se la foto è molto o poco costruita, l’importante è che i contenuti siano sempre specchio di un proprio ideale di una propria visione delle cose. Instagram dovrebbe essere più “storia raccontata” e meno business.

    Un bacio,
    Lucia

    1. Sull’autenticità sfondi proprio una porta con me. Io odio i profili photoshoppati, preferisco di gran lunga le rughe ai visi di plastica 😉

  5. Io mi ritrovo perfettamente nelle tue parole! E anche io mi chiedo costantemente come fanno alcuni profili ad essere sempre perfetti nelle tonalità dei colori, nel trucco e parrucco e chi più ne ha più ne metta. Io continuo a pubblicare foto seguendo me stessa e senza farmi influenzare troppo. Lo so gioco di parole ahahha però alla fine credo che la cosa più importante sia essere fedeli a se stessi. Se io domani mi ritrovassi improvvisamente tutta perfettina non sarei più io, sarei finta e preferisco essere una non-influencer ma essere me stessa. Purtroppo però spesso vince l’apparenza e non la sostanza, io però non mi arrendo. Chissà che con il tempo la vinciamo noi 😉

  6. Sinceramente: ma perché a me non chiama nessuno? Bah. Comunque: io so tutte queste cose che hai detto, e sono d’accordo. Inoltre sai che ti seguo e ti stimo, e come te anche altre: eppure se fate un post sponsorizzato io salto. Non mi interessa quel consiglio: altrimenti ve l’avrei chiesto, no? 😉 Mi resta sempre una patina di dubbio, non sulla vostra sincerità, ma su un fatto estremamente semplice: per quanto siate convinte di un prodotto resta sempre che ne scrivete perché ve l’hanno proposto. Non perché ne avete voi un bisogno libero e intrinseco.

    1. Posso capire perfettamente i tuoi dubbi. Io posso parlare per me e posso dirti che finora sono stata io a scegliere le aziende con cui ho collaborato. Non scrivo se non sono assolutamente convinta del prodotto che ho tra le mani e che testo personalmente prima di scrivere. Le aziende con cui collaboro lo sanno perfettamente. Inoltre mi appassiono alle storie che ci sono dietro l’azienda e la maggior parte delle volte è proprio questo che amo raccontare. Spesso sono proprio storie di donne che, dopo un momento di grande difficoltà, hanno cambiato la loro vita. E a me piace puntare i riflettori su questo. Inoltre credo che la sincerità venga fuori dalle parole di chi scrive. Io spesso leggo altri blogger proprio per avere dei consigli. Mi fido più di loro che della pubblicità in TV o sulla Carta Stampata. Poi chiaramente ho le mie preferenze. C’è quella di cui mi fido veramente e quella su cui ho dei dubbi. E alla fine la decisione resta mia, personale, indipendentemente dalle opinioni che ascolto.

  7. Oh un articolo che ci voleva. Adesso ogni quando mi chiedono <> oppure <> – (premettendo che non ne ho poi cosi tanti) ma solo tanto lavoro e passione in quello che faccio – a queste persone linkerò il tuo post!

  8. E cosa devo aggiungere? Solo che mi trovi sulla tua stessa lunghezza d’onda. A me poi i profili patinati di IG hanno stufato già da un bel po’…ps: anche io uso cosmetici ecobiologici!

    1. Ma in realtà io penso che le diversità siano proprio la vera forza. Io non riuscirei ad avere un profilo così solo perchè non è il mio. Per l’ecobio, come ben sai, mi trovi totalmente in linea con te 🙂

  9. sono assolutamente d’accordo con tutto quello che hai scritto! e aggiungo che purtroppo ultimamente tanti pensano che basti comprare 100k follower per diventare influencer, poveri loro!

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