Cosa fare se si ha il blocco dello scrittore?
Te lo racconto attraverso la mia esperienza personale.
Le ultime settimane sono state complicate e ricche di ostacoli di vario genere.
Ancora oggi ho un paio di cosette da affrontare che non mi fanno star tranquilla.
Così mi sono ritrovata scarica, senza motivazione e decisamente stanca.
Mi chiedevo: perché non riesco più a scrivere? Io che ho mille diari sparsi per casa?
Ho sentito che era meglio prendermi una pausa perché creare contenuti richiede attenzione e io, in quel momento, non ne avevo un briciolo.
Non che l’abbia deciso a cuor leggero, e nemmeno in un giorno.
Guardavo quella pagina bianca ogni giorno e non sapevo come riempirla.
Superare il blocco dello scrittore
Volevo vincere il blocco dello scrittore.
Sì, perché di questo si trattava.
Di superare il famigerato blocco dello scrittore, il panico da foglio bianco, vuoto, cadaverico.
Naturalmente mi sono sentita in colpa perché, diciamocelo, ce l’hanno insegnato da tutta la vita che: “o fai oppure sei una cacchetta”.
Ma poi ho guardato e riguardato quella pagina bianca.
E mi ci sono specchiata dentro.
Ho rivisto quella bambina che voleva conquistare il mondo.
Le ho toccato le cicatrici, rimarginate ma ben visibili.
Ho sfiorato il suo dolore. Ho rivissuto i suoi successi.
L’ho guardata mentre cresceva, mentre sbatteva la testa contro muri insormontabili, mentre ne superava alcuni e veniva buttata giù da altri.
Ne ho assaporato le sfaccettature.
Sfaccettature che non contrastano
Coraggiosa e piena di paura.
Forte e ricca di debolezze.
Determinata e piena di insicurezze.
Termini apparentemente in contrasto. Ma siamo proprio sicure/i che sia così?
Una volta pensavo che ci fossero solo il nero e il bianco, che se eri così, potevi solo essere così.
Oggi credo nel nostro essere multipotenziali, nel nostro essere infinite/i, nelle nostre possibilità.
Si può essere forti e avere delle fragilità interiori, anche grandi.
Questo non ci rende meno forti. Ci rende solo umane/i.
Da qualche tempo, sono stufa marcia delle definizioni.
Siamo definite in famiglia, sul lavoro, nel mercato.
E per questo ogni tanto chiudo un occhio pur di non fare sempre quella contro tutto e contro tutti.
Ma nel profondo amo le potenzialità di ognuna/o di noi e mi piace imparare da questo.
Mi piace ampliare le mie possibilità attraverso le possibilità delle altre persone.
Se non faccio così, pian pianino mi chiudo in me stessa e mi ammalo, nel verso senso della parola.
Così quella pagina bianca mi ha proposto una direzione nuova.
Ho cominciato a riempirla di disegni, immagini, parole e ne è venuto fuori la mia lavagna del prossimo futuro.
Blocco dello scrittore: l’esperimento della pagina bianca
Ecco perché oggi voglio proporti un gioco.
Non è una cosa che ho imparato da un libro né qualcun altro me ne aveva mai parlato. Perciò è un esperimento che mi piacerebbe fare insieme.
Prendi un bel quaderno e aprilo su una pagina bianca.
Non scrivere nulla. Guardala e lasciala lì.
Ogni giorno per almeno una settimana dagli un occhio ma non fare nulla.
Solo guardala, per tutto il tempo che vorrai, tre secondi, un minuto o dieci.
Dopo una settimana facci su quello che desideri: incolla immagini, scrivi frasi, aggiungi paillettes e tutto quello che secondo te ti rappresenta.
Fallo senza pensare troppo. Di getto.
E alla fine guarda quella pagina non più bianca cosa è diventata.
Non ti mostro la mia perché non voglio condizionarti e perché credo possa essere una di quelle cose che possiamo tranquillamente tenerci per noi:
la nostra intima pagina bianca.
Fammi solo sapere se l’hai fatto e come ti sei sentita/o.
È un esperimento da cui vorrei trarre testimonianze.
Chissà che superare la paura della pagina bianca in questo modo, non possa essere utile a mostrarci la strada da percorrere nei momenti di nebbia del nostro cuore.