L’incredibile occasione di sbagliare

Non mi è stato mai concesso di sbagliare.

Prima dalla vita, dalle circostanze in cui ero nata.

C’era già troppo di sbagliato, troppa gente che sbagliava. Io non potevo.

Poi da me stessa. Avevo imparato così.

Dovevo essere perfetta, tranquilla, non dare problemi.

Non che servisse a vivere bene, anzi.

Il rischio del perfezionismo

Essere perfetta ti fa sembrare estremamente inadeguata.

Perché non si può essere perfette/i. A volerlo essere troppo, da qualche parte “sbordi”.

Fai gaffes, lasci che non ci sia filtro tra ciò che pensi e ciò che dici.

In fondo sei una sincera, onesta fino al midollo, non sei capace di dire bugie e, quando ci provi, duri dieci secondi al massimo sbuffando impietosamente in una risata isterica.

‘Na povera matta!

Sbagliare è una grande opportunità

Vogliamo poi parlare di sbagli?

Uh, di quelli ne ho fatti parecchi. Alcuni fatidici, capaci di lasciarti ferite laceranti con ferite ben visibili anche oggi.

Del resto un tempo mi facevo male facilmente, non avevo reti di protezione, nessuno mi ha insegnato come si fa a proteggersi.

Sono aperta, fiduciosa.

Un’Alice nel paese delle meraviglie che da bambina era in versione dark e oggi si è rivestita di colori.

Sì, dark perché ero silenziosa, un po’ cinica (già, da bambina), sapevo cogliere l’anima di chi si dimostrava all’esterno adorabile e che dentro era una grandissima stronza.

Bah, in quello sono brava anche oggi.

Dark perché mi trattavano come la piccola pecorella nera, diversa. Solo perché non ero come loro.

Dark perché mi piacevano gli artisti tormentai. Insomma, i miei padri intellettuali sono stati Pessoa e Bukowski.

C. ruota al parco articolo sbagliare

I miei sbagli più grandi

Poi è arrivato il Buddismo, altro grandissimo “sbaglio”, ed era come se avessi ritrovato casa, perché quello che leggevo era quello che pensavo da sempre.

Pian piano Alice ha svestito i panni neri e si è riempita di colori: il rosso, il viola e l’azzurro. Ha ricominciato a giocare, a scoprire cose nuove, a sbagliarsi.

E sai una cosa? Ho fatto sbagli sempre più grandi.

Come quando ho deciso di adottare una bambina precludendomi l’esperienza di partorire. E ho continuato a sbagliare, non ascoltando nonni, amici, assistenti sociali, medici. Proprio una cattiva mamma.

Come quando ho ascoltato una storia provenire dalla mia pancia e ne ho scritto un libro, Safari, e ho fatto un errore ancora più grande auto-pubblicandolo, nonostante nessuno mi conoscesse. E cosa ho ricevuto in cambio? Tante, tantissime meravigliose recensioni di Safari.

O ancora, come quando ho prenotato il RWT e ho fatto il giro del mondo con mia figlia. “Oddio, parti da sola? Dall’altra parte del mondo? Con una bambina?“.

Eh, sì, uno sbaglio gigantesco che ha guarito la mia anima e il mio corpo e ha creato memorie indelebili nel rapporto con la mia bambina.

Già, sbagli grandi, enormi e, sicuramente, migliori, quelli che mi hanno dato risultati insperati, magici.

Ma allora perché abbiamo così paura di sbagliare?

L'incredibile occasione di sbagliare

Cosa vuol dire ho sbagliato?

Ma non sarà che forse questo non è sbagliare?

Che in fondo tutti sbagliano nella vita, fanno scelte sbagliate o che più semplicemente sbagliando s’impara qualcosa di più?

Forse è seguire il proprio istinto. È andare nella direzione del cuore. Che forse solo lì c’è scritto cosa va bene per noi e soltanto per noi?

Che siamo nate/i per qualcosa, per fare un percorso tutto nostro, unico, che non deve per forza seguire il pensiero della massa, anche di chi ci ama e che pensa al nostro bene?

E in fondo chi lo sa davvero qual è il nostro bene? A volte nemmeno noi, almeno non la nostra testa.

Perciò, sì, sbagliare è stata una grande occasione!

L’occasione migliore per sperimentare.

E forse mi va di sbagliare ancora e portare le mie cicatrici a scoprire nuove meravigliose scoperte.

Ché la vita è solo questa (anche se credo nella reincarnazione), è solo questa quella che mi ricordo, che vivo, che respiro, e siccome non so quanto durerà, voglio poter sbagliare ancora.

Ancora, ancora e ancora.


Se ti va di raccontarmi i tuoi meravigliosi “sbagli”, fallo in un commento o, se preferisci, in un messaggio privato.

Non siamo sole/i in questo mondo fatato di sbagli.

26 risposte a “L’incredibile occasione di sbagliare”

  1. Mi piace il fatto che definisci “sbagli” delle scelte di vita che avevi tutto il diritto di fare. E adoro il fatto che ne vai orgogliosa! Secondo me, le scelte migliori sono proprio quelle fatte in barba a chi dice che invece non le dovresti fare!
    Il mio meraviglioso “sbaglio” è stato andare a convivere con un uomo che conoscevo da neanche un anno. Non contenta, ho aggravato il mio errore accettando di sposarlo, cosa che farò il prossimo maggio.
    Ci sono un sacco di altri “errori” che vorrei fare, che sogno di fare da così tanti anni, ma ho sempre paura di fare il passo. Ma so che lo posso fare. Dovrò solo chiudere gli occhi e… andare!

  2. Beh, complimenti per i tuoi sbagli! A me sembrano davvero splendidi, nonostante tutto. Se hai fatto delle determinate scelte, a discapito del parere altrui, significa che era ciò che in quel momento, nel profondo, desideravi. Sono state quelle scelte ad aver “costruito” la persona che sei ora.
    Il mio sbaglio? Finora soltanto uno, abbastanza pesantuccio. Aver assecondato i miei nella scelta della scuola superiore, optando per quella più “utile”. Certo, ho trovato subito lavoro; una fortuna, al giorno d’oggi. Ma sono 7 anni che lo faccio, e lo detesto, e temo di non esser capace di fare altro… Perciò non trovo mai il coraggio di cercare altrove. Il contratto a tempo indeterminato in questo caso non aiuta… Chissà, magari un giorno…
    Complimenti per l’articolo!

    1. Sai, alla fine credo dipenda esclusivamente da noi. Avere paura o dubbi è assolutamente normale. Il punto è che ad un certo punto dobbiamo decidere se vogliamo essere felici o accontentarci. È una scelta. Non giudico mai quale sia la scelta migliore ma sinceramente penso che valga la pena rischiare. Se hai un lavoro a tempo indeterminato, puoi chiedere un’aspettativa in modo da “tentare”. Ritroveresti comunque il tuo lavoro se le cose non andassero come desideri tu 🙂 È un buon paracadute, direi

      1. Certo, accontentarsi non è mai la soluzione. Ci sto lavorando, comunque Purtroppo dove lavoro io l’aspettativa non è contemplata… oltre al fatto che le mie colleghe verrebbero a prendermi a casa con la forza XD

        1. Sono certa che hai tutte le possibilità per trovare la “tua” soluzione. A volte c’è bisogno di un po’ di tempo per “lavorarci”, come giustamente stai facendo. Questo è già un ottimo inizio. Da parte mia tutta la fiducia dell’universo 🙂

  3. Ottimo post e bellissima riflessione! Devo dire che i tuoi “sbagli” sono stati davvero meravigliosi! Mi piacciono tanto le persone che non hanno paura di sognare, di agire, di inseguire un desiderio e differenziarsi dalla società e dalle masse. Anche io ne faccio tanti di sbagli… ma come faremmo senza di loro?! 🙂

  4. Se dovessi scriverti anche io tutti i miei sbagli credo che ti occuperei lo spazio di tutto il blog! ahahah! Ad ogni modo credo che gli sbagli servano, almeno in parte. proprio ieri ho letto una frase che diceva che in tutti gli sbagli c’è almeno una cosa positiva, ed è a questo che mi aggrappo! Cercare sempre e comunque anche quella piccola e unica cosa positiva, perchè è proprio quella che ti fa cambiare il modo di vedere ogni cosa. 🙂

    1. Io penso che a volte siano proprio esperimenti. Qualche volta si trasformano in sbagli, altre in opportunità, in scoperte, in meraviglie che se non avessimo avuto il coraggio di fare, accettando il rischio, non avremmo mai vissuto

  5. Bellissima riflessione! e sono molto d’accordo con te sul fatto di assolutamente non essere come la massa vuole imporci. Ti stringo la mano perchè anch’io di sbagli ne ho fatti davvero tanti, ho quasi l’imbarazzo della scelta!! ci penso e ti dirò se mi viene in mente qualcosa!

    1. Eh, sì, ti capisco bene. A volte sono pure troppi 😀 ma va bene così se l’intenzione è positiva e se il cuore è puro

  6. Questo post è bellissimo. Non è da tutti raccontare i propri “sbagli” in pubblico e raccontarli con l’ironia ma allo stesso tempo la profondità che hai fatto tu ! Continua la tua vita come hai sempre fatto, che in realtà sono gli altri a sbagliare.

    1. Che belle le tue parole! Mi incoraggiano tantissimo. A volte si fa fatica a raccontarsi ma qualche volta serve perché là fuori c’è tanta gente che pensa di “sbagliare” e non sa che, a volte, è solo “sperimentare”. Scrivo spesso per condividere perché c’è chi non riesce a farlo e si sente sola/o. Mi auguro che così si senta un po’ meno sola/o

  7. Ho letto un bel libro di racconti: Figure di Merda. Scusa la parolaccia, ma si intitola proprio così. Sono le figure di M… raccontate da famosi scrittori. Ce n’è uno fantastico che ho fatto diventare il mio mantra: narra la figura di m… fatta da un adulto e del disagio provato per interposta persona da parte del nipote adolescente. Questo significa che quello che ti sembra uno sbaglio o una gaffe e che vivi come tale ad un’età, quando poi diventi più grande lo considererai solo un momento della vita necessario a farti crescere e a farti diventare quello che sei.
    PS. non ti racconterò i miei sbagli e le mie gaffes, altrimenti sarei costretta… ad ucciderti. :-))))))))))))))

    1. No, fantastico questo libro. Lo prenderò senz’altro. E per quanto riguarda gaffes e sbagli. io sono una campionessa. Ahahah!

  8. Ci sono due tipi di sbagli: quelli che gli altri chiamano così, e quelli che tu consideri tali. Io credo che nessuno di questi che citi, tu l’abbia mai considerato uno sbaglio: questi si chiamano coraggio. Quelli che invece giudichiamo sbagli noi stesse, sono quelli che portano sofferenza a noi e agli altri, che vorremmo non avere commesso. Non lo so, se tutto serva a crescere, certi sbagli si fanno e basta, erano inevitabili, erano quello che potevamo in quel momento. La cosa importante è non restare con i sensi di colpa, coi rimpianti e i rimorsi oltre un lecito tempo di umana reazione, diciamo così…

    1. Diciamo che, chiamandoli “sbagli”, ho voluto lanciare una piccola provocazione/riflessione. Alcuni sono stati davvero sbagli, infatti ho scritto che hanno provocato ferite laceranti, ma quello che più mi premeva era raccontare l’esperienza di chi non ha potuto sbagliare per anni e poi si è concessa di farlo, nel bene e nel male. E in quel bene e male ha trovato anche tante splendide sorprese

  9. Raccontare i propri “sbagli” non è mai facile. Tu hai svelato un lato di te, della tua personalità e della tua anima, in modo così semplice e naturale eppure così profondo. Tutti sbagliamo nella vita, o almeno tutti così crediamo, così siamo abituati a pensare. La verità è invece che viviamo esperienze.Esperienze che a volte lasciano segni solcati nella carne che non andranno mai via, o cicatrici nel cuore che non si rimargineranno mai. Ma sono queste stesse esperienze che ci formano, che ci portano ad essere chi siamo oggi. Così quello che credevamo sbaglio è stato un’opportunità, per usare le tue parole. Oppure è stato un insegnamento. Lo sbaglio più grande che possiamo commettere è quello di non voler sbagliare a tutti i costi, quello di voler assolutamente soddisfare le aspettative degli altri, le scelte degli altri. Ma quando seguiamo noi stessi, quando facciamo ciò che il cuore ci porta a fare, allora questi non sono sbagli. Sono solo esperienze. Io sto imparando piano piano a vederla così. Anche se non è facile, devo ricordarmi di me stessa e devo imparare a vederla così! <3

    1. Come dici tu, devo ricordarmelo ogni volta. Quando non hai potuto sbagliare o non ti è stato concesso di farlo, aldilà dei giudizi e delle circostanze, impari a tentoni, un po’ come quando i bimbi cominciano a camminare e cadono spesso. Noi però non abbiamo i pannolini ad ammortizzare il colpo 😀

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