Federica Micoli, la zia Closette più famosa del web

Sarò sincera (e quando mai non lo sono?!), il 90% delle stories di Instagram mi annoiano.

Sono davvero pochissimi i profili di cui seguo le stories e, per pochi, intendo che le dita di una mano sono già troppe.

Per questo spesso mi metto alla ricerca di feed che mi facciano cambiare idea.

Qualche mese fa, ne ho scovato uno che, probabilmente ero l’unica sul web, non conoscevo.

Sto parlando del profilo di Federica Micoli.

Federica è un vulcano di buon umore, una professionista con la P maiuscola (cosa che ti assicuro non è affatto scontata), ma soprattutto ha una qualità che per me è cruciale: sa affrontare anche argomenti importanti con leggerezza.

Tutto quello che passa da queste mie pagine virtuali, i libri e gli argomenti di cui ti parlo, i viaggi in cui ti porto con me, le esperienze che testo personalmente, hanno questo comun denominatore.

Ecco perché ho iniziato a seguire Federica e non ho più smesso (deduzione= le sue stories non mi annoiano, anzi!).

Nei mesi ho imparato a conoscerla meglio, ad apprezzarla fino a chiederle questa intervista, perché da sempre sono convinta che le esperienze di cambiamento siano una fonte inesauribile di incoraggiamento per chi vorrebbe fare quel cambiamento ma non riesce a farlo.

Qualche volta c’è bisogno di un piccolo aiutino dall’esterno, di una spintarella, perché oltre quel rimandare sempre, c’è qualcosa che fa bene alle nostre vite.

Mi auguro che questa intervista sia la vostra spintarella.

Closette Federica Micoli

Chi è Federica Micoli

Federica Micoli, più famosa sul web come zia Closette, ha un passato da export manager in un’azienda di moda.

Oggi è un’imprenditrice digitale che ha creato una splendida “truppa” di amiche sui social.

Riunite in vari team (i più famosi sono il Team Closette e il Team Suellen) si incoraggiano e si scambiano consigli protette dal suo solarissimo sorriso.

Ma, bada bene, non si tratta di superficialità. Federica ha vissuto esperienze molto forti che l’hanno cambiata e l’hanno motivata a diventare la donna che è oggi.

Insomma chiacchiere a zero. A te dedico le parole di Federica Micoli.


Intervista a Federica Micoli

N: La prima domanda la rivolgo alla Federica bambina e ti chiedo: chi è Federica Micoli? Intendo non cosa fa o qual è il lavoro di Federica, ma chi è dentro Federica, nel profondo?

F: Te lo dico con una frase che mi è stata detta da un’amica tempo fa: “Sembri una bambina che è stata morsa dalla tarantola della felicità”. Questa frase mi fece tanto ridere perché anche se è molto infantile, rappresenta in pieno il mio modo di fare, il vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, l’affrontare tutto in modo positivo e ottimista. Perciò se mi chiedi chi sono dentro, ti rispondo: una bambina perennemente in un negozio di giocattoli.

N: Non molti sanno che tu sei stata una grande viaggiatrice. Hai anche vissuto per un periodo in Giappone e in Russia. Io sono profondamente convinta che il viaggio sia una metafora della vita. Ma mi chiedevo per te, invece, cosa rappresenta il viaggio?

F: Il viaggio è una cosa che apre tanto la mente. È una valigia da riempire, ma non quando viaggi, quando arrivi. Di solito si pensa prima di partire: adesso arrivo lì e mi metterò questo, questo e questo, quindi prepari la valigia per quando arriverai sul posto. In realtà il viaggio è una valigia vuota con la quale torni piena perché è un bagaglio che ti porti dietro poi per tutta la vita.

Intervista Federica Micoli Closette Blog

N: C’è stato un evento nella tua vita che ti ha cambiato radicalmente, una situazione che ti ha fatto dire: “da qui in avanti…”.

F: Purtroppo la morte di mia mamma. È da lì che è cambiata tutta la mia vita. Lei ha aperto il blog con me e, nel momento in cui se n’è andata, io volevo veramente chiuderlo. Mi dicevo: “Basta, non ne voglio più sapere”. Però era il suo sogno e mi dispiaceva mollarlo. In più mi ha messo davanti ad una situazione particolare lavorativamente parlando, perché, in quel momento, mi sono resa conto che il mio vecchio lavoro non faceva più per me. Sono capitate una serie di cose per cui ho detto: “Ok. Questo è l’ennesimo segnale che mi sta dicendo: Federica, svegliati, è ora di cambiare la tua vita. Quella vita non fa più per te”.

Nel dolore ho capito che dovevo prendere in mano la mia vita. A volte sono queste le cose che ti fanno svegliare. Tu hai paura di fare un passo, continui a posticiparlo per paura di ferire le persone, continui a rimandarlo, a non essere sicura, poi capita qualcosa che stravolge tutto quanto ma soprattutto ti fa vedere le cose sotto un’altra prospettiva, ti fa ribaltare le priorità. Quello che pensavi fosse all’ultimo posto, in verità, passa al primo posto.

N: Chi mi segue sa che per me la coerenza è un valore imprescindibile. Scelgo sulla base di questo valore le aziende con cui collaborare e le persone che intervisto, per lo meno per quello che mi arriva a livello emozionale, visto che non vi conosco personalmente. Posso chiederti che valore ha per te la coerenza?

F: Per me è il primo valore, il più importante, la priorità in assoluto nella vita in generale, a maggior ragione nel lavoro e ulteriormente in questo tipo di lavoro. È sulla base della coerenza che ho costruito il mio lavoro, la mia credibilità prima di tutto e la mia community. Poi per carità, Freud diceva che “l’intelligenza sta anche nel cambiare idea” ma cambiare idea è una cosa, la coerenza è un’altra. Della coerenza ho fatto la mia bandiera.

N: Ci racconti tre sogni di Federica Micoli: un sogno che vorresti realizzare nel prossimo futuro, diciamo entro tre mesi, uno entro un anno e uno da qui a chissà quando?

F: A breve tornare a fare sport, riprendere in mano la mia salute.

Un sogno a medio termine è quello di scrivere un libro, un desiderio che sembrava essere sfumato. Ho pensato che forse non era ancora il suo tempo. Ma a quanto pare la vita non smette di sorprendermi e nei prossimi mesi vedrà la luce grazie alla casa editrice Sonzogno. Sarà un libro nel quale parlerò di questo mio modo di vivere la vita, di come la affronto, della mia positività nonostante tutto e tutti.

Un sogno più lungo e più difficile e che richiede tanto impegno è quello di avere un’attività tutta mia oltre al blog, un’attività nella quale lavorino tante persone. Non posso entrare nel dettaglio ma ci sto lavorando.

N: Se ti trovassi in questo momento davanti una persona che sa di dover fare un cambiamento ma che ha paura. Cosa le diresti?

F: La paura è il tuo più grande ostacolo e il tuo peggior nemico. In realtà il primo passo è quello che accorcia le distanze verso il tuo sogno. Devi essere disposta a fare quel primo, minuscolo passo.

Confessioni di un’influencer pentita di Federica Micoli

A distanza di qualche mese da questa intervista, il primo libro di Federica, È stata sfiga a prima vista, è stato pubblicato e, nel giro di poche ore dalla sua uscita, è diventato best seller di Amazon.

Ma oggi che scrivo sono trascorsi tre anni ed è appena uscito il secondo libro di Federica Micoli: Confessioni di un’influencer pentita.

L’ho letto in una domenica di giugno sul divano con la mia gattina di due mesi in braccio.

E più lo leggevo, più sentivo un nodo in pancia. Riconoscevo nelle parole di Federica un mondo che io, per fortuna, ho solo sfiorato.

Di quando mi invitavano agli eventi e, se poi a un altro invito non potevo andare perché magari mia figlia, che era piccola, aveva la febbre, non mi si invitava più.

Ho visto certi atteggiamenti nei blog-tour che frequentavo, dove c’erano i blogger di serie A e quelli delle altre serie minori… ché, come spiega bene Federica nel suo libro, le gerarchie sui social ci sono, eccome.

Ho rivissuto giochetti che ho visto accadere i primissimi anni in cui ero iscritta a Instagram: gruppi telegram, mercatino dei followers, etc. Cose che già allora mi facevano andare a letto col volta-stomaco.

Ho sofferto molto quando ho letto la parte riguardante il Festival di Venezia, a me caro per via dei miei trascorsi sui set cinematografici.

Io seguivo già Federica Micoli all’epoca e, nelle foto da Venezia, soprattutto quelle in cui veniva taggata dalle influencer con cui partecipava al festival, mi sembrava mostrasse in volto uno strano disagio.

Ovviamente mi sono detta: “Ma che ne sai tu? Sarà stata emozionata. Ti sarai fatta un film“. E poi leggendo il libro, scopro che quel disagio c’era davvero.

Beh, non voglio spoilerarti altro. Leggilo questo libro, soprattutto se lavori con i social media, perché dal di dentro dell’Olimpo delle influencer, è tutto molto più chiaro. Anche se Federica sostiene di non esserci mai arrivata a quell’Olimpo ma, secondo me, c’è sempre stata sull’Olimpo.


*i link ai libri di Federica inseriti in questo articolo sono link affiliati. Questo vuol dire che se tu li acquisti attraverso questi link, io riceverò una piccolissima percentuale da Amazon. Il blog è un progetto editoriale totalmente gratuito, senza banner pubblicitari per mia precisa volontà, per cui questo è un grande supporto che puoi dare al mio lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.