Lughnasadh, la Festa del Raccolto

Lughnasadh, che nome strano, vero?

Soprattutto se non l’avevi mai sentito nominare.

Eppure sono certa che il suo significato e ciò che rappresenta ti piacerà tanto.

Festeggia il tuo raccolto a Lughnasadh

Perché Lughnasadh è il momento dell’anno in cui sei autorizzata/o a goderti i tuoi successi.

E già, hai sentito proprio bene!

I frutti delle azioni messe negli scorsi mesi sono maturi e questo è il momento migliore dell’anno per celebrarti.

Ma andiamo con ordine.

Ti racconto qualcosa di più di questa festa dal nome tanto buffo che si celebra dal 31 luglio al 2 agosto.

Lughnasadh la festa del raccolto

Come tutti i Sabbat della ruota dell’anno, anche Lughnasadh è strettamente legato al ciclo della natura.

Siamo in piena estate e, sebbene la nostra percezione è di giorni più lunghi e sole cocente, in verità siamo già nella fase calante.

Questa è una delle caratteristiche più interessanti di Lughnasadh, la sua ambiguità.

È la festa del raccolto.

Grazie al calore del sole, i frutti raggiungono la piena maturazione.

Persino quelli sotto terra come le cipolle e l’aglio.

E la raccolta non è mica roba semplice. Bisogna farla nel momento giusto, né troppo presto, né troppo in fretta. C’è sempre il rischio di forti temporali estivi che compromettano tutto.

Oggi questo forse non sembra un grande problema per noi abituate/i ad avere tutto a portata di supermercato.

Ma un tempo i villaggi sopravvivevano solo grazie a un buon raccolto che dava sussistenza nei periodi invernali.

Ecco perché il primo pane fatto con il grano raccolto in questo periodo era offerto alle divinità in segno di ringraziamento.

Non a caso la festa di Lughnasadh è chiamata anche Lammas che vuol dire “massa di pane”.

Lughnasadh unadonnaalcontrario

Lugh, il Dio del Sole

Era lui il re della festa, Lugh, il dio del Sole.

Il Sole nella sua massima potenza, capace di dare come di togliere la vita (un sole troppo cocente può bruciare il raccolto).

Il sole rappresenta l’energia maschile, la potenza, la forza.

Ed è anche un sole che sta iniziando la sua fase discendente.

Ecco che torna il concetto di ambiguità.

Lugh non a caso è associato anche alla figura di Lucifero.

Un altro dei suoi nomi è dio dell’inganno perché il sole troppo forte può accecare e non far vedere chiaramente ciò che abbiamo davanti, fisicamente e metaforicamente.

Lugh, per altri Loki, è anche il dio delle arti, anch’esse illusorie… ma quanto bene fanno alle nostre vite!

E in quanto dio della luce e dell’illuminazione, così come può annebbiarci, può mostrarci le cose sotto un’altra luce e aiutarci a cambiare punto di vista.

Celebrare Lughnasadh era quindi innanzitutto ringraziare Lugh.

E lo si faceva organizzando grandi feste a cui tutti partecipavano, con fuochi accesi e danze fino a tarda notte.

In fondo, se ci pensi, è quello che facciamo anche noi oggi nel periodo estivo, soprattutto la notte di Ferragosto.

L’archetipo femminile e le arti divinatorie

C’è anche una forte associazione all’archetipo femminile a Lughnasadh.

Si festeggiava Arianrhod, dea della Luna e dell’Aurora, associata nella mitologia greca e romana a Diana e Artemide.

Un altro modo per celebrare la festa del raccolto era quello di costruire capanne ricoperte di fiori dove gli innamorati trascorrevano la notte del 31 luglio.

Inoltre si raccoglievano i mirtilli a scopo divinatorio: l’abbondanza dei mirtilli era di buon auspicio per un raccolto abbondante.

Nel medioevo era tradizione raccogliere le erbe medicinali, che in questo momento dell’anno raggiungono la massima maturazione, e realizzare il mazzetto di Maria. Una volta essiccato, veniva benedetto e usato durante tutto l’anno.

Lammas, la festa del pane

Lammas era dunque anche la festa dedicata al primo pane, quello realizzato con il primo raccolto di grano.

Era offerto a Lugh nelle feste celtiche così come a Dio sugli altari delle chiese cristiane.

A pensarci bene, anche oggi ci sono molte sagre tipiche in alcune regioni italiane dedicate al pane e che si svolgono proprio in questo periodo dell’anno.

In fondo non tutte le tradizioni sono andate perdute.

Lughnasadh: il tempo del riposo

Il grande caldo porta anche alle sieste pomeridiane, forse più al sud che al nord, ma tutto ci invita a riposare.

In fondo sono trascorsi tanti mesi dalle ultime vacanze e, tra scuola e lavoro, questa è una fase in cui spesso ci si ritrova stanche/i.

E allora seguendo il ritmo della natura, concediamoci il riposo di cui abbiamo bisogno senza sentirci in colpa, ché lo so che siamo tutte/i lì, pronte/i, a darci addosso se ci fermiamo un attimo, eh, eh!

Un po’ come la terra ha dato tutto, anche noi lo abbiamo fatto. E ora è il momento di ricaricarci per i mesi che verranno.

Come celebrare Lughnasadh oggi

E adesso veniamo alle cose belle, ché celebrarci è sempre cosa buona e giusta.

Ancora di più lo è adesso. Lo dice la natura stessa!

Prova a pensare a cosa puoi fare per te e per le persone che ami.

Intanto io ti do qualche idea:

  • Ringrazia. Guardati indietro, osserva i mesi passati e ringrazia per ciò che hai avuto fin qui.
  • Fatti un regalo, ma di quelli belli, quelli che rimandi da una vita. Regalati ciò che meriti davvero. E non chiedere consiglio a nessuno. Chiedilo solo a te!
  • Fai il pane e modellalo a tuo piacimento. Ovvio, solo se ami cucinare.
  • Apriti ai cambiamenti che verranno senza porti limiti. Arriverà ciò che è perfetto per te.
  • Riempi la tua casa o il tuo giardino di candele gialle e arancioni. Decorale con spighe di grano. Goditi l’energia che questi colori associati al sole danno.
  • Passa un’intera giornata a non far nulla. Stai sull’amaca, sul divano o in spiaggia e goditi quel senso di vuoto che, in realtà, vuoto non è.

Sì, è anche tempo di bilanci. Ma sarà questo vuoto e la luce dell’estate a mostrarti cosa è andato bene e cosa bisogna sistemare per migliorare il futuro.

Abbi fiducia. Non c’è niente che la natura sappia meno di noi.

E adesso goditi quest’estate fino in fondo onorandoti più che puoi.


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