Melbourne: la nostra prima settimana

Confesso che, dopo Bali, ho subito un piccolo contraccolpo.
Non che Melbourne non ci abbia accolte bene. Anzi!
L’impatto iniziale è stato decisamente positivo.

Carlton Melbourne
Carlton, il quartiere italiano

Melbourne… com’è cominciata

Il vigilante dell’Immigration sembrava un surfista di quelli abbronzati e sempre sorridenti.

I bagagli sono arrivati in pochissimi minuti.

Tutto è stato semplice, veloce, efficiente.
Però… non so dirti… forse il freddo, la pioggia… o semplicemente il contrasto tra una cultura e un’altra.

Sta di fatto che i primi giorni in questa città, mi sono sentita persa, un po’ confusa.
Che poi (sarà il caso?) proprio qui ho deciso di rimanere più a lungo che in qualunque altra tappa.
Invece quasi volevo andare via dopo appena due giorni.

So bene che le cose non capitano mai senza un significato ed è questo che non mi fa perdere la bussola.

Sapevo che qualcosa doveva cambiare e doveva cambiare a partire da me.

Del resto lo dico da sempre che questa non è per me una vacanza, piuttosto è un’esperienza che, sapevo, avrei inciso nel mio cuore.


Sogno l’Australia da quando ero bambina e non potevo permettere a un “piccolo” demone interiore di rovinare il mio sogno.
E così mi sono rimessa in moto… dentro innanzitutto.

E subito dopo, fuori.

Incontro con i Koala
Guardare i Koala dormire fa venire tanto sonno 😴

È stata la natura a venirmi in aiuto

Dintorni di Melbourne


Uscire dalla città, immergermi tra le terre immense, popolate da bestiame e tanti, tantissimi cavalli.

Arrivare all’Oceano.

Osservare la vastità di questa terra così lontana da casa. Conoscere animali visti soltanto in foto. Parlare con la gente.

Ecco che riprendevo la bussola.

Ecco che la città assumeva un altro aspetto.

Ecco che tutto ricominciava ad avere un senso.

Oggi dopo 6 giorni qui a Melbourne mi sento a mio agio.

Riflettendo con la mia socia, ci siamo dette, passeggiando per il molo di St. Kilda che quest’Australia ci fa sentire al sicuro.

Tutto sembra ordinato, chiaro. La gente lavora ma ha un fare, come dire, “leggero”. Si percepisce il loro attaccamento alla natura, alla terra.

Le case hanno cancelletti sempre aperti.

A Roma chiudiamo con la doppia mandata, mettiamo antifurti e mi sembra che abbiamo la tendenza a chiuderci, piuttosto che ad aprirci. Non ci fidiamo dell’altro.

Non so, ripeto, forse è solo una mia impressione ma quello che, per il momento, l’Australia mi sta lasciando è proprio questo senso di leggerezza e di apertura che non sentivo da parecchio.

Come dicevo…

Philip Island
La potenza dell’ Oceano a PHILIP ISLAND

Tutto torna ad avere un senso

Skyline Melbourne
La vista di Melbourne dal fiume Yarra

In Safari Lisa scriveva rispetto all’Australia: “L’onestà intellettuale mi ha dato la speranza che un mondo così può esistere, anzi esiste già… da questa parte del mondo”.
Ed è proprio così. Un mondo così può esistere, anzi esiste già… da questa parte del mondo.

P.s. Questo post lo dedico a Marco di Viaggiinaustralia per avermi aiutato prima della partenza in ogni modo possibile, non solo per quel che riguarda l’Australia, per avere avuto tanta pazienza con me e ad avermi sempre consigliato nel modo migliore possibile.

Pinguini a St.Kilda Melbourne
Questo piccoletto lo abbiamo incontrato a St. Kilda stamattina 😍

Cosa vedere a Bali: terra di pace e di sorrisi

Questo non è il classico post su cosa fare e dove dormire a Bali.
Sì, certo, troverai anche tutte queste informazioni necessarie per organizzare il tuo viaggio nella splendida isola indonesiana.

Ma prima voglio parlarti del perché ho scelto questo titolo: Bali, terra di pace e di sorrisi.

E lo farò raccontandoti delle storie perché, quando viaggio, sono le storie a colpirmi davvero.

Storie di esseri umani e dell’ambiente in cui vivono.

La gente di Bali

Storie di gente sempre, e dico “sempre”, col sorriso.

Come quella di Gede, il nostro driver, che per strada non si scompone mai.
Gli tagliano la strada, un motorino gli si infila da sinistra (qui si guida a destra), la macchina davanti si ferma di botto senza freccia e lui, senza fiatare (neanche uno sbuffo), mette la freccia e sorpassa. Al massimo fa uno squilletto di clacson.


Seeeee, ce lo vedete a Roma uno di noi che “non” reagisce così?


E quando gli chiedo con la domanda scema per eccellenza: “Ma perché voi sorridete sempre?” (cioè, ti rendi conto di che domande faccio?), lui con il suo sorriso pacato, risponde: È la nostra cultura”.

Come la storia di Desi, moglie di Gede, che un giorno è venuta insieme al suo bimbo di 2 anni in tour con noi e che mi ha raccontato che a Bali, una volta l’anno, c’è il silence day o Nyepi Day, un giorno in cui tutta l’isola è completamente spenta, l’elettricità non funziona, nemmeno gli aerei possono volare.

Un giorno perfetto per godersi Bali in totale silenzio.

La stessa Desi che mi ha raccontato di come ogni giorno le donne balinesi porgono offerte agli dei dentro e fuori la porta di casa perché la giornata possa andare bene…

… che le si illuminano gli occhi quando passa davanti alle vetrine dei negozi per turisti…

… che scende un attimo dalla macchina e ritorna con dei regali per noi.

Solo Villas Bali
Un angolo del Solo Villas

Dove dormire a Bali: Solo Villas

Come la storia di Laurie che viene dal Canada e gestisce il Solo Villas Resort, che ci ospita.

La storia di una donna che ha deciso di investire nella cultura locale, di vivere nel rispetto delle tradizioni di chi lavora per lei.

Una donna che proprio mentre eravamo a Bali è diventata nonna e la sua felicità esplodeva da ogni poro del viso.

Una donna che ha cucinato la pasta per mia figlia perché per lei cucinare per i bambini è la felicità più grande.

E il Solo Villas rispecchia esattamente questo suo spirito.

Un luogo incantato lontano da tutto.

Ti dico soltanto che per arrivare qui c’è una stradina immersa nelle risaie che si può fare solo a piedi o in motorino.

Una stradina dove puoi incontrare un omino che realizza quadri di una bellezza mozzafiato e che ogni volta che incroci il suo sguardo, ti saluta giungendo le mani e inchinandosi.
Un posto dove nulla è lasciato al caso, ma in maniera del tutto naturale.

Un luogo speciale dove il silenzio è rotto solo dai suoni della natura, delle rane e degli uccelli, dall’acqua che scorre costante intorno a noi.


Non hai idea di quanto sia piacevole svegliarsi e guardare dalla propria finestra un’estensione infinita di risaie e qualche bungalow qui e là…

… di quanto sia ristoratore il bagnetto in piscina dopo la faticaccia dei tour intorno all’isola…

…. di quanto sia appagante uscire dalla stanza ed essere accolte dai sorrisi discreti di chi qui ci lavora.

La piscina del Solo Villas
La piscina del Solo Villas

Una sera ho chiesto a Putu (una donna dello staff) se la mattina dopo potevamo fare colazione alle 7 perché cominciavamo il tour presto e lei mi ha detto: “Sarò qui alle 6 per prepararla”.

Io mi sono sentita in colpissima. Ho cominciato a balbettare: “Ma no, facciamo alle 7,15, dai”. E lei sempre con quel sorriso disarmante: “Sarò qui alle 6”.

Mia figlia dice che il suo “Your welcome (Prego)” sembra una musica e ha proprio ragione.

Così puoi dare un occhio anche alle foto dall’alto per renderti conto della meraviglia del paesaggio qui intorno.

La vista dalla mia camera solo Villas Bali
La vista dalla nostra camera da letto

Cosa fare e cosa vedere a Bali

Cosa vedere a Ubud

E che dire delle location?

Ubud è una cittadina graziosa, turistica quanto basta.

Niente a che vedere con la più popolare Kuta e gli altri posti affacciati sul mare.

Del resto è per questo che l’ho scelta come base.

Gli altri abitanti di Bali la definiscono “creativa” e posso confermare che la creatività scorre nelle vene dei suoi abitanti.

Di solito i turisti si fermano qui 2/3 giorni ma sono convinta che 2/3 giorni non bastino per assaporare questo luogo.

È proprio la lentezza di questi 8 giorni che mi ha permesso di “sentire” le persone, i luoghi, i profumi, i gesti.

E sinceramente questo non mi ha impedito di girare tutta l’isola perché Ubud si trova in una posizione centrale da cui si possono raggiungere facilmente le montagne a nord, come le spiagge a Sud.

Qui a Ubud la tappa fondamentale è la Sacred Monkey Forest che mi ha ricordato molto il nostro parco sacro di Bomarzo per via delle statue ritraenti figure mitologiche.

La differenza principale è che questa foresta è abitata da una popolazione infinita di scimmie che, devo dire, sono abituate ai turisti e perciò non sono moleste come in altre parti di Bali.

Attenta/o, però, a cosa metti nelle tasche.

Ho visto rubare banane, bottigliette e tutto quello che per loro era “interessante”.

Sicuramente addentrarsi nell’isola è la cosa che mi è piaciuta di più.

Cucciolo di scimmia Monkey sacred Forest
Un cucciolo di scimmia dentro la Foresta Sacra

Dentro Bali

Ore di macchina immerse nella vera Bali, dove i cartelli non conoscono più l’inglese ma solo la lingua locale.

Le montagne e le cascate.

I templi in luoghi già baciati da una bellezza naturale mozzafiato.

Tutto questo e altro ho visto grazie a Gede che, mentre io ero distrutta dalla stanchezza, non si è mai fermato.

Vi porto qui e poi qui. Se volete anche qui”.

E per fortuna gli ho sempre detto di sì perché ogni volta ne è valsa la pena.

I templi più belli di Bali

Non semplice fare una classifica dei templi più belli di Bali.

Tanah Lot

C’è il Tanah Lot vicino a Denpassar con a fianco, a sua protezione (o per lo meno sembra sia nato per questo), il Batu Bolong.

La posizione è spettacolare.

Ti basta guardare la foto qui in basso per vederlo tu stessa/o.

Tanah Lot Bali
Il Tanah Lot Temple

Ulan Dani Bratan

Dedicato alla dea dell’acqua Dewi Danu, il tempio Ulan Dani Bratan si trova sul Lago Bratan.

Probabilmente il tempio più romantico di Bali, l’Ulan Dani Bratan é situato tra le montagne di Bali, in una delle zone più affascinanti dell’isola, soprattutto per la presenza di risaie e di villaggi locali.

Ulan Dani Bratan Bali
L’ Ulan Dani Bratan

Taman Ayun

Chiamato anche il Tempio del Giardino sull’Acqua, Taman Ayun si trova a sud di Bali nella zona di Mengwi.

La sua bellezza risiede non solo nell’ampiezza dell’area, ma soprattutto nei suoi bellissimi giardini.

È uno dei sei Templi Reali di Bali e si percepisce subito che ti trovi in un edificio nobile.

Tra fossati, padiglioni, statue, qui sarai avvolta/o da un’atmosfera sacra e intrisa di pace.

Uluwatu

Tra tutti però il luogo che mi ha travolta di emozioni è senz’altro il tempio di Uluwatu.

Arroccato su una scogliera altissima.

Una vista che ti rimane incisa nel cuore e una sensazione di sacralità che ho percepito solo in pochi altri luoghi al mondo.

Se vai Bali, non puoi perderti l’appuntamento con il tramonto all’Uluwatu.

Mi darai ragione, vedrai!

Uluwatu Bali
Uluwatu temple

Cascate di Sambangan: the Secret Garden

Di cascate a Bali ce ne sono davvero tante ed è difficile anche qui dire quali sono le più belle.

Posso dirti quali sono state le mie preferite, anche perché raggiungerle per me che soffro le curve, è stata una bella sfida.

Ma poi quando arrivi, nonostante le curve e il successivo e impegnativo trekking necessario per raggiungere le cascate, beh, che dirti, ti passa qualunque cosa.

Sto parlando delle Cascate di Sambangan a nord di Bali, e in particolar modo di Aling Aling, una delle più alte di tutta l’isola.

C’è anche una parte in cui è possibile tuffarsi e divertirsi, ma confesso che io non l’ho fatto. L’acqua era troppo fredda per me. Magari tu sarai più temeraria/o di me!

Le spiagge più belle di Bali

E per quanto riguarda le spiagge?

Personalmente sono due quelle che ho amato di più: Nusa Dua e Padang Padang.

Anche per scegliere le spiagge da visitare a Bali, ti consiglio vivamente di scegliere guide locali.

Conoscerai meglio l’isola e soprattutto persone che ti racconteranno tante meravigliose storie di vita.

Quando andare a Bali

A Bali ci sono due stagioni, una secca, che va da aprile a ottobre, e una umida, quella delle piogge per intenderci, che va da novembre a marzo.

In generale c’è un’umidità assurda tutto l’anno a Bali.

Noi siamo state a settembre e ti assicuro che caldo e umido facevano festa.

Quindi forse l’ideale è la parte centrale della stagione secca, giugno e luglio.

In ogni caso anche quando piove, si tratta di piogge tropicali che spesso sono forti e abbondanti ma finiscono anche in fretta.

Basta portarsi un impermeabile di quelli che si arrotolano e si infilano nello zaino senza ingombrare troppo e il gioco è fatto.

Come muoversi a Bali

Probabilmente avrai sentito dire che a Bali tutti si muovono in motorino.

Personalmente il mio consiglio se non sei super esperto/a di guida a sinistra e del traffico senza regole, che neanche a Napoli, è di affidarsi a un driver locale come io ho fatto con Gede.

Puoi scaricare l’app Grab che funziona benissimo e, un po’ come la più nota Uber ma decisamente più economica, avrai sempre un driver che ti verrà a prendere dove sei e ti porterà dove vuoi.


Ecco tutto. Concludo dicendo che non pensavo sarebbe stato tanto dura lasciare Bali e invece è stato proprio così.

Era da tanto tempo che non mi sentivo così in pace come quando sono stata qui.

Ecco anche perché una volta rientrata in Italia, scrissi anche un articolo in cui racconto come ho riconquistato la pace a Bali. Te lo lascio qui di seguito: Riconquistare la pace a Bali

Gli indispensabili per un giro del mondo alcontrario – Parte 2

Arieccomi qua!

Ti è stata utile la prima parte del mio articolo sugli Indispensabili per un RWT?

Spero tanto di sì.

Condivido con te le mie riflessioni sulla vita e le scoperte di tutti i giorni, anche quelle che possono sembrare banali.
E poi sono certa che in giro ci sono tante mamme che viaggiano con bambine/i piccole/i e che si chiedono come me: “Ma chi me l’ha fatto fare?!” – “Ma come funziona ‘sta cosa?” – “Perché non me l’hanno detto prima?”.

Ricordati che, se hai curiosità su cose di cui non ho scritto perché probabilmente non mi è venuto in mente, scrivimele in un commento e cercherò di rispondere a tutte le tue richieste.

Detto questo, ti lascio ai nostri Indispensabili per un giro del mondo – parte 2.

Gli indispensabili per un giro del mondo

zaini indispensabili per un RWT

Gli zaini

Sì, gli zaini sono fondamentali. E non si tratta solo di comodità. Devono essere resistenti, avere un numero di tasche adeguato e, se possibile, essere anche belli e colorati.
In una parola sola io trovo tutte queste qualità nei CabinZero.
Per questo viaggio ho ordinato due zaini 28L, non giganteschi quindi. Un po’ perché la mia socia non è ancora pronta per un 42L, un po’ a causa dei miei problemi di cervicale.
Oh, raga, non c’ho più l’età, inutile girarci intorno!

Cabin zero indispensabili per un giro del mondo

Consigli beauty

Da quando, durante il mio viaggio in Kenya, nonostante la protezione 30, presi una bella scottatura e mi salvò una pianta d’aloe, non vado mai in giro senza il gel d’aloe vera.

Mi raccomando, prendilo puro, senza schifezze chimiche dentro e con la certificazione biologica. Io lo prendo online ma lo trovi anche al Super.
È idratante, cicatrizzante, purificante, lenitivo, si può usare anche contro le punture di insetti. Insomma perché farne a meno?
Alla protezione 30 ho sostituito la 50 perché di ustionarmi o di fare ustionare la mia socia non ne ho nessuna voglia.
In più non viaggio mai senza il Rescue Remedy, il Re dei Fiori di Bach. Che siccome vado in panico ogni tre secondi, meglio averlo sempre in tasca, pronto ad ogni evenienza.

Gel aloe e fiori di bach indispensabili per un giro del mondo

Un’amica preziosa

Eh, sì, in questo viaggio mi porto dietro Lisa, la protagonista del mio libro, Safari.

A volte penso che quando lei è venuta da me per raccontarmi la sua storia, in qualche modo avesse già in progetto di spingermi verso questo viaggio. I nostri “Safari” sono molto diversi. Il mio non è in solitaria ma ho una compagna di tutto rispetto.

Vedrà meno tappe delle sue e durerà di meno per motivi di cui vi ho già parlato.

Ma i viaggi non devono essere tutti uguali.

Lisa mi ha portato in luoghi che io ho sempre sognato e mi auguro di poter ricambiare il favore. I nostri destini si incroceranno solo in 3 location e io ci tengo ad averla con me. Chissà cosa accadrà… ma questo lo saprò (e lo saprai) solo quando mi troverò lì.

Ecco i miei indispensabili per un giro del mondo!


Probabilmente ci sarebbero ancora mille cose da dire e le dirò, le diremo insieme, giorno per giorno, paese per paese, continente per continente perché questo viaggio è un viaggio che desidero con tutta me stessa condividere con te, perché tu possa viaggiare con me mentre riprendi la tua quotidianità, mentre accompagni tua/o figlia/o a scuola, mentre prepari la cena, mentre ti concedi una birretta leggendo delle mie avventure.


Le personealcontrario non si abbandonano reciprocamente, siamo insieme, sempre!

Immagine copertina Safari Noemi Bengala

Ci risentiamo da Bali, anima al contrario!

Gli indispensabili per un RWT – Parte 1

E dopo il rientro dal nostro viaggio itinerante per la Sicilia, ci si organizza per il “viaggione”.

Non ti dico quante cose ho ancora da definire, alcuni visti, l’assicurazione sanitaria, un’idea di luoghi che voglio visitare. Per fortuna giorno dopo giorno, questo viaggio prende sempre più forma e io non vedo l’ora di mettere il mio piede sul primo aereo.

Nel post di oggi e in quello di domani ti racconterò cosa abbiamo deciso di portare in viaggio con noi: quelli che io e la mia socia abbiamo definito gli “indispensabili per un RWT” e che, forse, possono essere utili consigli di viaggio per chi è in procinto di farne uno anche solo di qualche giorno da qualche parte nel mondo.

Io perlomeno, quando sto per partire, sto ore e ore sul web alla ricerca di consigli che si sposino con le mie esigenze e per questo mi sembrava carino e soprattutto “utile” condividere con te quello che ho trovato e ho scelto per noi, gente al contrario.

Perciò ecco a te gli INDISPENSABILI per un RWT alcontrario.

La Chat Sim

Questa devi proprio segnartela perché è una chicca che ti sarà utilissima in ogni parte del mondo.

Si chiama Chat Sim ed è una SIM internazionale da inserire nel tuo smartphone che ti consentirà di mandare messaggi di testo ed emoji connettendosi alle più famose App di Instant Messaging, come WhatsApp e Messenger, senza alcun costo di roaming. Tutto questo in maniera illimitata e a soli 12€ per 1 anno intero.

Tra l’altro con l’acquisto di crediti si possono anche inviare e ricevere foto, video, messaggi vocali, condividere la posizione o contatti.

Con i nonni che vanno in ansia facilmente, direi che è stata la scelta migliore.

Chat sim Gli INDISPENSABILI per un RWT
Chat Sim

Gli accessori glamour

Io sono una affezionata di Vendula London. Così pensando al fatto che avremmo camminato tanto, che non sempre avremmo avuto voglia di portarci dietro gli zaini, e che poi in fondo ogni tanto vorremmo fare le glamour girls (ahahah), abbiamo optato per le loro Mini Bag.

Tra l’altro, oltre ad essere deliziose, ci permettono di portare in giro solo il necessario: passaporti, tessere della Metro, fazzolettini, etc.

La mia socia la sta già utilizzando: non è riuscita ad aspettare fino a settembre e io mi sto trattenendo ma non so se ce la farò, eheh!

Vendula london Gli INDISPENSABILI per un RWT
Vendula mini bag
Il retro della MINI BAG della mia socia
Vendula mini bag french bulldog
Il retro della mia Mini BAG

Le mitiche Lonely Planet

Dove vado se la Lonely non ho dietro?

È proprio così. Le Lonely Planet sono le guide che preferisco. Sono le stesse che ha portato Lisa in viaggio con sé nel suo Safari.

A parte gli scherzi, credo che ognuno debba poter consultare le guide.

Non importa quali siano le tue preferite. Che siano in formato elettronico (sicuramente più leggere) o cartacee (come preferisco io perché ho la mania di prendere gli appunti), le guide ti permettono di farti un’idea del paese che si desidera visitare, degli usi e dei luoghi di interesse, oltre a darti tante info utili. Perciò non dimenticare di passare in libreria prima del tuo viaggio.

Gli INDISPENSABILI per un RWT Lonely Planet

Diari di viaggio

Io poi amo molto leggere i diari di viaggio che si trovano online. Mi fanno vivere le emozioni di chi li scrive e mi fido molto di più dei loro consigli sui viaggi fai da te che di quelli dei guru del travel.

Per oggi è tutto. Domani ti parlerò di altri 3 indispensabili per il giro del mondo.

Se hai curiosità che io ometto solamente perché non ci penso, please, scrivimelo in un commento. Ti risponderò senz’altro.

A domani, Anima al contrario!

Il biglietto aereo per il giro del mondo: Round the World Ticket.

Cos’è il RWT, il Round the World Ticket, e soprattutto come funziona il biglietto aereo per il Giro del Mondo?

In questo articolo troverai tutti i dettagli sul biglietto che ti regalerà l’avventura più incredibile per ogni viaggiatore e viaggiatrice: il Giro del Mondo.

Come fare il giro del mondo in aereo?

La risposta è con un biglietto aereo aperto.

Sto parlando del RWT, per l’appunto un biglietto aereo per il giro del mondo della durata di 12 mesi con costi competitivi rispetto ai biglietti classici di andata e ritorno a cui siamo abituate/i, o per lo meno a cui ero abituata io.

Come funziona il Round the World Ticket o RWT

Ci sono tre regole principali per questo tipo di biglietto aereo:

  1. Puoi viaggiare in una sola direzione, o verso est o verso ovest.
  2. Devi partire e tornare dalla stessa nazione, meglio ancora se dallo stesso aeroporto.
  3. Il viaggio in totale deve durare un anno.

Per farti un esempio pratico, nello specifico io e mia figlia siamo partite da Roma, abbiamo viaggiato verso est e siamo tornate a Roma.

biglietto aereo per il giro del mondo
Round world ticket

Quanto costa il biglietto aereo per il giro del mondo

Il prezzo varia in base al percorso che decidi di fare, alla quantità di miglia e alle tappe che intendi visitare, ma generalmente si trova intorno ai 2000/3000 euro.

Acquistare il RWT dai siti delle Alliance

Alcune compagnie aeree, in alleanza con altre compagnie, hanno introdotto la possibilità di prenotare il Round the World Ticket direttamente dal loro portale.

Le più famose alliance sono

Comprare il biglietto aereo per il giro del mondo da Agenzie Specializzate

Io ho preferito acquistare il RWT da un’agenzia inglese, specializzata in questo tipo di biglietti, ma se googoli troverai diverse agenzie online che offrono questo servizio, come:

Quasi tutte sono in lingua inglese, in Italia non ho trovato alcuna agenzia specializzata in questo tipo di viaggi (ovviamente se ne conosci, segnalamela, magari è una mia svista).

La maggior parte sono in Inghilterra. Ecco perché alla fine io stessa ho propeso per un’agenzia inglese.

Del resto non mi è sembrato così strano perché l’usanza di fare il famoso “anno sabbatico” è più anglosassone che italica, sebbene io nelle mie vene sicule ho questo desiderio da quando ero piccola. Non so te!

guide per il giro del mondo RWT
Biglietto giro del mondo

Quanti soldi ci vogliono per viaggiare in tutto il mondo

La risposta a questa domanda è: dipende.

Dipende da quante tappe hai messo in programma, da quali sono queste tappe perché ovviamente se vai in Sud-Est Asiatico il risparmio sarà maggiore rispetto ai paesi più occidentali, dipende da quanto tempo vuoi stare in viaggio.

Dipende anche dalla tua idea di viaggio, dai luoghi dove vuoi dormire (ostelli, B&B, appartamenti, hotel di lusso) e da come vuoi mangiare (se facendoti la spesa e cucinandoti in appartamento o sempre fuori nei foodtrack o ristoranti).

insomma come per ogni viaggio, le variabili sono tante.

Considera un budget che va dai 7 mila euro in su.

E se vuoi sapere come ho fatto io, clicca sul mio articolo Curiosità sul nostro giro del mondo.

Giro del mondo in aereo tappe

Confesso che inizialmente volevo ripercorrere il viaggio di Lisa, la protagonista di Safari, ma avrei avuto bisogno di molto più tempo.

E la mia cucciola non poteva permettersi altri giorni lontano da scuola.

Inoltre fare un viaggio in solitaria è una cosa, con una bambina è tutto un po’ diverso.

Metti in conto che qualche volta si romperà le balle, qualche altra volta si lamenterà fino a farmi diventare viola. Un’altra volta ancora le mancherà il papà, i nonni, le maestre, la sua migliore amica e chi più ne ha, più ne metta.

Alla fine ho deciso che due mesi erano un ottimo compromesso per fare un’esperienza che non dimenticherà mai e per soddisfare il mio bisogno di curiosa viaggiatrice cronica.

Sarebbe stato più facile partire da sola? Sì, senza alcun dubbio.

Avrei portato un solo zaino, mi sarei adattata agli ostelli, avrei sentito meno il peso della responsabilità.

Me ne sono pentita? No, neanche per un secondo.

Perché credo che un’esperienza così, tra madre e figlia, rimarrà scolpita nelle nostre vite. E penso che sia il momento giusto per farla perché, quando crescerà, non so se avrà più voglia di partire con la sua mamma.

Inoltre sono assolutamente certa che ci divertiremo da matte insieme, io e lei.

Magari in alcuni momenti avremo anche paura o forse ci sentiremo tristi. Ma saremo insieme e questo è quello che conta.

Dimenticavo: ti avevo promesso l’itinerario.

Ma no, dai, non è più bello che lo scopri pian piano?

Oddio, che sadica! Capirei se mi volessi uccidere… ahahah!

In verità un po’ te l’ho accennato nell’intervista a mia figlia della settimana scorsa e un po’ lo puoi intuire dalle foto dei miei ultimi articoli.

Per il resto, un minimo di surprise non guasta, no?!

E va bene, mi hai convinto. Ti svelo soltanto che la prima destinazione sarà Bali.

Mi seguirai?

Se vuoi avere maggiori informazioni sul Biglietto aereo per il giro del mondo, scrivimi pure un commento qui sotto.

Risponderò ad ogni curiosità.