Quando realizzi un desiderio grande…

Succede qualcosa di strano quando stai per realizzare un desiderio grande…

Un desiderio che hai da tanto e che non eri riuscita a prendere nemmeno in considerazione per tanto tempo.

Poi a un certo punto ti sei detta: “Ok, buttati, fallo”.

Ed è lì che ti è mancato il terreno sotto i piedi.

È lì che si sono affacciati i tre fedeli nemici.

realizzare un desiderio

Realizzare un desiderio: i tre fedeli nemici

Il senso di colpa… verso tuo marito, verso i tuoi genitori, verso gli amici, verso tutto il mondo, come se a tutto il mondo fregasse granché del tuo sogno.

La sindrome dell’impostore: “Ma che mi son messa in testa?” “Come farò?” “Un’altra delle mie solite follie!”.

L’ombra del fallimento: “Pensi che stavolta sarà diverso? Figurati, andrà male come al solito”.

Insomma un’apocalisse che ha luogo esclusivamente nella mente e che ha una sola natura: la paura.

Paura di tutto, di farsi male, di essere abbandonati, paura di sbagliare, paura di “non essere in grado”.

E perdi il punto di vista, l’unico su cui dovresti focalizzarti:

Sto realizzando uno dei miei sogni

Sto per realizzare un desiderio gigantesco.

Sì, lo sto facendo. Sì, ho trovato il coraggio di farlo.

E lasciare che le cose accadano…

Saltare con la fiducia che il paracadute si aprirà…

Non permettere ai ripensamenti di farmi perdere la strada…

Fidarsi di quello che sento dentro…

Lasciare all’universo la possibilità di aiutarmi in questo percorso…

Osservare come la vita risponde a questa decisione coraggiosa…

Ecco, ho un desiderio profondo che va oltre il sogno che sto realizzando: mostrare a me stessa e agli altri, come hanno fatto molti altri, che quando decidi di agire per la tua felicità profonda, la vita si mette in moto per sostenerti e lo fa alla grande.

E sì, avrò ancora paura, mi spaventerò davanti agli ostacoli, forse tenterò di scappare via ma oramai ho deciso e, come ho scritto in Safari, la decisione è tutto.

Adesso, insieme, vediamo cosa succede… aiutooooooooooooo!

To be continued…

E tu desideri?

Mi fa sempre piacere portarti con me a esplorare mondi nuovi.

Ecco perché oggi ti parlo di desideri e di un libro che mi auguro tu possa leggere perché lo ritengo davvero prezioso.

Il Mondo dei Desideri

Avevamo già fatto la conoscenza di Igor Sibaldi parlando di un certo Pinocchio.

Personalmente credo che il pensiero di Eckart Tolle, di Sibaldi e quello che conosco del Buddismo siano tutti collegati, raccontati magari con sfaccettature diverse.

Ma è proprio questo che mi interessa. Arrivare allo stesso concetto provenendo da esperienze differenti.

Perché in fondo è quello che siamo: diverse, uniche eppur collegate, le une con le altre, tutte anime di questo universo.

E forse a me arriva di più spiegato con le parole di Sibaldi, a te con quelle di Tolle, e così via. Per questo credo sia importante approfondire più modalità differenti purché portino a bei risultati per le nostre vite.

De-siderare è chiedere innanzitutto a se stessi” scrive Igor Sibaldi.

Quello che Igor approfondisce in questo libro è:

  • cosa significa de-siderare,
  • perché finora non abbiamo veramente de-siderato,
  • come formulare bene i nostri de-sideri profondi.

Tutto questo sotto forma di dialogo con un diavolo dal carattere ironico (ma del resto se sei tra queste pagine anche a te sta simpatico il diavolo. Vero?).

Trovare l’io che sta al di là dei nostri limiti

“Quando arrivi a un confine di Stato, come fai a sapere che lì uno Stato finisce e ne comincia un altro? Perché vedi che al di là di una linea ci sono cartelli in un’altra lingua. Così è anche con i nostri limiti interiori: scorgerli significa essersi già accorti che c’è qualcos’altro in noi: che siamo di più di ciò che siamo al di qua del limite”. *

Ecco da dove si parte.

Sì, perché quello che noi conosciamo è l’io che ha vissuto 20/30/40 anni in questo mondo e che pensa sia l’unico io possibile, l’unico mondo possibile.

Noi invece siamo molto di più. Il Buddismo parla di 3000 possibilità in un istante di vita.

E invece siamo abituate/i a sceglierne 1, al massimo 3 o 4. Ma ce ne sono altre 2996 di possibilità. Sta solo a noi esplorarle.

“[…] perché doversi adattare a un mondo del genere, invece di capire cosa ci impedisca di lasciarselo indietro”?*

Igor ci parla di 4 categorie di limiti che ci impediscono di de-siderare.

Desideri Magnolia

Celo/Manca

Ti va di fare insieme a me il gioco del CELO/MANCA?

Vediamo un po’…

  • Rabbia repressa, contro chi ti ha frustrato e contro te stesso per esserti lasciato frustrare.
  • Rimpianto […] per ciò che sarebbe potuto accadere se le frustrazioni non ti avessero piegato, e che non è accaduto.
  • Rimorso di non aver reagito, quando avresti dovuto e potuto [… ] E, probabilmente, se avessi reagito avresti fatto un gran bene a quelli che ti frustravano […] Li hai amati poco, rinunciando a reagire. E di questo hai rimorso.
  • Rancore […] che risulta dall’aver covato a lungo rabbia, rimorso e rimpianto, tanto da lasciarli irrancidire, e da far diventare irrespirabile l’atmosfera in certe profondità del tuo animo […] .” *

Confesso. Io “celo” tutte!

Desiderare

“De-siderare”, detto con le parole di Igor, “viene dalla parola Sidera, Stelle, e significa: accorgersi che nel tuo cuore c’è qualcosa di più di quel che, per ora, le stelle stanno concedendo all’umanità.” *

De-siderare è scoprire, scoprirci, conoscere quello che ancora non sappiamo di noi. Ma non si tratta di bisogni. Aver bisogno è già uno sforzo di volontà e spesso si cela nella nostra incapacità di ricevere.

Desiderare è senza sforzo.

De-siderare è semplice. Solo che non ci hanno insegnato la semplicità. Ci hanno insegnato che per ottenere le cose nella vita bisogna sforzarsi, bisogna affrontare grandi ostacoli. Scalare ardue montagne.

‘Na fatica, vero?

E invece de-siderare è semplice.

Basta lasciarsi andare, come quando dormi, come quando sei tu ma non sei più tu.

Sei tu perché respiri, il tuo cuore batte, il sangue fluisce ma non sei tu perché hai messo a riposo la mente.

E con mente intendo quella razionale, perché per fortuna la nostra mente, anche lei, è di più. Ha più possibilità.

L’unica domanda da farsi

L’unica regola nella formulazione dei 101 desideri è rispondere a questa domanda:

“Mi dà gioia questo mio de-siderio? Mi suscita un sorriso che non riesco a trattenere? Mi fa battere il cuore in un modo diverso dal solito?” *

Io ci sto provando. Ho un bel taccuino con i miei 101 progetti di libertà (a dire il vero a 101 non ci sono ancora arrivata ma ce la farò). Qualche volta cancello, qualche volta riscrivo.

Ma la cosa che più mi entusiasma è scorgere quella bambina di tre/quattro anni che era rimasta lì, dentro di me, e con lei i suoi desideri. E quello che sta accadendo è che mi sto permettendo di desiderarli ancora quei desideri, proprio qui, proprio adesso.

“… formulare de-sideri è riformulare la vita”. Igor Sibaldi 

Sì, credo sia proprio così.

In fondo ogni volta che andiamo verso un nuovo desiderio, ricambiamo tutte le carte in tavola. Tutte le nostre esperienze passate non valgono più perché andiamo verso qualcosa di nuovo, e nel nuovo sperimentiamo nuove capacità, nuove emozioni e nuove esperienze.

La vita è divertente“, dice Daisaku Ikeda ed è proprio con questo spirito che i nostri desideri più grandi si realizzano, quelli importanti per te indipendentemente da tutto e da tutti.

Che ne dici? Ci proviamo insieme? In fondo non abbiamo nulla da perdere.

*  tutte le citazioni sono di Igor Sibaldi, tratte dal libro “Il mondo dei desideri” – 101 progetti di libertà – Ed. Tlon