L’incantevole lentezza della Valle d’Itria

I piedi ancorati alla Villa Comunale, lo sguardo rivolto alla Valle d’Itria.

Il verde acceso degli ulivi, quello più lieve dei vigneti.

L’azzurro intenso del cielo.

Il bianco onnipresente dei trulli.

La Valle d’Itria è una commistione continua tra oriente e occidente e non solo nell’immaginifico.

Perché la Valle d’Itria si chiama così

Il suo nome deriva da una madonna, Odigritria, diffusa nell’iconografia sacra bizantina.

L’energia di questa valle è palpabile, un’energia che la sua pietra emana da Castel del Monte ai trulli.

Evidente come i suoi muretti a secco, usati dapprima per trattenere l’acqua e utilizzare la condensa tra notte e giorno. Solo dopo per la divisione delle terre.

Terra di pace sociale, dove ogni cittadino si impegna a mantenere candido quel bianco, a curare il proprio terreno.

Terra di vecchi mestieri, di autenticità, di cultura.

Ostuni mura esterne
Cosa vedere in Valle d’Itria: Ostuni

Valle d’Itria cosa vedere

Quali sono i paesi della Valle d’Itria?

Terra di borghi, tra i più belli del nostro stivale. Borghi che, dall’alto, sembrano formare un triangolo.

Ai vertici Cisternino, Locorotondo, Martina Franca.

Ai lati Ceglie messapica e Ostuni, l’unica a guardare il mare. Un po’ più in là, Alberobello, patrimonio dell’Unesco.

I borghi della Valle d’Itria sono simili, eppure molto diversi, ed è questa loro diversità che voglio raccontarti oggi.

Cisternino cosa vedere

Tra i borghi più belli d’Italia, Cisternino sorge nella Murgia dei trulli.

“Un grande capolavoro di architettura senza architetti” ha detto l’architetto Hidenobu Jinnai, nata infatti dall’amore per le relazioni umane, per creare spazi per queste relazioni.

Sebbene si abbiano notizie di Cisternino già dal paleolitico e il suo nome derivi dall’eroe mitologico Sturnoi, la Cisternino che vediamo oggi risale al medioevo ed è opera dei monaci basiliani.

Sotto la chiesa Matrice di San Nicola è stata infatti ritrovata un’altra chiesa di origine medievale e i cui pilastri sono diventati le colonne portanti della chiesa nuova.

Che fosse un importante punto di difesa del territorio, lo dimostra la Torre Normanno Sveva, che guarda tutta la Valle d’Itria così come la Villa Comunale, a piedi della torre, da cui potrai lasciare il tuo sguardo perdersi su tutta la valle.


Cisternino Valle d'Itria
3 giorni in Valle d’Itria? Non perderti Cisternino

Locorotondo: cosa vedere

Locorotondo, anch’essa tra i borghi più belli d’Italia, deve il nome alla sua planimetria a forma circolare.

A caratterizzare Locorotondo sono le cummerse, tetti stratificati a falde realizzate con gli stessi materiali dei trulli ma più antiche.

Cummerse Locorotondo Valle d'Itria
Le cummerse di Locorotondo

Dicono che qui le case vengano “allattate”. Tecnicamente vuol dire imbiancarle con la calce ma non trovi sia più intimo il pensiero che i cittadini “allattino” le proprie case personalmente?

Bellissime la Chiesa Madre di San Giorgio Martire e la Chiesa di S. Maria della Greca, anche se la mia preferita rimane la piccola Chiesa di San Nicola di Myra, con la cummersa a navata unica, il cono del trullo nella cupola e gli splendidi affreschi.

Locorotondo è senz’altro il gioiellino della Valle d’Itria, candida, eterea e intensa.

San Nicola di Myra Locorotondo
La Chiesa di San Nicola di Myra

Martina Franca: cosa vedere

Con quel nome da donna e la sua architettura rococò e barocca, Martina Franca è quella di cui ho subito più il fascino.

“Franca” perché fu borgo franco grazie a Filippo I D’Angiò.

È il borgo più esteso e più popolato della Valle d’Itria.

In estate ospita uno dei festival musicali più importanti d’Italia che attira persone da ogni parte del mondo.

Ti consiglio di visitare la Chiesa di S. Antonio con la sua facciata neoclassica, la Basilica di S. Martino, esempio massimo del barocco di Martina, ma soprattutto di perderti tra le sue viette (uno dei miei sport preferiti), di osservare i dettagli col naso all’insù, di sentire i profumi che vengono dalle sue case.

Martina Franca in Valle d'Itria
Martina Franca

Valle d’Itria segreta

Esiste una Valle d’Itria segreta che riserva incontri speciali a chi è curioso di conoscere e sperimentare.

Non ti stupire infatti se, immerso nella campagna rurale, troverai un angolo di India.

È l’ashram Bhole Baba, un centro spirituale che si basa sul messaggio di trasformazione e purificazione del maestro Babaji.

Non si tratta di una religione, è più un modo di vivere che rifacendosi alla meditazione e allo yoga, mira al rispetto di ogni individuo e alla pace interiore.

A Lisetta Carmi, una delle più grandi fotografe italiane, si deve la fondazione di questo centro. Lisetta vive tutt’oggi a Cisternino ed è una delle persone più amate di questo borgo.

Ashram Bhole Baba Valle d'Itria
Il centro Bhole Baba – Cisternino energia positiva

Cicloturismo in Valle d’Itria con i bambini

La Valle d’Itria è sicuramente uno dei luoghi più belli per chi ama approfondire un territorio sulle due ruote. Tra Fasano e Ostuni, immerso nel Parco delle Dune Costiere, si trova l’Albergabici.

Un posto attrezzato anche per ospitare disabili, con una sua ciclofficina e un piccolo albergo per chi vuole fermarsi un po’ di più.

Da qui potrai visitare il parco a piedi, a cavallo e, ogni giorno, partono delle escursioni in bici da fare da soli o insieme a guide del territorio. Un’esperienza perfetta da fare se viaggi con i bambini.

Come dici? Ce n’è per tutti i gusti? Hai perfettamente ragione.

La Valle d’Itria è un territorio adatto a un turismo enogastronomico, paesaggistico, sportivo che non conosce stagione.

Mi sa che ti ho convinta/o a partire!

Panni stesi a Locorotondo

*Post realizzato in collaborazione con Daunia Press Tour e Comune di Cisternino.

Dove mangiare a Cisternino

In Puglia, si sa, il cibo è un fatto sacro.

Bada bene, non si tratta di un superficiale luogo comune.

È più qualcosa di viscerale, qualcosa che ha a che fare con il territorio, con quella roccia calcarea che, a contatto con l’aria, diventa terra rossa, quella terra rossa dove incidono le radici degli ulivi secolari.

Da quella terra, da quegli alberi, dall’acqua, dal vento, dal sole, nascono i prodotti che la cucina pugliese porta nella sua tavola. Quella della tradizione come quella dell’innovazione.

Sono una donna del Sud con la testa di una nordica (e quando dico nordica intendo scandinava). Sebbene ami le ricette della nonna, amo anche chi queste ricette le rivisita e le rende contemporanee, senza dimenticare l’appartenenza a quel luogo, a quella tradizione.

In Valle d’Itria questo si percepisce particolarmente e, visto che li ho provati in prima persona, oggi posso consigliarti quattro ristoranti “slow” dove mangiare a Cisternino a pranzo o a cena e soprattutto cosa mangiare di tipico a Cisternino.

4 ristoranti dove mangiare a Cisternino

Sì, la parola d’ordine è “slow”, perché certi sapori vanno goduti in lentezza, in modo quasi meditativo, sperimentando tutti i cinque sensi.

Ecco perché ti racconto 4 ristoranti slow dove mangiare bene a Cisternino.

1 – Enoteca Il Cucco tra i migliori ristoranti di Cisternino

Il calore è senz’altro una delle cose che ho amato di più di questa enoteca, il senso di convivialità che percepisci addentrandoti tra le sue volte in pietra, il bancone con i prodotti tipici a vista, le anfore in vetro verde, gli elementi in vimini (guarda la foto di copertina).

Se stai cercando un luogo dove cenare a Cisternino, ti consiglio senz’altro l’Enoteca il Cucco.

A Cisternino il capocollo la fa da padrone e qui non fa eccezione, ma l’Enoteca il Cucco utilizza tutti i prodotti del territorio e questo vuol dire tanti piatti a base di verdure adatti anche a chi è vegetariano o a chi, come me, va matta per tutti gli ortaggi, soprattutto se hanno il gusto vero dell’orto.

Il fatto che sia enoteca vuol dire che potrai degustare e acquistare vini del territorio, confetture, miele e verdurine sott’olio.

Io un saltino lo farei, che dici?

Piatti Enoteca Il Cucco Cisternino
Cisternino mangiare all’aperto all’ Enoteca il Cucco

2 – Mangiare bene in Puglia a Le Capase

Se apprezzi il mix tradizione/moderno, Le Capase probabilmente sarà la tua scelta perfetta tra i posti dove mangiare a Cisternino.

Il camino scoppiettante da un lato, quadri contemporanei dall’altro.

In mezzo dettagli di modernariato che sono sicuramente i miei preferiti.

Ristorante Le Capase Cisternino
La bella tavola di Le Capase – Ristorante Cisternino

Le Capase è un ristorante pizzeria e, così come nella scelta del design, rivisita i piatti della tradizione con un tocco di modernità.

Per me il suo forte è la selezione di antipasti, dalle polpette ai flan, con un gusto delicato e raffinato.

Ottima anche la pasta della pizza che, negli antipasti, ti arriverà con la tipica “bombetta” pugliese.

Mi è tornata l’acquolina in bocca!

Antipasti Le Capase Cisternino
Le Capase a Cisternino dove mangiare le bombette

3 – Taverna della Torre

Qui innanzitutto respirerai la storia.

Sai perché?

La roccia nella quale è scavata la Taverna della Torre era la base della torre normanno sveva di Cisternino e, durante i lavori di ristrutturazione, sono state ritrovate una nicchia e una botola, punto di accesso per il pozzo della Torre.

Questa nicchia oggi custodisce la cantina del ristorante e nella botola c’è un bel camino a legna.


Cantina taverna della Torre
Cisternino posti dove mangiare: La taverna della Torre

Potrei consigliarti tantissimi piatti della taverna della Torre e tutti buonissimi ma per me il piatto imperdibile è l’orecchietta.

La foto non rende giustizia a tanta bontà!


Orecchiette Taverna della Torre Cisternino
Cisternino Ristoranti centro storico

4 – Le chicche di Zia Rosa

In una parola: Mimmo.

L’anima di questo ristorante nel centro di Cisternino è Mimmo, l’oste, la persona che, se vorrai, ti racconterà la storia di questo posto.

Ti porterà nella sua cucina, un tempo la stalla a servizio di una famiglia locale dove trovavano posto il cavallo che di giorno lavorava nei campi, qualche animale da cortile come l’agnello e il coniglio e una capra che dava il latte alla famiglia.

Qui c’è una storia diversa da quella precedente, quella della gente, per me l’elemento più prezioso di un territorio, perché quella storia potranno raccontartela solo le persone, non la troverai in nessun libro di storia.

La stessa tradizione culinaria che mia nonna mi ha trasmesso verbalmente e che, per fortuna, ho annotato in un’agenda tutta rotta e sfilacciata che è diventata uno dei doni più preziosi della mia vita.


Polpette di pane e capocollo Le Chicche di zia Rosa
Osteria Cisternino: Le chicche di zia Rosa

Le Chicche di zia Rosa è una scelta perfetta se stai cercando un’osteria dove pranzare a Cisternino.

Le polpette di pane di Mimmo sono le migliori in assoluto.

Ti consiglio anche i primi a base di grano arso che, tra l’altro, ha un basso indice glicemico e le mandorle “atterrate”.

Queste no, non hanno un indice glicemico basso, ma va beh, le mangerai solo qui a Cisternino e a casa non ti sentirai in colpa… a meno che non te ne porterai un pacco da 1 kg con la scusa di regalarle ai tuoi amici e parenti!


Così finisce il mio racconto nei luoghi dove mangiare a Cisternino, ma non limiterei questa esperienza al solo “dove e cosa mangiare a Cisternino”.

Se hai in programma un viaggio in Valle d’Itria, trovi consigli utili per approfondire la tua esperienza lì in questi articoli:


Goditi ogni attimo, ogni angolo, ogni sapore.

Prenditi del tempo per farlo.

Che il tempo, quello, vola via e, come spesso dico, non sono i soldi e la fretta che porteremo con noi nell’aldilà, ma le emozioni, quelle sì, gli affetti, le risate, le esperienze.

Enjoy!


Mandorle atterrate Le Chicche di zia Rosa
Trattorie Cisternino: Le chicche di zia Rosa

Dormire nei trulli a Cisternino

Le origini dei trulli, come molte altre cose dalle notizie rarefatte, hanno sempre suscitato un enorme interesse in questa donnina di 1 mt e 60 giramondo.

That’s me, che mi incaponisco quando qualcosa “sfrogolìa” la mia curiosità.

Già l’anno scorso, quando visitai Alberobello, mi ero innamorata follemente di queste piccole costruzioni in calce e pietra con, dipinti, quegli strani simboli.

E “naturalmente” avevo investigato sulla natura di quei simboli, chiacchierando con la gente del posto (altra attività in cui mi diletto).

Forse ti sembrerà strano ma la Valle d’Itria mi ricorda la piana di Bagan, in Myanmar.

Certo, il paesaggio e i colori sono diversi ma l’impatto, un’immensa valle da cui emergono pinnacoli a perdita d’occhio, è molto, molto simile.

Mi chiedo se non ci sia una commistione tra oriente ed occidente in questa parte di Puglia immersa tra ulivi secolari e muretti a secco, chissà!

Dormire nei trulli, però, era un’esperienza che non avevo mai fatto e da cui, ovviamente, non mi sarei mai tirata indietro.

Dormire in un trullo a Borgo Canonica


Dormire nei trulli a Cisternino - Borgo Canonica
Soggiornare nei trulli di Borgo Canonica

C’era una volta in una contrada di Cisternino, Contrada Canonica, un borgo rurale le cui origini risalgono al 1800. Un borgo formato da circa 40 trulli, attrezzati con stalle e fienili.

Fino a 80 anni fa era popolato da una decina di famiglie che, a causa delle necessità economiche, pian, piano abbandonarono il borgo preferendo i vicini centri della Valle d’Itria.

Nel tempo la natura si impossessò di questo posto. L’edera avvolse i trulli e le altre piante occuparono il resto del terreno, esteso per ben 6 ettari.


Un angolo relax a Borgo Canonica
Alloggiare nei trulli di Borgo Canonica

Qualche anno fa, grazie a Madia e Franco, attuali proprietari, Borgo Canonica è stato ristrutturato con l’idea di ricomporre l’immagine iniziale del villaggio, mantenendo le forme e, soprattutto, aderendo alla semplicità del luogo.

In fondo questi trulli nascono come riparo per i contadini.

Erano abitazioni povere e, pensa, in tempi in cui la parola ecologia non esisteva, questi contadini costruirono i loro trulli utilizzando materiali biodegradabili e altamente ecologici. Eh, già!

Dormire in un trullo a Cisternino


Unadonnaalcontrario in piscina a Borgo Canonica
Dove dormire a Cisternino? Beh, come si fa a resistere a Borgo Canonica!

Se arriverai al borgo all’imbrunire, ti si presenterà agli occhi un’immagine fiabesca perché i trulli sono sapientemente illuminati con filari di lucine che rendono l’atmosfera magica.

E non è l’unica magia. Sai quanto io creda nell’energia che un posto trasmette e questa energia si sente tra e dentro i trulli di Borgo Canonica.

Oggi, questi trulli formano 14 suite che hanno mantenuto nelle forme e nei materiali, l’autenticità dell’antico borgo con il loro bianco dominante, gli elementi in ferro, le nicchie interne.


Trulli che guardano gli ulivi
Pernottare nei trulli a Cisternino

Di giorno poi sarà sua maestà l’ulivo secolare, anzi gli ulivi secolari, a regalarti il paesaggio inconfondibile della terra rossa, il profumo umido della corteccia, i riflessi cangianti del suo frutto.

Trulli e Puglia, cosa volere di più per una vacanza?

Unico “non” neo? Il WIFI non è perfetto ma, dì la verità, non è una bellissima scusa per staccare da tutto e godersi l’esperienza di dormire nei trulli immerse/i nella lentezza di un paesaggio tutto italiano?

Io direi proprio di sì. E tu?

Monti Dauni: una Puglia inedita

È proprio vero che quando esprimi un desiderio “pulito”, la vita ti risponde immediatamente.

Per pulito intendo che faccia bene a te e agli altri, che sia in armonia con l’ambiente, che non porti con sé l’ego.

Ho iniziato l’anno con il profondo desiderio di mostrare a me e a te l’Italia che mi piace.

Non sapevo se e come l’avrei trovata ma so per certo che, se ti metti nella lunghezza giusta, l’ambiente fa a gara per risponderti.

Così è stato.

Roseto Valfortore
Roseto Valfortore. Monti Dauni paesi

Un treno verso sud: i monti della Puglia

Ho cominciato parlandoti di un’azienda italiana di elevata qualità, non solo per i prodotti che realizza, ma anche per il suo codice etico.

E poi ho preso un treno.

Un treno verso Sud.

Un treno che attraversa la Campania e poi devia verso est.

Un treno che mi ha portato nella provincia di Foggia a scoprire una Puglia Inedita: i borghi del subappennino dauno.

Conoscevo già la bella Puglia del Salento, del Gargano, la Puglia dei Trulli, ma non avevo la più pallida idea che, all’interno, anzi al suo confine nord-ovest, raccogliesse un insieme di piccoli borghi, inerpicati tra monti e boschi.

Sarebbe scontato da parte mia dirti soltanto che quelli della Daunia sono tra i Borghi più belli d’Italia.

Lucera monti dauni
Monti Dauni cosa vedere: la biblioteca comunale di Lucera

Monti della Daunia: una bellezza che va oltre

Quella che, come sempre, cerco di scorgere è una bellezza che va oltre le guide turistiche, una bellezza che mi si scolpisce dentro e che di solito proviene dalle persone.

Persone che amano la loro terra, che se ne fanno vanto (e fanno bene).

Persone che lavorano nel rispetto di quello che la natura offre loro a disposizione.

Persone che lottano contro la burocrazia complicata del nostro paese, che mette sempre i bastoni tra le ruote a chi vorrebbe fare meglio e di più (una mamma adottiva conosce bene quanto può essere boicottante la nostra burocrazia).

Persone che fanno tesoro delle loro tradizioni e che sono ben felici di donarle anche agli “stranieri” ospiti della loro terra.

Persone che ci credono ancora.

E questo è il più prezioso regalo che mi porto a casa.

In fondo la nostra storia risiede proprio nei segreti nascosti di questi borghi, nelle sue botole, nei castelli, nelle mura di avamposti templari trasformati in chiese dal cattolicesimo.

Risiede in questi piccoli borghi più che nelle grandi città.

Vista sui monti Dauni
La vista sui Monti Dauni da Roseto. Paesi Daunia

La natura dei Monti Dauni

Quanto si impara inoltre dalla natura di questi luoghi!

I boschi dei Monti Dauni ci raccontano una strage silenziosa, non quella di cui parlano continuamente i telegiornali, delle borse e del terrorismo. No, di questa strage non parlano mai perché “non conviene”, “non spaventa abbastanza”, non porta abbastanza denaro nelle tasche di quei pochi proprietari del mondo.

Parlo della strage della nostra fauna e della nostra flora che soffrono e in alcuni casi, muoiono, principalmente a causa dell’agricoltura e dell’allevamento intensivi.

Ieri chiacchieravo con mia figlia che è sempre la saggia della famiglia.

Parlavamo degli animali predatori e delle prede, e lei se n’è uscita così:

– “Ma l’uomo no, l’uomo uccide solo per uccidere”-

– “Che vuoi dire?” – le ho chiesto.

– “Che gli animali uccidono per mangiare, noi spariamo e basta”-

Credo non serva commentare.

I bambini sanno vedere senza filtro, per fortuna.

Aberona Monti Dauni
Daunia cosa vedere: Alberona

Il patrimonio enogastronomico dei Monti Dauni

Ok, ok, manca qualcosa. Ti sento già dire:

– “Noemi, dai, sei andata in Puglia e non ci parli del cibo?” -.

Sarebbe impossibile omettere questo piccolo particolare.

Le foto parlano da sole. Io posso però raccontarti un aneddoto personale.

Diciamolo in segreto tra noi: non è che sono proprio una mangiona.

Fin da ragazzina ho avuto problemi di digestione, quindi non rendevo la mia dolce nonnina orgogliosa della sua cucina. Peccato perché la mia nonna era la migliore cuoca della terra!

Confesso che a Roseto Valfortore, la base del nostro tour nell’appennino dauno, ho mangiato tanto, da quando mi alzavo a quando andavo a dormire, più di quanto lontanamente avrei creduto di averne la capacità.

Eppure non sono mai stata male. Stranamente per me ho sempre digerito e non mi sono mai sentita troppo appesantita.

Mi sono chiesta il perché, anche con i miei compagni d’avventura, e la risposta che ci siamo dati risiede nelle materie prime, nella terra, nella genuinità delle ricette semplici, nel famoso Km 0 che qui è la norma, a volte anche una costrizione a causa della posizione geografica.

Considera che quando nevica abbondantemente, questi borghi restano isolati a lungo.

Ecco perché per loro essere autosufficienti, sia dal punto di vista energetico che alimentare, diventa fondamentale.

Ecco perché lottano per avere strade sicure, con almeno una segnaletica che li aiuti quando la visibilità è praticamente nulla.

Enogastronomia Monti dauni

Dove è rimasto il cuore

Un’ultima cosa: se in qualche modo ti avrò trasferito le emozioni vissute in questa Puglia inedita e ti avrò fatto venire voglia di visitare Roseto Valfortore, come mi auguro, fammi un piccolo favore: abbraccia la gente da parte mia e una persona in particolare, l’oste Filippo. Grazie per il caffè alle 6,30 del mattino, grazie per il sorriso sempre solare, grazie per un’accoglienza che andava oltre il pensabile.

Sono tornata alla base ma già domani rifaccio la valigia per portarti in un’altra regione italiana che amo tantissimo.

Continua così il nostro viaggio attraverso l’Italia che mi piace.

Mozzarella Roseto valfortore
Io che faccio un nodino bruttissimo ma buonissimo 🙂