Dove mangiare sulle colline piacentine e nei dintorni di Parma

carrello di formaggi ristorante castellaccio colline piacentine

Un territorio sobrio ed elegante, quello che da Parma scorre verso Piacenza tra valli, rocche, vigneti.

Non c’è ridondanza né retorica in questa terra fatta da gente che lavora sodo e ne va fiera.

Ogni cosa è semplice, o per lo meno lo appare, perché in verità c’è tanto lavoro dietro questi emiliani fieri.

Le colline piacentine, che su e giù volgono lo sguardo verso altre regioni, sono un piacevole scenario per un weekend alla scoperta del territorio.

E naturalmente per una pausa enogastronomica di tutto rispetto.

Vediamo insieme dove fermarsi per mangiare bene sulle colline piacentine.

Dove mangiare bene sulle colline piacentine

Trattorie, cantine, ristoranti stellati… la scelta è davvero notevole.

Io qui ti consiglierò i luoghi dove mangiare sulle Colline piacentine che ho provato personalmente.

Ristorante romantico sulle colline piacentine

Il Ristorante Castellaccio si trova in una posizione davvero incantevole.

Costruito sull’avamposto del Castello di Statto, dalle sue vetrate potrai ammirare il paesaggio delle colline piacentine mangiando piatti della tradizione come i Pisarei e fasò e i Tortelli.

Splendido, e quando dico splendido, intendo per tutti e 5 i sensi, il carrello di formaggi rigorosamente italiani (pensavo fossero finti da quanto erano belli).

Lo vedi nella foto di copertina dell’articolo.

Menu ristorante castellaccio dove mangiare sulle colline piacentine
I Pisarei e fasò del Ristorante Castellaccio

Degustazione di vini in cantina nel piacentino

Un’altra esperienza che i tuoi sensi ameranno è senz’altro la degustazione alla cantina Luretta.

Un’esperienza per gli amanti della storia visto che la cantina è all’interno di un castello privato, il Castello di Momeliano, dove la temperatura rimane costante sempre, estate e inverno.

Un’esperienza per la vista data la vallata che si spinge al di sotto della cantina.

Un’esperienza per il gusto perché qui alla cantina Luretta la tradizione viene esplorata per essere reinventata.

E anche un’esperienza per l’ambiente visto che la Cantina Luretta utilizza solo tecniche di agricoltura biologica.

Principessa è il nome romantico del loro metodo classico chardonnay, ottimi i rossi come il Pantera da Croatina, Barbera e Sauvignon ma certamente quella che più mi ha colpito è la loro Malvasia secca dal colore oro intenso e con un nome che, solo lui varrebbe l’assaggio, Boccadirosa.

Fatti raccontare dalla splendida padrona di casa, la signora Carla, il motivo per cui ha questo nome. Questa di per sé sarà un’esperienza nell’esperienza.

calice di vino cantine luretta colline piacentine

Dove mangiare nei dintorni di Piacenza in un castello medievale

Le colline Piacentine sono una zona ricca di castelli.

Ecco perché non poteva mancare un consiglio su dove mangiare proprio in un castello.

Il ristorante che ti propongo è la Taverna Medievale del Castello di Gropparello, una taverna a tradizione familiare nata dall’amore di una madre e portata avanti dalla passione di due figlie, Francesca che ora è la Sous chef, e Chiara che ne cura la sezione storica.

Menu taverna medievale ristorante colline piacentine
Burger di lenticchie alla taverna Medievale

Il Castello di Gropparello ha una storia molto, molto, molto interessante che ho raccontato nel mio articolo: I Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.


Dove mangiare a Parma e dintorni 

Se ti sposti leggermente verso sud, ti consiglio anche due posti nei dintorni di Parma.

Partiamo da Langhirano e dalla Salumeria Ugolotti.

Una storia lunga un secolo e mezzo quella della salumeria Ugolotti perché nasce nel 1869 da uno dei mille di Garibaldi, Tognet d’Uglot.

I salumi che degusterai qui sono tutti di produzione artigianale a km 0, dal Prosciutto di Parma al Parmigiano Reggiano, dal Culatello alla Coppa

Io ho assaggiato anche la birra artigianale, la Birra di Parma, e l’ho trovata davvero molto buona.

prosciutto di parma
La parete di Prosciutti di Parma alla Salumeria Ugolotti

Mangiare ai piedi del Castello di Compiano

Nel borgo di Compiano, uno dei borghi più belli d’Italia, ai piedi dell’omonimo castello c’è un ristorante che è diventato uno dei miei top ristoranti del cuore.

Forse per la splendida vista che offre dai suoi tavoli, forse per la delicatezza dei suoi piatti, mi ha letteralmente conquistata.

Io non sono esattamente una “mangiona” e quel giorno ricordo che tra il caldo e la stanchezza non avevo affatto appetito eppure ho gustato letteralmente ogni pietanza. E ti assicuro che per me è roba decisamente inusuale.

Eccezionale l’uovo croccante su crema di parmigiano, pomodoro confit e chips di pancetta. Davvero delicati i tortelli di erbette e mitico il budino di ricotta e amaretti tradizionale.

Se visiterai il borgo e il castello, fermati a La vecchia Compiano, anche fosse per un dessert e per ammirare la vista.

uovo croccante menu antica compiano parma
L’uovo croccante alla Vecchia Compiano

Musei del cibo della Provincia di Parma

Una menzione che ci tengo a fare è quella dedicata ai Musei del Cibo della provincia di Parma, un circuito che ad oggi conta 7 musei:

  • Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna
  • Museo della Pasta e del Pomodoro a Collecchio
  • Museo del Salame a Felino
  • Museo del Vino a Sala Baganza
  • Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano
  • Museo del Culatello a Polesine
  • Museo del Fungo Porcino di Borgotaro

Sette musei a cui si aggiungerà l’anno prossimo l’ottavo, il Museo del Tartufo.

Parma è una regina quando si tratta di cibo e come ogni regina ha le sue rocche. Ecco questi musei sono le sue rocche, uno per ogni nobile del suo regno.

I prodotti di questa zona d’Italia sono eccellenza per il nostro paese e, come tali, i cittadini del luogo ci tengono a valorizzarli. Ecco il perché di questi otto musei che ne raccontano la storia, la genuinità, la qualità.

Ti lascio il link ufficiale dei Musei del Cibo per tutte le informazioni e gli eventi correlati.

Un consiglio che è una chicca

Questa è la storia di un uomo, un manager milanese che dopo 40 anni di carriera, si ritrova tra le mani un luogo e una storia antica che parla di uliveti nei dintorni di Piacenza.

Strano, vero? Uliveti in una zona che d’inverno va sotto zero e si ricopre di neve?

Eppure lui crede nei sogni.

E in fondo se è successo nel 1200, perché oggi non potrebbe riaccadere?

Il suo nome è Gianpaolo Bononi e, dopo svariate ricerche, trova questo terreno a Gropparello, nel piacentino. È lì che decide di impiantare ulivi biologici e che nel 2007 vede la luce Incanto Sublime, il primo olio extra vergine d’oliva biologico degli Olivi di Gianpa, l’azienda agricola Bononi, il primo Extravergine Piacentino Certificato presente nella guida Slow Food.

Una lezione di vita, quella di Gianpaolo Bononi, che, come lui stesso afferma: “dimostra che vale la pena affrontare le avversità”.

Che ne dici, vogliamo ricordarcelo ogni tanto?


La mia guida su dove mangiare sulle colline piacentine finisce qui ma continua nei commenti se vuoi consigliarmi un posto anche tu.

8 Speakeasy a Roma: i bar segreti della capitale

speakeasy a Roma

Capirai… io che amo scovare i luoghi segreti della capitale, non mi mettevo alla ricerca dei migliori Speakeasy a Roma?

Atmosfere intriganti, qualità eccelsa, ingressi celati: come può la donnaalcontrario che è in me resistere a tanto fascino?

Te lo dico subito: Impossibile!

Ispirati all’epoca del proibizionismo americano, oggi ti porto a conoscere gli 8 migliori Speakeasy di Roma.

Bar nascosti dove puoi bere drink di altissimo livello, alcuni pluri-premiati, in un’atmosfera che ti farà viaggiare nel tempo.

Ma prima un po’ di curiosità sul fenomeno degli Speakeasy.

Perché si chiamano Speakeasy?

Come ti accennavo, gli Speakeasy risalgono al periodo del proibizionismo americano, negli anni ’20 del secolo scorso, anche se pare che la parola “speakeasy” abbia origini precedenti, addirittura nell’America del West di fine ‘800.

Cosa si beveva negli Speakeasy?

Gli Speakeasy erano locali illegali dove si beveva alcol di contrabbando, prevalentemente whisky, rum e gin non di altissima qualità.

Come entrare negli Speakeasy?

Nell’America del 1920 era possibile accedere agli Speakeasy solo tramite una parola d’ordine e con il passaparola, proprio perché nell’epoca del proibizionismo, come dice la parola stessa, erano proibiti.

Oggi è comunque necessario conoscere bene la modalità di accesso per non essere rispediti a casa una volta suonato il citofono.

Ma tranquilla/o, la tua donnaalcontrario è qui per questo!

Argot speakeasy a Roma
L’atmosfera dell’@argot.secretbar nella foto di Marco Scichilone

Quanti Speakeasy ci sono a Roma?

Il numero esatto degli Speakeasy a Roma probabilmente non lo conosce nessuno, altrimenti che bar segreti sarebbero?

Io in questo articolo te ne racconto 8 e lo faccio in ordine alfabetico perché sono tutti davvero molto belli e particolari, seppur diversi l’uno dall’altro.

1 – Argot – Speakeasy a Roma

Si trova vicino a Campo dei Fiori, in via dei Cappellari, lo Speakeasy di ispirazione francese della capitale.

Argot è il nome di un linguaggio inventato nel 1200 in Francia e usato nella Parigi del 1600 alle Corti dei Miracoli, luoghi nascosti, spesso bettole, dove ci si incontrava per l’appunto per bere in segreto.

E chissà cosa accadeva là dentro… solo l’immaginazione può dircelo.

L’Argot di Roma riprende l’atmosfera parigina dell’epoca, ne fa un locale raffinato la cui lista dei drink si chiama “Flusso di coscienza” e prende spunto dalla scrittura poco canonica di autori come James Joyce e Marcel Proust.

Che te lo dico a fa’ che sono tra i miei scrittori preferiti?

Per entrare all’Argot dovrai tesserarti. Puoi farlo con una pre-adesione tramite il sito, citofonare al numero civico 93 e, una volta dentro, goderti l’atmosfera retro parigina.

C’è anche una sede nel quartiere Prati.

2 – The Barber Shop

Ci troviamo nel seminterrato di un Barber Shop stile Williamsburg ma in terra romana, precisamente in Via Iside 2, in zona San Giovanni.

Gli arredi ricordano l’epoca del proibizionismo americano con un bancone tra i più belli di Roma e drink che portano la firma di Joy Napolitano, esperto di miscelazione praticamente da quando era in fasce.

Questo è il link per prenotare.

3 – The Black Rabbit Speakeasy

Ci spostiamo in Piazza Sempione nel quartiere Monte Sacro per andare nella tana del coniglio nero.

Ma prima dovrai entrare in una paninoteca e mettere un gettone nel distributore di CocaCola del locale.

Oltre il distributore, una scala buia ti condurrà al Black Rabbit.

Pavimento in legno, divani in pelle, luci soffuse, goditi l’atmosfera seducente del Black Rabbit.

4 – Club Derrière

Immagina di entrare in una classica osteria romana, in via delle Coppelle 59, e di trovare in fondo (ovvio, “in fondo”, dove altro sennò?) un armadio bianco che ti invita a entrare, come nei migliori film fantasy.

Oltre l’armadio, l’atmosfera cambia.

Ti catapulterai nella New York degli anni ’20 in un bar dall’ambiente molto misterioso, il Club Derrière.

5 – Club Spirito al Pigneto

Ci spostiamo dal centro per raggiungere una delle zone più in voga della movida romana, il Pigneto.

Entriamo in una classica panineria, la Premiata Panineria al Pigneto.

Anche qui è una porta il tuo varco verso l’altrove, ma si tratta della porta di una cella frigorifera. La riconoscerai dall’insegna al neon con la scritta Carni Scelte.

Varcata la cella, ti ritroverai nel Club Spirito.

È uno dei miei preferiti perché alcuni drink sono ispirati al viaggio.

Inoltre una delle caratteristiche di questo Speakeasy a Roma è che il tavolo del bar è un vero e proprio tavolo da gioco dove potrai tentare la fortuna con la Roulette e il Black Jack.

Guarda il menu per entrare nell’atmosfera.

6 – Speakeasy Jerry Thomas

Il Jerry Thomas è il primo Speakeasy aperto a Roma in nome de “I ruggenti anni ’20”, come proclama l’home page del suo sito.

Ha conquistato per sei volte il suo posto nella classifica dei 50 World Best Bar.

Si tratta di un vero e proprio progetto nato dall’amicizia e dalla passione di tre giovani bartender che, dopo qualche anno dall’apertura dello Speakeasy, hanno creato anche il Jerry Thomas Educational, un’accademia per formare bartender eccellenti nell’arte della miscelazione.

Come si entra al Jerry Thomas?

Per accedere al Jerry Thomas è necessario prenotare tramite il sito e tesserarsi, essendo un circolo privato.

Dopo aver risposto correttamente a una domanda nascosta nell’homepage del sito, avrai la parola d’ordine che dovrai comunicare al civico 30 di Vicolo Cellini, citofonando sulla targa che riporta il nome del Prof. Jerry Thomas, colui che fondò il bartending come lo conosciamo oggi.

Buona avventura!

7 – The Race Club – Speakeasy a Roma

Siamo in zona Colosseo e, all’interno di quella che sembra l’officina di un meccanico, troverai uno degli Speakeasy più belli di Roma: il Race Club.

Nato dall’idea di due fratelli romani, in un luogo che un tempo era una carboneria, poi studio di registrazione, e ancora bisca. Bel karma, eh?!

Qui trovi tutta la storia e le regole del Race Club.

The Race Club è famoso anche per i suoi drink decisamente insoliti come “Gli Inseparabili”, servito dentro una gabbia con due pappagalli, o il “Supermario” servito in una nintendo.

E in più: ogni volta che acquisterai un drink, parte del prezzo andrà in donazione per la ricerca, per la salvaguardia degli oceani, per la croce rossa, un’associazione diversa per ogni drink.

Iniziativa assolutamente da premiare!

8 – Tisaneria Golden Age Speakeasy

Siamo in Via Pacinotti 3A in una tisaneria da Alice nel Paese delle Meraviglie, che già di suo è un’esperienza bellissima da fare per una merenda nelle favole.

Ma la bella tisaneria nasconde un luogo segreto.

Si tratta del Golden Age, uno Speakeasy a Roma dalle atmosfere che ricordano il Grande Gatsby.

Foto d’epoca, musica jazz, accessori da indossare per portarti direttamente negli anni ’20.

Tra un drink e l’altro puoi fare un gioco da tavolo o suonare la chitarra.


Per il momento, finisce qui il mio viaggio alla scoperta degli Speakeasy a Roma.

E sì, per il momento, perché quando qualcosa è Top Secret, tutto può cambiare velocemente.

E io sarò qui a scoprire altri luoghi nascosti dalle atmosfere seducenti che solo i luoghi segreti possono avere.

Intanto se anche tu ami scoprire i luoghi insoliti di Roma, sicuramente amerai il mio articolo Roma segreta: luoghi poco conosciuti della capitale.

Le 10 migliori app per meditare nel 2024

articolo app per meditare

Le app per meditare sono sicuramente un buon metodo per usare tecnologia e smartphone a nostro vantaggio.

I benefici della meditazione sono comprovati da numerose ricerche scientifiche e, per me che amo unire la scienza con la spiritualità, è sempre importante trovare conferma di tecniche che uso da anni in ricerche autorevoli internazionali.

Meditazione e mindfulness sono utili per alleviare stress e ansia nella vita quotidiana e ci supportano anche nel lavoro. Perché ci insegnano a restare concentrate/i sul momento presente, a dare massima attenzione a quel che facciamo nel qui e ora e, in questo modo, a ottimizzare le nostre energie.

Altro vantaggio sensazionale: meditare è un’attività che si può fare completamente gratis!

Sì, certo, sono fantastici i ritiri in India o in altri luoghi spirituali del mondo, persino tra i boschi o davanti al mare.

Ma puoi decidere di meditare comodamente dal divano di casa tua o sul tuo letto. 

Ti basterà:

  • chiudere gli occhi.
  • stare in una posizione comoda con la schiena dritta.
  • iniziare a prestare attenzione al respiro e concentrarti sulle sensazioni del corpo.

Già così si hanno numerosi benefici.

Puoi ascoltare una musica rilassante e accendere una candela profumata che facilitino il relax.

Oppure avere supporto grazie a delle fantastiche app per meditare che possiamo facilmente scaricare sul nostro smartphone.

Le migliori app di meditazione da scaricare nel 2024

Ti elenco qui di seguito quelle che ritengo le migliori app di meditazione per la mia personale esperienza.

Negli ultimi anni ne ho provate parecchie ma alcune le ho scaricate e abbandonate presto.

Eh sì, sono una che si annoia facilmente.

Queste invece sono le app per meditare a cui sono fedele e ti svelerò anche qual è la mia preferita in assoluto.

*articolo aggiornato l’01/03/2024.

app per meditare gratis
*

Migliori app di meditazione gratis 2024

Molte delle app che trovi nell’elenco sono gratuite, per lo meno hanno una versione gratuita con tanti contenuti fruibili per un periodo limitato o anche per sempre.

Sono curiosa di scoprire quale tra queste 10 app per la meditazione diventerà la migliore per te, quella che ti aiuterà a raggiungere la serenità in tutti i momenti della giornata in cui ne sentirai bisogno.

10 App per meditare gratis

1 – Headspace

Ho scaricato l’app Headspace dopo aver seguito la serie omonima su Netflix.

Per chi non ha mai approcciato alla meditazione è una serie perfetta. Per chi è già esperta/o, può essere utile per un ripasso generale. In fondo siamo sempre principianti nell’arte della vita.

Headspace è tra le app più scaricate per la meditazione, disponibile sia per iOs sia per Android.

Unico svantaggio: non c’è ancora in italiano.

Quanto costa Headspace?

L’abbonamento premium di Headspace costa 12,99 € al mese, 69,99 € per un anno.

Le prime 10 lezioni sono gratuite e hai inoltre 14 giorni di prova della versione premium.

2 – Calm

Anche l’app Calm non c’è ancora in italiano ma te ne parlo perché è fatta davvero bene.

Una delle cose che mi piace di più di questa app per meditare è che prevede dei percorsi settimanali a tema: felicità, ansia e stress, autostima, gratitudine, etc.

Bellissime anche le storie narrate per accompagnare mente e corpo a un sonno ristoratore la sera.

Quanto costa Calm app?

Calm offre una prova gratuita di 14 giorni. Il costo dell’abbonamento annuale è di 49,99 €.

Anche Calm è disponibile sia per iOs sia per Android.

App per meditare gratis in italiano

3 – Insight Timer

Tra le app per meditare in italiano, Insight Timer è tra le mie preferite.

Innanzitutto, sempre a mio parere, è la più completa tra le app per meditare gratis.

Ti puoi proprio sbizzarrire tra masterclass con grandi neuroscienziati, psicologi ed esperti di meditazione e mindfulness.

Inoltre sempre nella versione gratuita trovi tantissime meditazioni guidate su temi come: migliorare le relazioni o la consapevolezza sul cibo, musiche per rilassarti, un timer con il suono della campana tibetana che ti permette di decidere il tempo da dedicare alla tua meditazione e una community con cui confrontarti.

Ci sono anche meditazioni pensate apposta per i bambini e le bambine.

Disponibile per iOs e Android.

4 – Serenity

Anche Serenity è un’ottima app per meditare in lingua italiana.

Non è necessario registrarsi e questo mi sembra un ottimo incentivo a provarla.

Perfetta per chi approccia alla meditazione da zero ma anche per chi è più pratica/o.

Al suo interno trovi meditazioni per dormire meglio, suoni per rilassarti e molti esercizi per alleviare lo stress.

Una delle cose più carine di questa app è che ti propone delle challenge quotidiane che ti permettono di migliorare sempre di più nelle tecniche di meditazione. L’obiettivo, lo dice il nome stesso, è quello di portare serenità e pace nella nostra vita tanto frenetica.

Inoltre puoi anche non abbonarti con la possibilità di acquistare dei contenuti una tantum che poi rimarranno tuoi per sempre.

Quanto costa l’app Serenity?

Se poi ti trovi bene e vuoi acquistare l’app Serenity in versione premium, il costo è di 5,99 € al mese o 17,49 € per 6 mesi sia su iOs sia su Android.

In regalo ebook I 5 pilastri del cambiamento

5 – Meditopia

Tra le app per meditare Meditopia è probabilmente la più conosciuta.

Al suo interno troverai oltre 1000 meditazioni, anche in italiano, per ogni aspetto della vita: dal sesso al rapporto con il tuo corpo, dalle relazioni al senso di solitudine.

Moltissime di queste meditazioni sono dedicate al sonno e alla respirazione, per migliorare in pochi minuti al giorno ogni aspetto delle nostre vite.

Quanto costa Meditopia?

Puoi abbonarti a Meditopia con piani mensili, trimestrali, semestrali e annuali e hai una rova gratuita di 7 giorni. La trovi sia per iOs sia per Android.

6 – Petit Bambou

Petit Bambou offre 8 meditazioni gratuite per testare l’app e vedere se fa al caso tuo.

Al suo interno troverai meditazioni per calmare il respiro, per aiutarti a rimanere focalizzata/o nel lavoro, per gestire al meglio i momenti di stress.

Quanto costa Petit Bambou app?

Il costo della versione premium è di 49,99 € all’anno, oppure 200 € per sempre. La trovi su iOs e Android.

7 – Relax in 5 Minuti

Relax in 5 minuti, lo dice il nome stesso, promette di aiutarti a rilassarti in soli 5 minuti.

Ogni meditazione o musica dura infatti 5 minuti.

Perciò è perfetta quando hai bisogno di ri-centrarti o sei in preda a un momento di ansia prima di dare un esame o fare una presentazione al lavoro per esempio, o ancora per accompagnarti al sonno la sera prima di dormire.

Quanto costa Relax in 5 minuti app?

La prima sessione è gratuita. Per la versione premium hai il grande vantaggio che l’acquisti una volta sola a 8,99 € e poi tutti i contenuti sono tuoi per sempre.

Anche Relax in 5 minuti è disponibile sia iOs sia per Android.

8 – Clarity

Eccola qui la mia app per meditare preferita in assoluto.

Clarity è la prima app italiana di meditazione.

Realizzata dall’idea di Gennaro Romagnoli, psicologo, psicoterapeuta, tra i migliori esperti di meditazione in Italia.

È perfetta se sei tra quelli che… “se non è scienza neanche ci guardo!”. 

All’interno di Clarity troverai un percorso gratuito di meditazione con taglio scientifico e contenuti per migliorare il sonno, creare e mantenere il tuo diario della gratitudine, aumentare le tue abitudini positive.

Quanto costa Clarity?

L’app Clarity costa 39,99 € per sei mesi o 9,99 € al mese. Qui il link ufficiale di Clarity.

App per mindfulness

E infine due chicche per gli amanti della mindfulness.

9 – Mindfulness App

Tra le app gratis per la Mindfulness in italiano, Mindfulness app è senz’altro la mia preferita.

Disponibile sia per iOS sia per Android, ti permette di provare tutti i contenuti della versione premium per 7 giorni.

In questa app oltre alle centinaia di meditazioni guidate, potrai crearne una personalizzata ad hoc per te scegliendo il tempo, le campane, la versione guidata o silenziosa, suoni della natura, etc.

Inoltre puoi sincronizzare i dati dell’app con l’app Salute di Apple.

Quanto costa Mindfulness app?

La versione premium di Mindfulness app costa 79,99 € all’anno.

10 – Buddhify

Mi piace definire Buddhify è l’app per meditare a porter perché come dicono sul sito ufficiale: “non devi trovare il tempo per la meditazione, ma arriva a te“.

Al suo interno troverai tantissime meditazioni della durata da 4 a 30 minuti da fare anche mentre cammini, hai una breve pausa o stai per andare a dormire.

Il costo dell’abbonamento è di 30 dollari all’anno ed è disponibile sia su apple store sia su Play Store.


Talmente sono convinta dei benefici della meditazione che, nel mio percorso di crescita personale, Da Crisalide a Farfalla, ho inserito due meditazioni guidate create appositamente da me per chi è nel percorso.


Finisce qui il mio viaggio tra le migliori app per meditare che prometto di aggiornare costantemente grazie alle mie scoperte e, se ti fa piacere, grazie anche ai tuoi consigli.

Perciò se ne conosci altre da suggerirmi, scrivimele in un commento.

Mi fa sempre piacere costruire un dialogo con chi mi legge.

* Le immagini in questo articolo sono di Pexels.

Regali di Natale originali 2023

Immagine evidenza articolo regali di natale unadonnaalcontrario

Ogni anno è sempre la stessa storia.

Arriva il periodo natalizio che amo più di ogni altro, per le lucine, per l’atmosfera candida, perché il Natale da piccola non l’ho avuto…

Ma c’è una domanda che mi attanaglia sempre in questo periodo dell’anno: “Cosa regalare per Natale?”.

Se sei anche tu tra quelle/i che sta in fissa con questa domanda, sappi che ho scritto questo articolo proprio per te.

Tra le mille idee regalo che il web propone, io ho scelto di dedicarmi a regali di Natale unici e sfiziosi, perché in fondo sono unadonnaalcontrario e per i regali “al dritto” non sono la persona giusta.

*articolo aggiornato il 6/11/2023.

Cosa regalare a Natale 2023

Ho selezionato 5 idee regalo che possano soddisfare più gusti e più esigenze e soprattutto la domanda: “Che cosa si può regalare a Natale?”.

Ci sono regali di Natale economici, regali che aiutano a tirare fuori la creatività, regali utili ma soprattutto regali di Natale originali.

Le 5 migliori idee regalo per il Natale 2023

1 – Regali di natale originali per Lui

Una delle cose più difficili per me è trovare il regalo giusto per il mio Lui.

Se gli chiedo cosa gli piacerebbe ricevere per Natale, la risposta è sempre: “Boh, non mi viene in mente nulla!“.

Grande aiuto, vero?

Allora ho pensato di cercare, anche per te se ti trovi nella mia stessa situazione, un’idea regalo che potesse essere da un lato un piacere, dall’altro una cosa utile.

Ed ecco a te il Kit per fare la birra artigianale in casa.

Kit Birra artigianale regali di natale per lui

2 – Agenda settimanale magnetica 2024

Un regalo sempre utile è l’agenda.

Se come me, la persona a cui vuoi fare un regalo non ama le agende digitali ma al contempo non vuole nemmeno disboscare l’Amazzonia, ti consiglio di regalarle un’agenda settimanale magnetica.

Potrà apporla vicino alla scrivania o sul frigo se preferisce usarla per gli impegni quotidiani.

Ogni settimana potrà cancellare gli impegni della settimana precedente e cominciare con la nuova.

Ché tra l’altro è un bel rito simbolico per lasciare andare il vecchio e fare spazio al nuovo.

Se la persona a cui lo regalerai ha un business digitale, potrà usarlo come calendario editoriale.

Fa parte delle prime cose di cui parlo in LUCE, la mia consulenza di Digital Strategy e Brand Identity.

Il calendario che vedi qui sotto è sia mensile sia settimanale, così potrà tenere sempre in mente il quadro generale del mese e modificare via, via, le settimane.

Comodo, vero?


3 – Un libro che fa bene all’anima

Se stai cercando cosa regalare a Natale spendendo poco ma regalando “tanto”, questo libro è senz’altro l’idea giusta.

Il Monaco che amava i gatti. Le sette rivelazioni. Di Corrado Debiasi tocca davvero le corde del cuore.

Leggere questo libro è come fare un viaggio nella propria interiorità, in quella più profonda.

Un viaggio in cui ti poni delle domande e fai riflessioni che a prima vista potrebbero sembrarti semplici, anzi in verità sono semplici, eppure spesso ce ne dimentichiamo, sottoposte/i continuamente come siamo a “rumori” che ci distraggono.

Credimi, farai un dono speciale alla persona a cui lo regalerai.

regali di natale economici libri copertina il monaco che amava i gatti

Se stai cercando altri consigli per chi ama leggere, forse potrebbe interessarti il mio articolo:


4 – Regali di Natale per grandi e piccini

Si potrebbero annoverare tra i regali di Natale fai da te ma direi che i Lego Architecture sono molto di più.

Portano con loro l’emozione della bambina e del bambino dentro di noi.

Quelle/i a cui da piccole/i si illuminavano gli occhi quando arrivava la scatola dei Lego da Babbo Natale.

Io ho scelto quella del Colosseo (qui trovi il link di Amazon) per omaggiare la città in cui vivo ma ce ne sono davvero di ogni luogo del mondo e delle più belle architetture mai realizzate.

Lego Architecture regali di natale

5 – Regali di Natale sotto i 10 euro

Lo so che è un po’ bizzarro come consiglio su cosa regalare a Natale di economico ma continuo a pensare che non c’è bisogno di spendere tanto per fare un bel regalo.

E senza dubbio i Libri Antistress da Colorare regalano tanta pace e bellezza.

Io ho scelto Fantasie Floreali perché amo i fiori in tutte le loro manifestazioni ma ne trovi tanti altri nella collana Libri Antistress da colorare e tutti sotto i 10€.

Libro antistress

Se poi stai cercando idee per i tuoi regali di natale a tema viaggi, ti lascio qui di seguito il link al mio articolo sulle:


Non dimenticare di fare un regalo anche a te stessa/o perché solo chi sa amarsi e festeggiarsi è in grado di amare e festeggiare gli altri nel modo migliore.

Buon Natale a te e a chi riceverà i tuoi splendidi regali!

E venne chiamata due cuori di Marlo Morgan

E venne chiamata due cuori immagine evidenza unadonnaalcontrario

L’incontro tra E venne chiamata due cuori e me ha davvero del mistico.


Era una di quelle sere di luglio che: “Andiamo a far l’aperitivo?”.

Davanti al mio spritz, probabilmente complice l’alcol, dalla mia bocca emergono queste parole: “Quando potremo riprendere a viaggiare, mi piacerebbe fare un’esperienza sciamanica, a contatto con persone che vivono la natura a 360 gradi”.

Lui mi deve aver guardato strano ma ormai è abituato alle mie pazze idee.

Qualche giorno dopo una mia amica mi parla di un libro che devo assolutamente leggere perché sa che io amo follemente l’Australia e perché questo libro parla di una donna che si trasferisce lì per un po’.

Non so altro di questo libro ma lo compro sulla fiducia.

Del resto la mia amica ha ragione: il mio amore per l’Australia bastava per metterlo nel carrello di Amazon.

24 ore dopo avevo in mano E venne chiamata due cuori.

E venne chiamata due cuori recensione unadonnaalcontrario

Recensione del libro E venne chiamata due cuori

Inizio la mia recensione di E venne chiamata due cuori con un riassunto breve del contenuto, per poi addentrarmi nelle controversie che avvolgono questo libro e soprattutto su quello che definisco “il nostro incontro mistico”.

E venne chiamata due cuori: trama

Comincio a leggere e scopro che questo libro racconta la storia vera di una dottoressa americana che, in un momento particolare della sua vita, accoglie una proposta di lavoro in Australia (detto tra noi, lo farei anch’io all’istante).

Durante il suo soggiorno aussie, osserva che la popolazione indigena è pressoché inesistente nella vita sociale e non trova risposte ai suoi perché tra amici e conoscenti.

Inizia un progetto di integrazione con un gruppo di giovani mezzosangue e, poco tempo dopo, viene invitata da una vera tribù aborigena nell’entroterra australiano.

Entusiasta dell’idea, parte inconsapevole di quello che le accadrà nei successivi quattro mesi. Abbandonerà tutto, abiti, gioielli, carte di credito e inizierà un viaggio incredibile attraverso il deserto rosso.

Pian, piano diventerà parte della tribù della Vera Gente in un percorso iniziatico che le permetterà di vivere dei pochi frutti del deserto, acquisendo conoscenze primordiali persino dal punto di vista medico, cambiando profondamente il suo modo di pensare alla vita stessa.

E venne chiamata due cuori: controversie

Prima di raccontarti cosa di mistico c’è nel mio incontro con E venne chiamata due cuori volevo fare un passo avanti nel tempo.

Quando ho finito di leggere questo libro meraviglioso, perché ti assicuro che è meraviglioso, ho fatto delle ricerche esattamente come faccio sempre prima di scrivere un articolo.

Non ti nego che sono rimasta davvero sorpresa dalla quantità di controversie, critiche, parole cariche di sentimenti negativi che ho trovato su questo libro di Marlo Morgan.

Non mi era mai capitato prima con i libri che ho recensito anche quando non sono stati libri “facili”.

Marlo Morgan storia vera o falsa?

Si dice che Marlo Morgan si sia inventata tutto, che nel suo racconto ci siano delle contraddizioni, incongruenze sul modo di vivere degli aborigeni.

E pare che lei stessa abbia affermato che alcune parti del libro siano romanzate.

Ora partendo dal fatto che per me l’etica è davvero importante per cui se lei si è inventata qualcosa o tutto, è corretto dichiararlo, dall’altro lato posso dirti che quello che dà questo libro in termini di crescita personale è di gran lunga superiore a qualunque di queste critiche.

E venne chiamata due cuori frasi incise dentro di me

Come ho detto prima, tra me e questo libro di Marlo Morgan c’è stato un incontro mistico.

Desidero mostrarti il perché citando fedelmente alcune frasi di E venne chiamata due cuori.

Noi e ciò che ci circonda

Lo scopo del regno vegetale è di nutrire animali e uomini, consolidare il terreno, accrescere la bellezza e mantenere l’equilibrio nell’atmosfera… le piante e gli alberi cantano silenziosamente per noi e… tutto ciò che chiedono in cambio è di cantare per loro. Lo scopo principale dell’animale non è quello di nutrire l’uomo, e tuttavia quando è necessario, acconsente a svolgere tale funzione. Il suo scopo è quello di contribuire all’equilibrio atmosferico, di essere compagno dell’uomo e di istruirlo con l’esempio”… “La tribù incomincia sempre la giornata ringraziando il Tutto per la luce, per se stessi, per gli amici e per il mondo. Talvolta fanno richieste specifiche, ma sempre accompagnate dalla frase: se è per il mio bene e per il bene di tutte le forme di vita che mi circondano”.*

Da tempo ormai sono convinta che noi esseri umani occidentali abbiamo dimenticato la nostra parte animale. I nostri sensi sono assuefatti e mi pare che il distacco tra mente e corpo si faccia ogni giorno più ampio.

Ho parlato spesso di non dualità tra materia e spirito e, negli ultimi anni, nonostante sia difficile farlo in una grande città, ho cercato di ritrovare il rapporto con il mio corpo e con ciò che mi circonda.

Che non ci sia differenza tra noi e il cielo, tra noi e gli esseri senzienti e insenzienti non lo dico io ma la scienza. Solo che percepirlo è nostra responsabilità.

Ho sperimentato più volte, e in questo blog l’ho scritto ripetutamente, che quando i tuoi desideri sono in direzione della tua felicità, la vita ti sostiene e ti permette di realizzarli velocemente, senza sforzo.

Dopo la lettura di E venne chiamata due cuori, che non ha fatto altro che confermare questa mia idea, ho imparato a ringraziare le piante e gli animali che incontro, anche quelli che sono nel mio piatto e, quando esprimo un desiderio, a dire: “Se è per il mio bene e per il bene di tutte le forme di vita che mi circondano”.

Essere al di là del corpo

… ciò che conta è il modo in cui ci rapportiamo emotivamente alle cose. Esso si imprime in ogni cellula del corpo, nella mente e nel nostro io eterno. Mentre alcune religioni sottolineano la necessità di dar da mangiare agli affamati e dar da bere agli assetati, questa tribù sostiene che il cibo e l’acqua offerti, e la persona che li riceve, non sono essenziali. Quel che conta è il sentimento che si sperimenta nell’offrire con amore e senza riserve… Ogni uomo lascia questo piano di esistenza con, per così dire, un cartoncino segnapunti su cui è riportato momento per momento il modo in cui ha padroneggiato le proprie emozioni. Sono i sentimenti invisibili extrafisici che riempiono la parte eterna di noi a fare la differenza tra ciò che è buono e ciò che non lo è. L’azione non è altro che il canale attraverso cui il sentimento, lo scopo, trova la sua espressione”.*

Altra cosa su cui rifletto da tempo.

Non è il corpo fisico che è importante. O meglio è importante in quanto mezzo con cui compiamo le azioni, con cui manifestiamo il nostro essere più profondo. Anche se non parliamo, è l’imprinting che conta, quel che c’è dietro la nostra azione, anzi sarebbe meglio dire “dentro”.

Possiamo anche mentire dal punto di vista verbale ma alla vita, quella profonda, non si può mentire. Forse in un altro modo si direbbe “Karma”. A me piace pensare che, al di là di come vogliamo chiamarlo, dovremmo far in modo di essere/fare ciò che pensiamo, in piena coerenza.

Certo, non è sempre facile. Non siamo mica perfette/i e non è la perfezione a cui dovremmo mirare. Ma anche se si sbaglia, possiamo rideterminare: “Ok, questa volta è andata così. Se posso, faccio di tutto per rimediare. Se non posso, comunque decido che la prossima volta farò meglio”.

I messaggi del corpo

La tribù della Vera gente non crede che noi siamo vittime casuali, ed è convinta che il corpo fisico sia l’unico mezzo che il nostro più elevato livello di consapevolezza eterna ha per comunicare con la nostra consapevolezza individuale. Un rallentamento nelle funzioni del corpo ci permette di esaminarci a fondo, e di analizzare le ferite davvero importanti che bisogna medicare: rapporti interpersonali falsati, mancanza di un credo, tumori da paura, dubbi sul nostro creatore, perdita della capacità di perdonare e così via.”*

Sposo in pieno questo argomento.

Non c’è nulla di più chiaro dei segnali che invia il corpo. La mente può confonderci ma il corpo no.

Ed è importante ascoltare i segnali che ci invia il corpo perché a volte ci dice quando è il momento di cambiare rotta. Personalmente, ho imparato che è meglio ascoltarlo ai primi segnali prima di peggiorare drasticamente le cose.

Fede nel Tutto

I Mutanti hanno molte fedi, e dicono che la tua vita è diversa dalla mia, che il tuo salvatore è diverso dal mio salvatore, che la tua eternità non è la mia eternità. La verità è che ogni vita è unica. C’è solo un gioco in corso. C’è una sola razza, ma molte sfumature diverse. I Mutanti discutono sul nome di Dio, sull’edificio da erigere in suo nome, sui giorni in cui celebrarlo e rituali da compiere. Come è venuto sulla terra? Che cosa significano le sue parabole? La verità è la verità. Se tu fai del male a qualcuno, fai del male a te stesso. Se aiuti qualcuno, aiuti te stesso. Tutti hanno sangue e ossa; ciò che ci differenzia sono il cuore e il fine. I Mutanti pensano che tutto questo valga solo per la durata di una vita, e lo pensano in termini di individualità e distinzione. La Vera gente lo pensa in funzione dell’eternità. Tutto è uno: i nostri antenati, i nostri nipoti che devono ancora nascere, la vita che è ovunque”.*

Come non essere d’accordo con queste parole.

La religione è valida solo se porta al benessere e alla felicità di tutti gli esseri umani. Questo è il motivo per cui vent’anni fa mi sono avvicinata al Buddismo. E questo è anche il motivo per cui ho studiato dall’adolescenza ad oggi le religioni di tutto il mondo.

E sai cosa ho imparato? Che le religioni valide, nelle loro origini, sto parlando di secoli fa, dicono tutte la stessa cosa. Tutte le grandi filosofie religiose sono accomunate dallo stesso messaggio.

Sono stati gli uomini, nei secoli successivi, e principalmente per questioni di potere, a modificare il messaggio iniziale e a trarre vantaggio da queste manipolazioni. E ti dirò di più: dicono anche le stesse cose che la scienza conferma.

Trai tu le tue conclusioni.

“E venne chiamata due cuori”: il mio viaggio

Volevo fare un viaggio sciamanico “quando avremmo potuto riprendere a viaggiare” e l’ho fatto prima.

Accompagnata dall’anziano Cigno Reale Nero e dai membri della tribù della Vera Gente.

L’ho fatto nei passi della protagonista, nella sua sofferenza per la mancanza di acqua, per le piaghe ai piedi. L’ho fatto a livello profondo, confermando alcune idee che ho da tempo, sventrandone altre, acquisendone ancora delle altre.

Certe volte mi sembra che basti solo ricordare, che noi in verità sappiamo già tutto, ma che ce lo siamo dimenticato.

Queste letture, questi incontri, ci permettono di ricordare. E come vedi, basta imprimere un desiderio per ricevere il mezzo per ricordare.

In fondo è facile, non trovi?

*Tutte le citazioni sono riportate dal libro “E venne chiamata due cuori” di Marlo Morgan