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Linee di Nazca: origini, misteri e informazioni utili

Albero e Mani Linee di Nazca

Alzi la mano chi come me si accende alla parola “mistero”!

Ero già una multipotenziale curiosissima quando da ragazzina guardavo X-files e mi appassionavo ai geoglifi misteriosi della terra.

Con questa premessa, secondo te, avrei mai potuto organizzare un viaggio in Perù e non inserire nel programma le linee di Nazca?

Il fatto è che queste incredibili linee nascondono ancora oggi quesiti e dubbi sulla loro origine.

E allora lasciati coinvolgere in un gioco che, se un po’ ci somigliamo, non vedrai l’ora di fare.

Usando quel gran potere di cui noi umani siamo fortunatamente forniti e che risponde al nome di “immaginazione”, vestiamoci delle sembianze di moderne/i Indiana Jones e andiamo alla scoperta delle misteriose linee di Nazca.

Let’s go!

Linee di Nasca: Il Condor

Le origini : chi ha costruito le linee di Nazca?

Cappello in testa, scarpe impolverate e via con la prima domanda: le Linee di Nazca chi le ha fatte?

Chi ha ideato e realizzato queste strane e immense linee sul terreno arido a ottanta chilometri dalla città di Nazca?

I libri dicono siano opera della civiltà Nazca, popolo pre-Inca, e che risalgano al periodo che va dal 200 a.C. al 600 d.C. 

Quante sono le linee di Nazca?

Stiamo parlando di circa 13 mila linee dalle forme più diverse, un numero assurdo, non credi?

Si tratta per lo più di figure geometriche e animali estese su una superficie di 750 km², profonde circa 30 centimetri e di dimensioni straordinarie: alcune figure coprono i 300 metri di lunghezza. Il che rende ancora più incredibile la realizzazione umana.

Si pensa, e alcuni studi archeologici lo hanno dimostrato, che i Nazca abbiano prima creato i disegni e poi li abbiano ingranditi in scala utilizzando pilastri di legno allineati o un sistema di reti sul terreno. Avrebbero in questo modo rimosso il colore rosso dato dall’ossido di ferro e fatto emergere la sabbia biancastra sotterranea.

Per fortuna, grazie all’aridità di questa zona e all’assenza praticamente totale di vento e pioggia, le linee di Nasca sono rimaste intatte nei secoli e ancora oggi possiamo ammirarle.

Quello che ancora risulta un enigma è come i Nazca siano riusciti a disegnare queste enormi figure con un unico tratto.

Insomma la domande rimane: le linee di Nasca chi le ha fatte? Approfondiamo un po’.

I misteri delle Linee di Nazca

Ma cosa sono le linee di Nazca?

Sul nostro tavolo da esploratrici/ori ci sono tante ipotesi sul significato e sui misteri che avvolgono le linee di Nazca.

Come sono fatte e a cosa servivano le Linee di Nazca?

C’è chi pensa che sulla piana di Nazca ci sia stato uno sbarco alieno ma questa supposizione sembra davvero poco credibile per via del terreno soffice che non permette l’atterraggio di mezzi pesanti.

Addirittura c’è chi dice siano dei tracciati per gare da corsa, ma è più probabile che indicassero il percorso ai pellegrini provenienti dalle montagne e più misticamente a Viracocha, l’eroe peruviano che dal cielo tornò sulla terra.

Qualche studioso ha paventato l’idea che siano la prova di una civiltà precedente ai Nazca, molto più evoluta e di cui si sono perse le tracce.

C’è anche chi dice che avessero un significato astronomico, che alcune figure si riferissero alle costellazioni, ma sembra che gli studi dell’astronomo Gerald Hawkins abbiano fugato questa possibilità.

L’ipotesi più attendibile è che il loro scopo fosse quello di mostrare gratitudine al dio dell’acqua che, volando dalle montagne, portava in questo territorio estremamente arido un bene così prezioso per la popolazione.

A confermare questa ipotesi c’è anche la scoperta recente dell’italiana, Rosa Lasaponara, ricercatrice del CNR, che ha scoperto i puquios o ojos de agua, pozzi, a forma di spirale, da cui i Nazca riuscivano ad attingere l’acqua.

Questo spiegherebbe anche alcune figure, come la balena e i delfini, ispirate al mondo marino.

Il Pappagallo: linee di Nazca immagini

La scoperta delle linee di Nazca

Un’annotazione dello storico spagnolo Cieza de León risalente alla metà del 1500 accenna a “segni da qualche parte nel deserto di Nazca”.

Probabilmente non gli credette nessuno visto che le linee di Nazca sono rimaste nascoste agli occhi dei più fino a pochissimo tempo fa.

Fu soltanto nel 1927 infatti che il pilota Eduardo Herrán Gómez de la Torre le avvistò per la prima volta e da quel momento si cominciarono a studiare questi misteriosi solchi nel deserto peruviano che dal 1994 sono stati dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Linee di Nazca: come arrivare

E adesso portiamoci lì, perché da vere/i Indiana Jones, vogliamo verificare le nostre fonti.

L’unico modo per arrivare nella regione di Ica, dove si trovano le linee di Nazca, è via terra.

Ci sono dei bus turistici che giungono qui partendo da Lima, Arequipa e Cusco.

Io sono arrivata con il bus Super Civa da Huacachina (il bus che parte da Lima) in circa 3 ore. L’esperienza è stata assolutamente positiva.

Come vedere le linee di Nazca: escursioni e tour

Come visitare le linee di Nazca?

Ci sono due opzioni per osservare le linee di Nazca.

Quella più economica è un mirador che si trova sulla Panamericana Sur e da cui è possibile vedere tre figure: la lucertola, l’albero e le mani (guarda la foto di copertina).

Il modo migliore per osservare le linee di Nazca è sicuramente l’aereo. È un’alternativa decisamente più dispendiosa e senz’altro più avventurosa ma ne vale assolutamente la pena.

C’è un minuscolo aeroporto da cui potrai prendere un altrettanto minuscolo aeroplano con cui farai un’esperienza psicofisica, simile solo alle montagne russe. L’aereo infatti essendo così piccolo subisce i movimenti dell’aria in maniera estremamente tangibile con virate nette a destra e sinistra.

Ma del resto siamo delle/gli Indiana Jones provette/i, giusto?

Unica raccomandazione che mi sento di darti: sali a bordo a stomaco vuoto!

Sorvolando il deserto di Nazca

Informazioni utili per il sorvolo sulle linee di Nazca

Per acquistare il biglietto aereo per le linee di Nazca ti servirà il passaporto o la carta d’identità.

Se vai in alta stagione, ti consiglio di prenotare in anticipo. Altrimenti fai tutto direttamente in aeroporto. Troverai varie compagnie aeree che, per lo più, si equivalgono.

Non ti stranire se ti peseranno: serve per bilanciare il peso a bordo.

Quanto costa sorvolare le linee di Nazca?

Il biglietto per il sorvolo costa intorno ai 100 $ (+ 10$ per le tasse aeroportuali) e dura circa 30 minuti.

Io ho volato con la compagnia Movil Air e, a parte la signora a fianco che immagino non sia salita a stomaco vuoto, mi sono trovata bene.

Molte fonti dicono che questo sorvolo sia pericoloso a causa di alcuni incidenti aerei che si sono verificati nel passato. Sinceramente non mi sento di consigliarti in tal senso. È una scelta personale a cui io non avrei rinunciato e che l’emozione vissuta ha confermato essere imprescindibile.

Ma un po’ come per Vinicunca, bisogna scegliere in base alla conoscenza di se stesse/i.

Quali sono le linee di Nazca?

E adesso dall’alto nel cielo, a bordo del nostro aeroplanino super avventuroso, buttiamo l’occhio giù e, armate/i di obiettivo e curiosità, emozioniamoci guardando le tanto agognate linee di Nazca.

Gli occhi osservano e la mente non può non notare le reminiscenze esoteriche, la precisione con cui le figure naturalistiche e geometriche si palesano sotto di noi.

Ecco le linee di Nazca più famose:

Il Colibrì

Il Colibrì è senza dubbio il più famoso geoglifo di Nazca, dalla figura armonica, creato per onorare il dio dell’acqua.

È lungo 94 metri e la distanza tra le ali è di 66 metri.

Il Colibrì in Perù è un animale sacro, portavoce degli dei. Si pensa che i colibrì partecipassero alle cerimonie religiose in onore delle divinità delle montagne che dall’alto delle Ande inviavano l’acqua in questa zona arida.

Il Colibrì

L’Airone

Airone, fenicottero, alcatraz, fenice, lo chiamano in molti modi questo uccello dalle sembianze mitologiche lungo 300 metri e largo 54.

Ha il collo a zigzag e il becco rivolto ad est.

È votato al dio del Sole e nei giorni del solstizio d’estate (tra il 20 e il 23 giugno) si vede l’alba sorgere sul suo becco.

La Scimmia

Forse la figura più controversa è quella della Scimmia.

Lunga 135 metri fu scoperta dalla ricercatrice tedesca Maria Reiche che ipotizzò rappresentasse l’Orsa Maggiore.

In realtà la civiltà Nazca, che disegnò questa figura con nove dita e una coda a spirale in quanto animale divino, credeva che le scimmie vivessero in ambienti acquatici.

Questo confermerebbe ulteriormente l’ipotesi più accredita, legata al culto dell’acqua.

La scimmia

Il Ragno

La figura del Ragno è per me la più intrigante delle linee di Nazca.

Non è la più grande, nonostante sia lunga 46 metri, ma è sicuramente la più misteriosa se guardiamo la sua realizzazione grafica e la sua origine.

Si tratta infatti di un ragno molto raro della famiglia dei Ricinulei che si trova solo in Amazzonia.

Il mistero più grande che avvolge la figura del ragno è il piccolo organo genitale che si trova su una delle zampe.

Ci si chiede ancora oggi come abbiano potuto i Nazca riprodurre un animale che viveva a 1500 chilometri da qui e soprattutto come abbiano fatto senza l’uso del microscopio a vedere il piccolo genitale nascosto.

Maria Reiche ipotizzò che fosse collegato alla costellazione di Orione supportando la sua tesi che questo territorio fosse utilizzato come calendario astronomico. Ma questa ipotesi è stata fugata da studi successivi che hanno confermato che soltanto una minima parte di queste figure sono orientate lungo i corpi celesti.

L’astronauta

Ahimè, non ho una foto dell’astronauta perché in quel momento l’aereo ha subito un bel vuoto d’aria. Sono riuscita a beccarlo solo in un breve frame di video con il cellulare, quindi la definizione non è granché.

Ma mia/o cara/o Indiana Jones al contrario, quanti interrogativi mi ha messo su questa figura. Uno su tutti: come sia possibile che i Nazca abbiano potuto immaginare la divisa di un astronauta?

Chiaramente si presta alle ipotesi aliene ma forse è più plausibile pensare che raffigurasse uno sciamano durante una cerimonia contro la siccità.

Chissà se mai qualcuno svelerà il mistero celato dietro questa e le altre linee di Nazca.


A noi, mia/o cara/o Indiana Jones del 2020, non resta che approfondire la questione.

Chi ha notizie succulente e, soprattutto, aggiornate, le scriva in un commento.

La nostra ricerca sui misteri delle Linee di Nazca continua…

… e qui se sono stata brava, dovrebbe partire la musica di Indiana Jones.

Ti prego, dimmi che la senti… ahah!

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