Una sana lamentela per ripartire con entusiasmo!

Ripartire e lamentela. Sembra una contraddizione, vero?

E invece no.

Perché il mondo dei media è per quelle/i vincenti, sempre sorridenti, fighe/i e super-fashion che a settembre sono pronte/i a nuove avventure, progetti, yeah!

E io invece mi sento scarica prima di cominciare.

Sarà che esattamente un anno fa partivo per il giro del mondo e la saudade di quell’esperienza mi assale.

Sarà che a settembre c’è il salasso dei libri scolastici (oh, ragazze/i, ogni libro costa 30€! Roba che neanche “Il tempo ritrovato” di Proust che ha una certa rilevanza nella letteratura mondiale).

Sarà che, sapere che tua figlia andrà alle scuole medie, aumenta vertiginosamente il numero di rughe sul tuo viso.

Non che non abbia progetti, anzi. Già questo weekend sono di nuovo in partenza e di idee, come sempre, ne ho fin troppe.

È che non ce la faccio a fingere sorrisi giganteschi conditi da entusiasmo a manetta.

Mio marito dice che sono l’ultima Alice rimasta sulla terra (a causa della mia ingenuità), persino dopo i 40.

Ma anche Alice si ritrova a piangere quando prende la pozione sbagliata.

Perciò eccomi qua, con tutti i miei difetti, le mie debolezze e la voglia di cercare nuovi appigli anche se non so dove.

La vita è anche questo, almeno per me.

Lamentela

Il beneficio di una sana lamentela

Mi conosco troppo bene per sapere che mi aggrapperò anche all’ultima briciola di entusiasmo dentro di me per uscire da questo loop e ricominciare a zompettare come se non ci fosse un domani.

In fondo volevo essere solidale con tutte quelle persone che ogni tanto vanno giù e non sanno con chi lamentarsi.

Hai presente quelle/i che: “Andrà tutto bene!”-? Seee, forse a te.

Quelle/i che: “Ho letto un articolo fantastico: Pensiero positivo in 5 esercizi”. Nu miracolo.

Quelle/i che: “Se ti lamenti, attiri solo sfortuna”. Aò, ma farti gli affari tuoi che alla sfortuna mia ci penso io?

Non so se sei d’accordo con me (ma se sei arrivata/o a questo punto dell’articolo, deduco di sì), qualche volta pure una sana lamentela con la persona giusta può ridare fiato alle nostre vite.

Uno sfogo per scaricare un po’ di pesantezza concentrata sulla cervicale, un degno sbrodolamento di blablabla della qualunque, senza peli sulla lingua e, se vuoi, condito da qualche parolaccia che, davanti alla prole, non si può.

Il tutto possibilmente davanti ad una birretta ghiacciata e a delle patatine super caloriche.

Insomma ti invito a fare un aperitivo virtuale con me.

Se vuoi, scarica pure tutte le tue lamentele nei commenti.

Libera/o di andare giù con tutte le robe pesanti che hai nel tuo cuore.

Niente giudizi, né consigli non richiesti.

Non so perché ma credo che dopo ci sentiremo tutte/i un po’ meglio.

12 risposte a “Una sana lamentela per ripartire con entusiasmo!”

  1. Uuuh se mi dai carta bianca per le lamentele posso scrivere un libro ahah no a parte scherzi, fortunatamente sono tutte cose “minori”, niente di particolarmente grave. In questo momento sono stanca perché ho dormito male, qua a Budapest è arrivato l’autunno da un giorno all’altro e non mi piace, i social network del mio blog crescono lentamente, ho tanti progetti in mente e poco tempo e ho voglia di andare al mare 😀 per fortuna che stasera parto per una settimana <3
    p.s. io compravo tutti i libri usati, si può farlo ancora?

    1. Ahahah, il tuo messaggio mi ha strappato un sorriso. Anche io ho un po’ di lamentele simili alle tue: anche io dormo poco e non amo il freddo ma, per fortuna, qui a Roma c’è ancora caldo. E per quanto riguarda i libri, purtroppo fanno a gara per proporre nuove edizioni e così i libri usati si riducono a 2/3

  2. Se vogliamo parlare di “Alice rimasta sulla terra” ci sono anch’io, sicuramente. A 40 anni e mezzo. Io sto vivendo proprio ora il mio momento di pausa da tutto e da tutti e penso a quanto sarà rura la mia ripartenza tra una settimana circa. Ho imparato ad ascoltarmi e a dirmi sempre quando qualcosa non va.

  3. come ti capisco!!! Ci sta non essere super carichi quando lo sono gli altri e la lamentela è benvenuta, odio i falsi entusiasmi, le ricette del buon umore a tutti costi. Ci sono momento che sono bui, un po’ grigi, bhe servono anche loro!
    Buttare fuori è un tocca sana, davvero!

    1. Che bello non essere l’unica a sentirmi fiacca. Purtroppo non mi è ancora passata ma Settembre, confesso, è sempre faticoso 😉

  4. Si, si, si e ancora si! Una lamentela ogni tanto è perfettamente comprensibile, caspita! Certo, c’è differenza tra una lamentela ed essere una lagna umana (ahahaha) pero credo che ognuno abbia periodi in cui sente che qualcosa non va e ha bisogno di esternarlo, altrimenti ci si logora dentro!

    1. Son contenta che approvi 🙂 Anche io sono convinta che ogni tanto sfogarsi faccia bene ma senza diventare una pentola di fagioli 😀

  5. Ciao carissima, ti ho letta subito, ieri, ma ero fuori e col cellulare faccio fatica a commentare. Un applauso per questo post e questa iniziativa. Una delle cose peggiori di settembre è tutto questo fermento di idee, positività ed entusiasmo: credo che molte mentano, non ci credo che tutte si sono fatte il restyling dell’animo in due settimane di ferie. Andiamo, dai… Avevo appena letto Carmen che, per altri motivi, rivendicava il diritto a una sana “negatività”, quella negatività temporanea che poi, come in natura, richiama a un certo punto il positivo. E, per una delle nostre piacevoli coincidenze, avevo un post scritto poche settimane fa, sullo stesso argomento. Così mi unisco a voi due e a chi vorrà, in questa “liberazione dal sorriso forzato”! Ti ho taggata su fb, se vuoi vedere il mio post, ma ci tenevo a spiegarti qui il tutto. Un abbraccio!!!

    1. Ho letto il tuo articolo e sono assolutamente in linea con te e con quello che, giustamente, Carmen rivendica. In generale io amo la positività, sono un’Alice, come ho scritto, e quindi spesso mi entusiasmo come un bambina di due anni. Mi sembra che tutte le persone siano meravigliose (in fondo al cuore lo spero sempre). Purtroppo la vita non mi ha regalato grandi gioie fin da piccola e quindi, ogni tanto, devo ricredermi sugli eventi e sulle persone. Ma come ben sai, mi piace essere sincera e se c’è una cosa che non sopporto, è questo mostrare solo il sorriso a mille denti (sbiancati oltre tutto), questo essere sempre perfetti, come la famiglia degli spot pubblicitari. Quando si sta male, perché non dirlo?

  6. Nella vita ci sta tutto! E basta con chi ti dice come DEVI stare, cosa DEVI pensare, cosa ti fa bene e cosa no. Io rivendico il diritto ad una sana negatività. Io voglio stare giù, come dico nel mio ultimo post sul blog. Anche perché di chi sta sempre bene e sa sempre come lasciarsi scivolare addosso le cose, io non mi fido. Siamo umane? E allora esploriamola questa umanità! Un abbraccio. Io penso che quando la fatica emotiva avrà fatto il suo lavoro, ritornerai su.

    1. Sai che pensavo la stessa cosa di quelli/e che stanno sempre bene? Non mi fido neanch’io. Inoltre credo che dire liberamente, senza sensi di colpa, “sto male”, sia anche un atto di verità. Come dici tu, non saremmo umane/i altrimenti, quindi perché mostrare solo il lato bello di noi?

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