Tifo per te dal profondo del mio DNA perché consapevole che ognuna/o di noi ha in sé un potenziale infinito, un gioiello prezioso, a volte nascosto ai nostri stessi occhi.
Farò di tutto per aiutarti a tirar fuori questo tuo, e solo tuo, gioiello prezioso e a rendere la tua vita un’irripetibile opera d’arte.
Sono profondamente convinta che non abbiamo tempo da perdere in menate e che, unite/i, possiamo realizzare delle vite felici che contribuiscono a creare un mondo felice.

Sia chiaro, non si tratta di belle parole o di ideali senza sostanza. Qui si fa sul serio.
Qui ci si dà pacche sulle spalle finché non ti viene un livido tale che sei costretta/o a darti una mossa per realizzare i tuoi obiettivi. Si ride, anche a crepapelle, si piange (qualche volta la lamentela è tollerata), ma la leggerezza la fa da padrona. Qui non si dà della matta a nessuno, anzi si sostengono i sogni impossibili... per gli altri.
Qui si tifa le une per gli altri, sono validi i sogni di tutte/i, si crede che solo insieme ce la si faccia, a noi gli eremiti non piacciono (disse una che ama la solitudine).
Chi sono quindi?
E quindi: chi sono?
All’anagrafe Noemi.
Cinica, testarda, campionessa di gaffes, taciturna, curiosa all’estrema potenza, il tutto condito da una fragilità che sfocia senza preavviso (e non solo in pre-ciclo), responsabile di abbassare tutte le difese immunitarie e psicologiche a livello di spiaccicamento di formichina da stivale da cowboy.
Cresciuta nella capitale della Magna Grecia che quando ho sentito l’amichetta di mia figlia dire: “Chi è Zeus?”, mi si sono rizzati tutti i peli dall’ultima ceretta. Cosaaaaaaaaa? CHI È ZEUS? Ma insomma la cultura parte prima, le basi, le fondamenta… 0, elettroencefalogramma piatto, nessuna informazione, nemmeno una puntata di Pollon, ma dai!
Dopo un’infanzia complicata e un’adolescenza travagliata (niente di strano, molti di voi all’ascolto probabilmente si ritroveranno), passate tra disegni e scritture di favole e poesie, a 18 anni prende il treno dell’indipendenza per la città meneghina, dove si laurea e inizia la sua carriera di stylist nella moda e nella pubblicità.
Dieci anni dopo decide di approdare nella capitale per tentare la carta del grande amore: il cinema. E scopre che il vero motivo per cui doveva arrivare a Roma era la sua luce.
Qui riscopre la sua passione dapprima solo onirica per gli esseri equini e ritrova in loro maestri che neanche il miglior santone al mondo. Diventa mamma tutta a modo suo perché convinta che sua figlia si trovi da qualche parte in Africa (e aveva ragione). Scrive il suo primo romanzo, Safari, autopubblicato e sostenuto da chi l’ha conosciuta in questa sede.
Il blog
Estremamente convinta che si possa vivere delle proprie passioni, in barba alla crisi economica e ai gufacci che le girano intorno, nel 2015 fonda Unadonnaalcontrario con lo scopo principale di riunire tutte/i coloro che nella vita si sono sentite/i alcontrario e sostenere i loro sogni.
Questo luogo non ha da esistere senza le sue lettrici e i suoi lettori. Il mio unico dictat è essere coerente per loro, creare, mantenere e alimentare la fiducia che c’è tra noi.
Se vuoi scoprire qualcosa di più su chi sono io, qui di seguito ci sono i post che mi raccontano meglio.
Grazie per essere parte di questa avventura!
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