I luoghi della Street Art a Roma

Ovunque vada nel mondo, sono una di quelle che cerca avidamente la Street Art.

Perché è un’arte che sento molto vicina a chi sono io, nelle viscere.

Un’arte che nasce dal popolo, dalla periferia urbana, da luoghi bollati come “orrendi, grigi, decadenti” e quell’arte urbana riesce a fare il miracolo.

Rende quell’orrore un’incredibile, meravigliosa opera d’arte a cielo aperto.

Non amo la parola “riqualificare”, perché io credo che le periferie siano già “qualificate”, che i sobborghi urbani siano ricchi di storie da raccontare e i graffiti spesso diventano il mezzo, l’unico, che gli artisti di periferia hanno per rivelarcele.

Diavù, Diamond, Lucamaleonte, forse per te sono nomi sconosciuti ma rappresentano l’evoluzione della street art a Roma.

Come a Roma?

La capitale della storia, dell’arte classica, la città della Grande Bellezza?

Cosa c’entra la street art con Roma?

Forse nulla o forse tutto.

Ma se leggerai fino in fondo, scoprirai perché nella street art romana, antico e moderno sono strettamente legati.

Roma, capitale europea della street art

È stato Artribune a definire Roma capitale della street art europea.

Forse perché qui i murales fanno ancora più contrasto con la parte storica della città.

Forse perché il livello degli artisti che hanno contribuito a rilanciare i quartieri popolari, di periferia e del centro, è davvero molto alto.

Vieni con me in questo viaggio urbano, quartiere per quartiere, per vedere con i tuoi occhi come cambia la città grazie all’arte di strada.

Neve street art trastevere
La vecchia di NEVE a Trastevere

Murales Roma Ostiense: Ostiense District

La street art a Roma per me comincia da qui.

L’Ostiense District è senz’altro il quartiere che più rappresenta il cambiamento e non solo per quanto riguarda questa arte.

Da anni ormai si è popolata di autori, musicisti, attori.

È diventata un punto di riferimento per la vita notturna, piena di ristoranti e locali radical chic, ma non ha perso quell’aspetto popolare tanto amato da registi come Ozpetek.

Il Gazometro ne è il simbolo. Forse poco apprezzato dai turisti ma moltissimo da chi questa città la vive.

E la street art in tutto questo non poteva mancare.

Impossibile non notare l’opera immensa di BLU che, su Via del porto Fluviale, riveste un ex magazzino dell’Aeronautica Militare, oggi una casa occupata, con i suoi colori e le sue figure.

Simbolo di convivenza pacifica è l’uomo che nuota insieme ai pesci di Agostino Iacurci, sempre su Via del porto Fluviale.

Uno dei miei preferiti, è il Wall of Fame di Via dei Magazzini Generali (nella foto di copertina). Porta la firma di JB Rock e nei suoi lunghi 60 mt riconoscerai personaggi famosi (da Dante a Obama) che convivono con alcuni dei suoi familiari, tutte persone che hanno avuto un significato importante nella vita di JB Rock.

Street art a Roma Ostiense
Un dettaglio dell’enorme murale di Blu a Ostiense

Street Art Testaccio

Testaccio si può considerare la naturale continuazione del quartiere Ostiense.

Famoso anch’esso per la sua night life e il museo Mattatoio, ex Macro Testaccio, ha una chicca che è stata “ovviamente” super criticata e che io ti consiglio di guardare senza la benda del giudizio.

Si chiama Jumping Wolf, si trova in via Galvani, ed è firmata dall’artista belga, ROA.

È una rappresentazione in bianco e nero, come tutte le sue opere, della lupa capitolina.

Alcuni non riescono nemmeno a vederci un lupo, ma sinceramente non credo sia importante.

Anche l’arte di Picasso era, o forse è ancora, incomprensibile a molte/i.

Street art a Roma Testaccio
La lupa di ROA a Testaccio

Street Art Trastevere

Si poteva parlare di Street Art a Roma senza citare il quartiere che forse più rappresenta la parte popolare di Roma, per lo meno nell’immaginario comune?

Trastevere negli ultimi anni si è popolato di murales e graffiti in ogni dove, persino sulle serrande dei negozi (perciò visibili solo negli orari di chiusura), come la bellissima opera di NEVE: la vecchia dagli occhi giovani, che rappresenta Anna Perenna, un personaggio mitologico romano molto legato a questo quartiere.

Sul muro dell’ospedale Nuova Regina Margherita, appena svolti a destra da Piazza San Cosimato raggiungiamo il mio murale preferito: gli occhi di My Dog Sigh.

Fai un esperimento: prova a specchiarti in ognuno di quegli occhi.

Forse vedrai lo skyline di Roma, forse vedrai altro. Non ne ho idea ma tu sperimenta!

E poi girati verso destra e osserva il mural di uno dei miei artisti street del cuore: Diavú.

Il volto di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, con le sembianze di Elena Sofia Ricci, sulla scalinata di via Ugo Bassi.

Murales Occhi Trastevere
Gli occhi di My Dog Sigh – Street Art Roma Trastevere

Murales a Roma: Street Art Trullo

Tra tutti i quartieri che ho citato, il Trullo è senz’altro la periferia per definizione.

Nessuno si sarebbe aspettato che, in pochissimo tempo, questa parte confinante con il GRA, avrebbe regalato tanta bellezza agli occhi dei suoi cittadini e di chi arriva appositamente qui per ammirare i murales di Roma.

Ma facciamo un passo indietro perché al Trullo c’è una storia che vale la pena di essere svelata.

Prima della street art al Trullo c’erano i Poeti der Trullo (Er Bestia, Er Quercia, Er Pinto, Er Farco Inumi Laconico, ‘A Gatta Morta, Marta der III lotto), che con i loro versi intrisi di romanità, raccontano la Roma di periferia e sostengono chi non vuole cedere alle “brutture” del quartiere.

Nel 2015 proprio qui, al Trullo, si tenne il Festival Internazionale di Poesia di Strada a cui parteciparono i Poeti der Trullo, Poesie Pop Corn ma anche i Pittori Anonimi del Trullo, un gruppo di pittori del quartiere che, prima ripulirono i muri, poi iniziarono a dipingere.

Al Trullo di murales belli ne ho visti parecchi: il mio preferito è il poeta del nulla, all’angolo tra Via del Trullo e Via Sarzana e firmato dall’artista venezuelano Luis Gomez de Teran.

poeta del nulla Trullo
Il Poeta del nulla al Trullo

Tor Marancia: la cittadella della Street Art

Era il 2015 e un progetto nato dall’idea del professore Emmanuele F.M. Emanuele, chiamato Big City Life, ha portato al civico 63 di Tor Marancia ben 22 artisti provenienti da ogni parte del mondo.

Ogni facciata del condominio popolare è diventata una tela immensa e oggi ricca di colori e di significati.

Un progetto che porta centinaia di visitatori nel quartiere romano conosciuto come Shangai per le sue affinità con la città cinese iper-abitata e spesso alluvionata: Tor Marancia un tempo era una palude.

Street Art Tor Marancia Roma
Uno dei murales di Tor Marancia

Street Art a Corviale

Corviale é conosciuto per via del “Serpentone”, un palazzone lungo 1 km, regalo dell’edilizia anni ’70.

È una zona che conosco molto bene perché ci abito abbastanza vicino e posso assicurarti che negli anni ha subito varie opere di riqualificazione.

Oggi c’è un teatro, il Mitreo, una biblioteca di quartiere e si è arricchita di tantissimi murales alcuni davvero molto belli come quello che vedi in foto qui sotto.

Mural a Corviale Roma
Uno dei Murales di Corviale, periferia sud di Roma

Progetto GRAART

E poi c’è il GRAART, un progetto recente che vuole la street art non solo per le strade e i quartieri di Roma ma anche su quella che è la più grande tangenziale urbana, il GRA.

Un progetto che ha il grande scopo di raccontare miti e leggende di questa immensa città, ricordando grazie a ogni opera una storia legata alla Roma antica, ma anche a quella moderna.

Insomma non ci sono stereotipi, dal centro alla periferia, solo tanta voglia di esprimersi e di farlo grazie a un’arte nata sulla strada che della strada e dei muri delle case ha fatto la sua tela.

C’è un enorme differenza tra imbrattare i muri solo per sciatteria in nome della rabbia e usare la rabbia per creare opere d’arte.

La rabbia è potente e non crea scarabocchi che sporcano.

La rabbia se usata bene può produrre arte allo stato puro e questi murales, questi artisti ne sono la vera conferma.

GRAART mezzocamino
Graart a Mezzocammino

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8 risposte a “I luoghi della Street Art a Roma”

  1. Che spettacolo!
    Io amo molto la street art e la trovo un’espressione perfettamente moderna. Spero di poter passare qualche giorno a Roma per fare un giro in cerca di murales.

    1. Se ti piace la street art, vedrai che troverai tante splendide opere a Roma. Ci sono anche altre one che non h nominato ma spero di aggiungerle presto.

  2. Sono stata a Roma con un amica e ho avuto modo di vedere alcune di queste splendide opere d’arte! La lupa al Testaccio è davvero fantastica, e rappresenta esattamente la città! Sono rimasta incantata! Nella prossima tappa romana voglio andare a vedere l’Ostiense District!

  3. Provo attrazione e repulsione. Il motivo è che si tratta di arte “sfacciata”, grande, ingombrante, impertinente, ribelle nei suoi natali. Quindi, proprio per questo, ancora più “arte” delle altre, se vogliamo. E questo è il motivo per cui, accanto a una dose di reticenza, mi crea attrazione. Bellissima galleria!

    1. Non avevo mai pensato alla street art come ad un’arte urlata, anche se razionalmente lo capisco. Io ne ho sempre subito il fascino, probabilmente perchè mi sento molto donna della strada, nonostante la mia riservatezza.

  4. Hai trattato un argomento che adoro. Già, anche io sono alla ricerca continua dell’arte urbana. In ogni posto che visito, sia in Italia che all’estero cerco sempre di scovare qualche opera di street art. Roma in questi ultimi anni ci sta regalando molto da questo punto di vista e sempre più frequente sono le mie ricerche sul tema. Da Tor Bella Monaca al Pigneto, dal Quadraro a San Basilio, da Ostia a Tor marancia. Di recente è stato inaugurato il Miglio d’Arte. Lo hai visitato?

    1. Il Miglio d’Arte ancora no ma conto di aggiungere altre zone della street art in questo mio articolo. Grazie della segnalazione.

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