Target Panic: la paura di fare centro nella vita

Il Target Panic, o paura del bersaglio, è un termine molto conosciuto nel tiro con l’Arco.

È letteralmente un blocco emotivo che può diventare un blocco fisico e che porta l’arciere a sbagliare il tiro nonostante nella mente magari stia pensando: “Adesso faccio centro”.

Il Target Panic nella Crescita Personale

È proprio questa dualità che mi ha affascinato quando ho sentito parlare per la prima volta di Target Panic.

È come se in sé contenesse sia la paura di fallire sia quella di avere successo.

In fondo non accade solo nel tiro con l’arco, vero?

Ti sarà capitato di essere vicina/o alla realizzazione di un obiettivo per cui avevi lavorato tanto, fatto tutto per bene, studiato i dettagli, per cui ti sentivi sicura/o e poi… hai fatto uno sbaglio che ha annullato tutto.

Niente ti impediva di fare centro in quella cosa, nulla al di fuori di te lo impediva, eppure qualcosa dentro di te c’è riuscito, te l’ha impedito.

Accade nella vita personale come nel lavoro.

Target Panic Paura di fare centro
Target Panic soluzioni. Foto by Pixabay*

Come sconfiggere il Target Panic

Per esperienza sono convinta che porsi nella condizione di “sconfiggere” un nostro aspetto-ombra non è mai la soluzione efficace.

Così anche per il Target Panic mi piace pensare che una delle prime azioni da fare è osservarci, metterci onestamente davanti a quelle paure e chiederci:

  • Perché ho paura di fallire?
  • E perché ho anche paura di farcela?
  • Cosa accadrebbe se ci riuscissi?
  • E cosa accadrebbe se invece sbagliassi e rimanessi in questa situazione?

Ricordati che la nostra mente è un pullulare di convinzioni limitanti. E se le tiene ben strette. In fondo ci ha messo una vita a crearle.

E come dico alle Crisalidi di Da Crisalide a Farfalla, il mio percorso di Crescita Personale, la mente è impostata principalmente sul farci sopravvivere e tutto ciò che è nuovo le fa paura.

Ci dice: “Ma perché dobbiamo fare quella cosa lì che non sappiamo a cosa ci porta? Si sta tanto bene qui con le cose che conosciamo. Sì, magari quella cosa lì ci fa soffrire ma la sappiamo gestire ormai”.

E così rimandiamo i cambiamenti.

Oppure partiamo con buone intenzioni e poi, quelle convinzioni lavorano inconsciamente e ci auto-sabotiamo.

Figuriamoci se siamo in una situazione di competizione come l’arciere in gara o un’interrogazione a scuola o una promozione al lavoro!

Ci hanno inculcato nella mente che “Possiamo fare di più”, che è tutto dovuto, che “dobbiamo” avere successo… mannaggia a quel maledetto senso del dovere!

Ma contemporaneamente, ed ecco qui la dualità, ci hanno detto anche di… “Volare basso”, “Di essere umili”, che… “migliori di te ce ne sono mille là fuori”, e così via.

Molti arcieri abbandonano il loro amato sport a causa del Target Panic.

Magari a te sarà capitato di rinunciare a un tuo desiderio pensando: “Vabbè, si vede che non faceva per me”.


Cure e soluzioni per il Target Panic

Come sempre, io credo si tratti di scelte.

La scelta tra “Voglio rinunciare oppure questa cosa può aiutarmi a crescere?”.

E la risposta a questa domanda determina tutto.

Perché quello che ho osservato in me e nelle persone con cui lavoro è che le situazioni ci ricapitano, costantemente, a volte sotto altre vesti, ma il succo di fondo è sempre lo stesso.

E quindi qui arriva un’altra domanda: “Voglio uscire una volta per tutte da questo circolo vizioso o voglio che nella mia vita continuino ad arrivare le stesse situazioni, le stesse relazioni, le stesse difficoltà?”.

Mi ricordo una volta in cui mi dissi: “Talmente sono stufa di questa difficoltà che non vedo l’ora di togliermela di dosso per affrontarne una nuova”.

Questa era ancora la fase masochista, eh, eh!

Ma è stata necessaria per buttare giù quella prigione in cui mi ero infilata, per un unico, misero problema, e andare verso altro. 

Suggerimenti per superare la paura di fare centro

In questo caso è importante considerare alcuni aspetti:

  • Così come ci abbiamo messo tanto a infilarci nel cervello quelle convinzioni limitanti, ci serve tempo per crearne di nuove, più sane e l’unico modo al mondo per riscrivere le nostre convinzioni limitanti è la ripetizione costante di pensieri, atteggiamenti, parole nuove.
  • È fondamentale porsi dei piccoli obiettivi, semplici da verificare, che ci mostrino che siamo in grado di progredire pian, piano e quindi alla lunga arrivare anche ad obiettivi medi e poi più grandi.
  • Nel percorso è fondamentale festeggiare i risultati raggiunti. Anche se sembrano piccoli, in realtà non lo sono, perché sono pezzi di qualcosa di più grande. E credimi, questa del festeggiarsi è una delle cose più difficili da fare per ognuna/o di noi, nessuna/o esente!
  • Ricordiamoci che quel nostro desiderio, quel nostro obiettivo è nato da una passione, da qualcosa che ci infondeva gioia, e allora poniamo più attenzione proprio sulla giocosità, sulla parte felice che ci ha portato a desiderare quella cosa, quella relazione, quel progetto.
  • Se da sole/i non ce la la facciamo, sappi che chiedere aiuto non è sintomo di debolezza, anzi è sintomo di intelligenza.

Ripercorrendo la tua vita, ti sembra di aver vissuto qualche volta il Target Panic? Se ti va, raccontamelo in un commento.


*le immagini in questo articolo sono di pixabay

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