Dove dormire e cosa vedere a Massa Lubrense

Dove dormire a Massa Lubrense

Partiamo dalla base: dove dormire a Massa Lubrense, nel cuore della Penisola Sorrentina.


Metti una villa del XIII secolo.

Metti una torre (=Il Turro) che di storie da raccontare ne avrebbe a migliaia.

Metti una vista che in un solo colpo d’occhio accoglie Capri, Ischia e Procida.

Metti un giardino da cui godere di quella vista all’ombra degli ulivi.

Metti un’ospitalità degna del Sud Italia.

Questo e molto altro è Villa Il Turro.

Torre Villa Il Turro dove dormire a Massa Lubrense
La Torre di Villa Il Turro, vista dalla terrazza della suite Napoli

Villa Il Turro: hotel a Massa Lubrense

Nel cuore della penisola Sorrentina, a metà strada tra Sorrento e la Costiera Amalfitana, Massa Lubrense è il luogo perfetto dove soggiornare se vuoi visitare luoghi iconici come Positano e Capri e la sera rientrare in un posto tranquillo, lontano dal caos delle mete più turistiche.

Un ambiente dove goderti tramonti imperdibili all’ombra di una torre storica, gustandoti in lentezza un bicchiere di vino campano.

A Villa Il Turro ogni dettaglio è curato perché tu possa goderti questa poesia fatta di profumi, silenzi, paesaggi.

Una colazione perfetta sia se vuoi gustare i dolci tipici della tradizione campana (dalla pastiera alla sfogliatella), sia se preferisci la classica colazione intercontinentale.

5 camere (Procida, Positano, Ischia, Amalfi e Capri) e una suite, ovviamente il suo nome è Napoli, che di Napoli ha la sua grandezza, con quelle maioliche gialle come l’oro e blu come il mare che illuminano un bagno degno di una signora regina (per l’appunto, Napoli).

Il salotto che, con il suo camino e le carte storiche consultabili liberamente, ti farà sentire subito un grande esploratore o esploratrice.

Suite Napoli Villa Il Turro dove dormire a Massa Lubrense
Il bagno della Suite Napoli

Il punto forte di Villa Il Turro

Ora tu dirai, beh, di punti forti questa Villa sembra averne tanti.

Ma io posso dirti che ce n’è uno che prevale sugli altri: l’ospitalità.

Quella di Sergio, il proprietario, e di Danila, il suo braccio destro.

E non sto parlando di un’ospitalità esclusivamente professionale, per quanto professionale ovviamente sia.

Sto parlando di quel sorriso spontaneo, di quel “Ti ci porto io”, “Ti organizzo una cosa perfetta”, “Non ti preoccupare, ci penso io, anzi ho già fatto”, tipica dell’amico/a di una vita.

E questo fa la differenza, un’enorme differenza.

Sergio è un ingegnere con il mare nel sangue. E infatti fa il marinaio, anzi il capitano.

La Villa è la sua casa, la casa di famiglia che il padre, avvocato napoletano, acquistò negli anni ’60 come residenza estiva per sé e i suoi 5 figli (ecco perché 5 camere e una suite).

E Sergio oggi l’ha fatta rinascere.

Ha dato l’opportunità a noi che possiamo soggiornarci di vivere la sua casa come fosse la nostra casa. Ecco da dove viene l’ospitalità che tanto decanto.

E che dire di Danila? È il volto sorridente che ti darà il buongiorno, la persona con cui scambiare due chiacchiere se vorrai, il lato dolce e sempre presente del tuo soggiorno a Villa Il Turro.

Villa Il Turro Salotto
Il Salotto di Villa Il Turro

Cosa fare e vedere a Massa Lubrense

Tour della Costiera Amalfitana in scooter

Da Villa Il Turro puoi muoverti in autonomia, come per esempio abbiamo fatto noi un giorno per visitare la Costiera Amalfitana affittando uno scooter a 55€ (altro punto di forza di Massa Lubrense come base per la Penisola Sorrentina. Giusto per farti un esempio, a Positano il noleggio costa intorno ai 70€).

Tour in barca a Capri

Oppure puoi lasciare che Sergio organizzi un tour per te, come quello in barca che dal porto di Massa Lubrense ti porta a Capri scoprendo le grotte e le baie dell’isola più amata dai VIP. Anche questo provato e super consigliato.

Ti lascio il link al sito ufficiale di Villa Il Turro dove puoi trovare tutte le informazioni sulla Villa e sui tour organizzati da Sergio.

Escursione a Punta Campanella

O ancora puoi andare in macchina o in scooter a Massa Lubrense e poi proseguire per un percorso a piedi di circa 2 km fino a Punta Campanella, il punto più estremo della Penisola Sorrentina.

Un’area marina protetta da cui puoi vedere il Golfo di Napoli e quello di Salerno e soprattutto un luogo che nell’antica Grecia era dedicato ad Atena.

Ora, vuoi che io, nata nella capitale della Magna Grecia e amante follemente della dea Atena fin da quando ero piccina, non mi innamorassi di questo luogo? Impossibile!

Tour in barca a Capri
La grotta bianca a Capri

Dove mangiare a Massa Lubrense

Secondo te, Sergio, da vero padrone di casa del sud, poteva non consigliarci i luoghi “giusti” dove mangiare a Massa Lubrense?

Dove mangiare gli spaghetti alla Nerano a Massa Lubrense

Partiamo da Eughenes (=nato bene, di buona nascita), la trattoria dal nome greco con un sottotitolo speciale: “La Capa Nun è Bbona”.

Qui ti consiglio di non perderti gli spaghetti alla Nerano, gli spaghetti alle zucchine più buoni della zona.

Non chiedere la ricetta a Enzo, il proprietario, perché non l’avrai mai. Ma una chiacchierata con lui ti regalerà tanto buon umore, assicurato.

Dove mangiare pesce: ristoranti a Massa Lubrense

Se come me, ami i ristoranti in riva al mare, a conduzione familiare, dove puoi gustare piatti della tradizione rivisitati in versione gourmet, il mio consiglio è quello del Mary’s Beach.

Mary è il nome della mamma, una donna raffinata autrice dei dolci della casa.

Tre fratelli, gemelli, Imma e Domenico che ti accolgono in sala e Luigi, il re della cucina.

Tra crudités e cucina di pesce, avrai l’imbarazzo della scelta.

Il mio consiglio è di lasciare che Domenico e Imma ti guidino nelle specialità del giorno e gustarti la bontà e la bellezza dei piatti di Luigi.

dove mangiare a Massa Lubrense
A sx gli spaghetti alle zucchine di Eughenes. A dx gli antipasti di pesce crudo e cotto di Mary’s Beach.

Direi che di motivi per cui soggiornare a Villa il Turro e scegliere di dormire a Massa Lubrense, te ne ho dati un bel po’.

Se andrai, ricordati di salutare per me Sergio e Danila. Calorosamente!

E se hai domande o altre curiosità, scrivile pure in un commento qui sotto. Sarò felice di risponderti come meglio posso. Grazie mille!

Il Codice dell’Anima di James Hillman

immagine evidenza il codice dell'anima di James Hillman

Il codice dell’anima e il daimon: una visione rivoluzionaria.


Hai presente quando leggi qualcosa e pensi: “Ehi, qui sta parlando proprio con me, anzi di me”.

Ecco, questo mi è accaduto fin dalle prime pagine de Il codice dell’anima di James Hillman.

E più leggevo, più mi chiedevo: “Come mai sono arrivata a questo libro solo adesso nonostante sia stato pubblicato nel 1996? Dov’era prima di adesso?”.

Si sa, a volte è meglio non farsi troppe domande. Evidentemente allora non ero pronta.

Oggi te ne parlo perché, se anche tu sei un’anima al contrario, probabilmente questo libro parla anche con te, di te.

Uno psicologo a servizio dell’anima

Parto dal suo autore, James Hillman, perché voglio fugare le perplessità di chi probabilmente mi e si chiederà: “Ma quale mente ha partorito queste strane idee?”.

Beh, sappi che James Hillman è uno psicanalista e filosofo, considerato una vera autorità nel suo campo.

Da profondo conoscitore della psicoterapia classica, ha sviluppato un approccio analitico che va a scandagliare non solo la mente e il razionale, ma anche la parte più arcaica dell’essere umano, mettendo al centro dei suoi studi l’anima e gli archetipi.

Diciamo che tra gli psicoterapeuti è uno di quelli “non incasellabili” e sai bene quanto, tra queste pagine al contrario, gli incasellabili siano estremamente graditi.

E adesso veniamo al libro.

Recensione il Codice dell'Anima di James Hillman
Teoria della ghianda Il codice dell’anima

Il codice dell’anima e la teoria della ghianda

Non c’è libro al mondo che esprima meglio de Il codice dell’anima ciò che pulsa dentro.

Quella vocina interiore che, a volte, ci fa pensare di non appartenere ad alcun luogo, ad alcuna famiglia conosciuta, persino a questa terra.

Citando Platone, Hillman spiega che, prima di nascere, ognuna/o di noi ha scelto il suo “disegno di vita” e ha ricevuto in dono un daimon, una sorta di partner inscindibile da noi che ci ricorda il perché siamo venute/i al mondo.

Scrive così:

“… noi ci siamo scelti il corpo, i genitori, il luogo e la situazione di vita adatti all’anima e corrispondenti… alla sua necessità…. E se ora la scelta mi sembra incomprensibile, è perché ho dimenticato”.*

La Teoria della ghianda spiega che “siamo venuti al mondo con un’immagine che ci definisce”. E il daimon è come “la spinta della quercia dentro la ghianda”.

Hillmann definisce “quercità” della ghianda quella motivazione, vocazione che spinge da dentro.

Hai presente quando da bambina/o ti stavano strette le regole? E se ti rifiutavi di obbedire, erano guai?

Ecco, Hillman paragona le punizioni dovute a questi comportamenti fuori dalle regole a una “violenza” nei confronti della dignità del bambino e della bambina, della sua personalità… aggiungerei, del suo daimon.

Critiche alla psicologia classica

Secondo Hillman, la psicologia applicata pedissequamente senza tenere conto del daimon, ha dei limiti sostanziali: il ridurre tutto al superamento di blocchi o fissazioni, a quella che lui chiama “superstizione parentale” per cui tutto ciò che ci capita dipende quasi esclusivamente dall’influenza dei genitori.

L’insegnare al bambino a difendersi fin dalla più tenera età, il cercare di curare tutte le cose di questo mondo, soprattutto quelle invisibili, che non comprendiamo.

Il dare soprattutto alle nostre madri un potere che è anche un enorme fardello.

Hillman propone una visione diversa.

Invece di considerare le madri le uniche artefici dei nostri problemi, persino a 50 anni suonati, secondo Hillman il vero potere delle madri è quello di “riconoscere e proteggere il daimon del figlio”*.

Approvarlo senza condizioni di sorta, fargli/le sentire che è sempre dalla sua parte e soprattutto, invece di considerare la figlia o il figlio come la propria ragione di vita, riconoscere il proprio daimon e portare a compimento la sua personale missione in questa vita. La sua, non quella della figlia o del figlio.

Il codice dell’anima e l’invisibile

Facciamo fatica a credere in ciò che i nostri occhi non vedono, vero?

Ma, ti invito a rispondere a questa domanda: è davvero sempre così?

Scrive Hillman:

“… non sono invisibili le astrazioni della fisica, le energie, le verità teologiche, gli ideali che portano alla guerra, l’amore, la follia? Queste le diamo per scontate.”*

Come crediamo in queste cose, possiamo credere anche alla presenza di una specie di angelo che è con noi fin da prima di nascere, che non ci abbandona mai e che ha a cuore il nostro interesse, perché il nostro interesse è il suo interesse.

*Il codice dell’anima frasi

Il daimon e la solitudine

Ti è mai capitato di sentirti sola/o? Esclusa/o?

Di sentire una voce da dentro che ti dice: “Tu sei diversa/o”.

Di provare una strana nostalgia ma non capire da dove provenga?

Di sentire qualcosa pulsare da dentro, qualcosa che vuole uscire, volare in alto e non comprendere di che si tratta?

Ecco, quello è il tuo daimon, spiega Hillman con la teoria della ghianda.

E il daimon vuole solo essere visto e riconosciuto da te.

Il codice dell’anima ci invita ad esplorare questa solitudine, questa sensazione di stranezza, a portare fuori la nostra più profonda vocazione, il motivo per cui siamo qui e ora, in questo mondo, in questa epoca.

Il daimon non è un moralista

Non si tratta di moralità: il daimon non è giusto o sbagliato, non è buono o cattivo.

La sua natura è lontana da tutto ciò che è teologico o considerato dalla nostra società come “bene” o “male”.

Il daimon non è etico o moralista, è piuttosto “un agente della sorte personale”.*

Ne Il codice dell’anima vengono citati moltissimi esempi di personaggi illustri, da Judy Garland a Woody Allen, da Richard Nixon a Gandhi mostrando come il daimon ha agito nelle loro vite, talvolta in modo costruttivo, talvolta in modo distruttivo.

Hillman non si erge a giudice del bene. Osserva e analizza.

Quel che è chiaro, dice, è che alla luce del daimon, “diventa straordinariamente facile comprendere la nostra vita: comunque siamo, non potevamo essere altrimenti. Niente rimpianti, niente strade sbagliate, niente veri errori. Svela che ciò che facciamo è soltanto ciò che poteva essere”.*


Preferisco non aggiungere altro di questo libro che ritengo fondamentale per scoprire qualcosa di più di noi e approfondire certe parti che forse ancora sono nascoste.

Credo sia una grande occasione poter fare esperienza attraverso le parole e le spiegazioni de Il codice dell’anima e ti invito fortemente a farlo.

Se lo hai già letto o, dopo che lo leggerai, sarei felice di conoscere la tua opinione. Meglio ancora la tua esperienza. Ti aspetto nei commenti a questo articolo.

*Tutte le citazioni sono riportate dal libro Il codice dell’anima di James Hillman, 1997, Adelphi Edizioni.

Film sui viaggi: 20 pellicole per viaggiare da casa

Film sui viaggi articolo unadonnaalcontrario

Mi piace pensare ai film sui viaggi come allo storytelling per eccellenza del viaggio.

Il cinema per me è stato lavoro per anni, i viaggi sono parte del mio lavoro oggi. Due passioni intense che uniscono, immagino, anche te che mi leggi.

I film di viaggio, se realizzati da chi sa usare la macchina da presa, da chi sa scrivere i personaggi e le storie, da chi li interpreta sentendo il mondo nel midollo, possono farti percepire persino gli odori di un luogo, oltre ai suoni e alla sua bellezza.

Ed è questa la grandezza del cinema: portarti in un mondo che non conosci e fartelo vivere come se fossi lì.

Allora che ne dici di preparare i popcorn, metterti comoda/o sul divano e viaggiare insieme a me?

Si parte!

20 film sui viaggi da non perdere

Quando il giro del mondo era ancora un sogno da realizzare nella mia testa, sono stati tre i film che mi hanno portato a prendere la decisione definitiva: tre film di viaggi in solitaria che sono, a mio parere, dei film sul viaggio interiore prima che fisico.

Film sui viaggi nel mondo

1 – Wild

È del 2014 il bel film di Jean-Marc Vallée (lo stesso di Dallas Buyers Club).

Wild racconta la storia di Cheryl (interpretata da Reese Witherspoon) che, dopo un paio di brutte batoste della vita (la morte della madre e un divorzio fresco, fresco, il tutto condito da una dipendenza da eroina), decide di mettere sulle spalle il suo zaino e di iniziare un percorso a piedi di oltre 1600 km, il Pacific Crest Trail.

Un percorso che dura più di due mesi e che sarà per lei il simbolo di un nuovo inizio.

Locandina Wild film viaggi in solitaria
Wild è tra i migliori film di viaggio in solitaria

2 – Tracks, attraverso il deserto

Non avevo sicuramente bisogno di questo film di John Curran per inserire l’Australia tra le tappe del mio giro del mondo ma, senza dubbio, Tracks mi ha fatto venire l’acquolina in bocca.

Nel lontano 1977 una donna, Robyn Davidson, decide di fare uno di quei viaggi che nessuno consiglierebbe mai: attraversare il bush australiano in compagnia solamente di quattro dromedari e un cane.

In questa avventura solitaria, che diventa ancora una volta un viaggio dentro se stessa, Robyn, interpretata da Mia Wasikowska, riceverà le visite saltuarie del fotografo Rick Smolan, che documenterà questo suo viaggio per National Geographic.

Il terzo dei film che mi hanno portato ad acquistare il biglietto aereo per il giro del mondo è Into The Wild che non è in questa lista perché ho voluto dedicargli un articolo a sé.

Film sui viaggi on the road

3 – I diari della motocicletta

Eh sì, del Che io non ne ho mai abbastanza. Se hai letto Safari, il mio libro, ne sai qualcosa.

I diari della motocicletta di Walter Salles racconta il viaggio in moto che un giovanissimo Ernesto Che Guevara e l’amico Alberto Granado intraprendono lungo il vasto continente sudamericano, dal Perù all’Amazzonia.

Vincitore di un premio Oscar e super applaudito a Cannes, questo film più che un film politico, è un film di crescita interiore. Uno dei film sul viaggio più belli che abbia mai visto.

4 – Sideways, in viaggio con Jack

Vincitore di un premio Oscar e due Golden Globe, Sideways è uno dei miei film di viaggio del cuore.

Innanzitutto perché c’è un fantastico Paul Giamatti.

Secondo perché racconta un viaggio on the road lungo i paesaggi di una California inusuale, quella delle strade vinicole.

Terzo: è ironico, sensibile, evocativo.

Devo aggiungere altro per farti cliccare su play?

5 – Thelma & Louise

Qui entriamo nei film cult. Perché non c’è on the road che si rispetti senza la visione di Thelma & Louise.

Oscar e Golden Globe per la migliore sceneggiatura originale, due attrici meravigliose, Susan Sarandon e Geena Davis, gli ampi spazi dei deserti americani: gli ingredienti ci sono tutti.

Thelma & Louise non è solo un film di viaggio, è una pellicola brillante, divertente, arguta.

La libertà che le due giovani donne si prenderanno a gran forza è una libertà che tutte/i dovremmo avere e pretendere, prima che dalle altre persone da noi stesse/i.

film di viaggi on the road locandina thelma & Louise
Thelma & Louise: film viaggio tra amiche

6 – Una storia vera

Quanto ho amato questo film di David Lynch!

Vabbè, non c’è niente che non ami di Lynch, però devo dire che questo è senz’altro una delle sue creazioni migliori.

È la storia di un uomo di 73 anni, Alvin Straight, che in groppa al suo verde destriero, un piccolo trattore tosaerba, vuole a tutti i costi andare a trovare il fratello che ha appena avuto un infarto e con cui non ha rapporti da anni.

La grande ricchezza di questo film sono gli incontri, le persone che incroceranno la strada di Alvin lungo i 400 km che lo dividono dal fratello.

7 – Puerto Escondido

Chi mi conosce sa che considero Gabriele Salvatores lo Steven Spielberg italiano per la sua capacità di affrontare temi e generi completamente diversi l’uno dall’altro.

Puerto Escondido non è il suo unico film di viaggio ma è quello che preferisco.

Ad accompagnarlo in questa avventura messicana c’è il fedele amico e attore feticcio, Diego Abatantuono, Mario nel film, che fugge da un tentativo di omicidio. Non ti racconto altro della storia perché, secondo me, ti rovinerei la sorpresa, uno stravolgimento di relazioni e situazioni che a me ha conquistato.

8 – Il treno per Darjeeling

Attenzione, altro regista di quelli miei formativi, soprattutto se si tratta di arti visive. Sto parlando di Wes Anderson.

Buffo, sarcastico, colorato come solo le pellicole di Anderson possono essere, Il treno per Darjeeling è il viaggio di tre fratelli alla ricerca della madre perduta. In treno dal Rajasthan all’Himalaya, passando per i profumi e i colori dell’India.

Che dire? Un’altra famiglia del regista prodigio con problematiche simili ma in luoghi molto diversi da quelli a cui ci ha abituato.

Diciamo che senza dubbio, guardando questo film, farai un viaggio eccentrico!

9 – Basilicata Coast to Coast

Torno a casa nostra per raccontarti un film italiano sui viaggi, anzi lucano.

Devo dire che la Basilicata offre scenari che non hanno davvero nulla da invidiare ai grandi deserti del mondo.

Più che un film on the road, Basilicata Coast to Coast è un film a piedi.

C’è una combriccola niente male: un insegnante di matematica, un laureando in medicina, un falegname pescatore, un presentatore tv in decadenza che, uniti dall’amore per la musica, intraprendono un viaggio da una costa all’altra della Basilicata per partecipare al festival nazionale del teatro-canzone di Scanzano Jonico.

Questo viaggio sarà lo spunto per grandi riflessioni che porteranno i quattro amici a cambiare atteggiamento verso la propria quotidianità, il tutto condito da una buona dose di comicità che non guasta mai.

Film sul viaggio interiore

10 – Mangia Prega Ama

Della grandissima autrice di Big Magic, Elizabeth Gilbert, Mangia Prega Ama è stato il suo più famoso best seller.

Sul grande schermo porta il volto di Julia Roberts che, all’apice di una crisi personale, lascia la sua vita newyorkese apparentemente perfetta alla ricerca di qualcosa di cui non conosce ancora la forma.

Il suo sarà un viaggio attraverso sapori, profumi, spiritualità di Italia, India e Bali.

Film sui viaggi locandina mangia prega ama
Mangia Prega Ama: film sul viaggio del mondo

11 – Non è mai troppo tardi – The Bucket List

Qui siamo davanti a due colossi del cinema americano, Jack Nicholson e Morgan Freeman.

Edward Cole e Carter Chambers si incontrano nella clinica dove sono ricoverati. Entrambi affetti da una malattia terminale, pur estremamente diversi tra loro, decidono di scrivere una bucket list e di realizzarla nel poco tempo rimasto.

Un film in cui ci si commuove e si sorride allo stesso tempo.

12 – A walk in the woods

Anche in questo caso siamo di fronte a due grandi nomi: Robert Redford e Nick Nolte. Anche in questo caso si tratta di un viaggio di maturità. Lo spirito però è un po’ diverso.

I due protagonisti di A walk in the woods di Ken Kwapis sono due vecchi amici, complici di un’antica avventura, ma che si sono persi di vista per decenni. Insieme intraprendono un viaggio lungo il sentiero Appalachian, 3000 km lungo la costa orientale degli Stati Uniti.

Ti dico soltanto che ne vedranno delle belle.

13 – Sette anni in Tibet

È il 1939. L’Inghilterra è appena entrata in guerra.

Lo scalatore austriaco vicino al nazismo, Heinrich Herrer, dopo una brutta litigata con la moglie incinta, parte per una scalata in Pakistan dalla quale dovrà ritirarsi per le impervie condizioni atmosferiche.

Catturato dai soldati britannici, dopo tre anni di tentativi di fuga, riesce ad evadere cercando di raggiungere il confine con il Tibet.

Qui soprattutto grazie all’incontro con il giovane Tenzin Gyatso trasformerà profondamente la sua vita.

Quel giovane dal nome che forse ti sembrerà sconosciuto è l’odierno Dalai Lama e grazie all’amicizia che coltivano ancora oggi, Heinrich Herrer riuscì a ricostruire il rapporto inesistente con suo figlio.

14 – La mia Africa

Altra pellicola cult: l’attrice per eccellenza, Meryl Streep, un grande maestro della regia, Sydney Pollack, i paesaggi che strappano il cuore del Kenya.

Diciamo che solo per queste tre “cosucce” La mia Africa è uno dei migliori film americani sul viaggio.

Inutile dirti la sfilza di premi che ha ricevuto. In fondo non è questo che ci interessa qui.

Mi piace pensare che la storia autobiografica di Karen Blixen sia, più dei premi, qualcosa che riguarda profondamente l’Africa e il suo modo di essere donna.

Due outsider tra i film sui viaggi

15 – I sogni segreti di Walter Mitty

Siamo abituate/i a vedere Ben Stiller in commedie da botteghino ma già dai tempi dello splendido servizio su Vogue, avevo intuito che la pasta era quella di un cineasta con la C maiuscola.

I sogni segreti di Walter Mitty, di cui Ben Stiller è anche regista, è un film sul viaggio dell’immaginazione.

Racconta la storia di un archivista di negativi del LIFE, storica rivista di fotografia americana, che sta per chiudere l’edizione cartacea. Alla ricerca di un negativo perduto Mitty volerà sopra i cieli del mondo in un viaggio che è una riflessione sui rapporti umani e sulla autenticità che “forse” l’uso folle della tecnologia ci ha fatto perdere.

16 – Il Sale della terra

Wim Wenders e Sebastião Salgado: come si fa a resistere al richiamo di questi due nomi?

Il Sale della terra è l’occhio di Wim Wenders sulla fotografia di Salgado.

Mi ricordo ancora quando ho visto dal vivo in una mostra a Milano le foto originali di Sebastião Salgado. Mi sembrava che gli occhi dei bambini uscissero letteralmente dalla foto. Ho ancora la pelle d’oca quando ci penso.

C’è tanto di Salgado in questo docu-film: il suo lavoro, la sua passione politica, il suo affetto per la terra. C’è anche la sua delusione, la tristezza, l’amarezza di un mondo che è stato capace di documentare come nessun altro. Ma c’è anche l’ottimismo, la rinascita, la fiducia che noi esseri umani possiamo cambiare le cose.

Film sui viaggi nel tempo

Gli ultimi quattro film di questa lista sono film sul viaggio nel tempo, perché esistono tanti tipi di viaggio e quello nel tempo è senz’altro uno di quei sogni che tutti noi vorremmo realizzare prima o poi.

17 – Questione di tempo

È stata mia figlia a insistere perché vedessimo insieme questo film e, ancora una volta, lei si è rivelata il mio faro. Questione di tempo è per me il film sui viaggi nel tempo più bello: delicato, divertente e, al contempo, drammatico.

C’è una cosa che accomuna gli uomini Lake: andare indietro nel tempo.

Quando il giovane Bill ne viene messo a conoscenza dal padre, all’inizio non gli crede ma gli basta testare con mano il suo potere per prenderci velocemente gusto.

Bill però si accorge che questi suoi salti qui e là nel passato, modificando qualche piccolo dettaglio, provocano cambiamenti irrimediabili nel futuro.

Il film ha tutti gli ingredienti della classica commedia britannica. Se ti piace il genere, vedrai che ne sarai entusiasta.

locandina questione di tempo
Questione di tempo tra i migliori film sul viaggio nel tempo

18 – Ritorno al futuro

In questo caso non c’è bisogno di presentazioni. Immagino che chiunque sulla terra conosca la trilogia di Robert Zemeckis con il giovanissimo Michael J. Fox ai suoi esordi.

L’adolescente Marty McFly, grazie all’amico Doc e alla DeLorean DMC-12, la loro macchina del tempo, torna indietro di trent’anni per salvare il suo futuro.

Anche questo è annoverabile tra i film di viaggio super cult.

19 – Interstellar

Più che un film sul viaggio, Interstellar è un film sui viaggi intergalattici.

Sicuramente il film di Christopher Nolan è un film audace, che racconta i suoi protagonisti tra sbalzi temporali, oltre che emotivi in un futuro mai raccontato prima.

Del resto, chi dovrebbe raccontarci qualcosa di mai visto se non la fiction?

Siamo in pieno territorio fantascientifico ma con quel giusto condimento di umanità tipico dei film americani: la figura del padre-eroe che ha come obiettivo la salvezza della sua stirpe.

20 – Non ci resta che piangere

Ho lasciato per ultimo Non ci resta che piangere, non certo perché sia il meno importante, anzi.

Qui c’è genialità, quello di due dei nostri più grandi artisti: Massimo Troisi e Roberto Benigni, entrambi registi e protagonisti di questo strepitoso film del 1984.

L’incontro con Leonardo da Vinci che, grazie ai consigli di un maestro toscano e un bidello napoletano, realizza la scoperta del treno vale tutto il film.


La mia lista dei film sui viaggi finisce qui. Ma se ti va di aggiungerne altri, scrivi i tuoi titoli in un commento qui sotto. Sono curiosa di conoscere i tuoi preferiti.

5 libri da regalare a Natale 2023

immagine evidenza libri da regalare a natale

Libri da regalare a Natale 2023 ne abbiamo?

Direi proprio di sì.

Quest’anno sono usciti tantissimi nuovi testi che non vedono l’ora di essere letti.

Il Natale è un momento perfetto per dedicarsi alla lettura, con il camino acceso, le luci dell’albero, una buona tazza di the speziato.

E poi dì la verità, quanto è bello ricevere un libro cartaceo a natale, invece di quei regalini fatti giusto per farli?

Un libro da trovare sotto l’albero, magari con una dedica scritta a mano, con quel profumo di carta appena stampata e le pagine che pian, piano si ingialliscono per quanto le abbiamo consumate.

Fermo subito la mia anima romantica di fine 800 e la sua fervente immaginazione e vado al dunque ché, lo sai, quando si tratta di libri, è un attimo che mi perdo nelle storie senza tempo.

*articolo aggiornato il 09/11/2023.


5 consigli sui libri da regalare a Natale 2023

1 – Lo Scambio di John Grisham

Lo scambio di John Grisham è il primo libro che ti consiglio per questo natale 2023.

John Grisham è una garanzia per noi che amiamo leggere.

E in questo suo nuovo libro riincontriamo uno dei protagonisti più amati, Mitch de Il Socio, il suo primissimo thriller.

Da New York Mitch vola a Roma, ma Roma sarà solo la prima tappa di un viaggio in giro per il mondo per risolvere un caso ricco di adrenalina.

Come finirà? Lo scopriremo solo leggendolo.

lo scambio libro da regalare a natale 2023

2 – Libri da regalare a Natale per essere più sostenibili

Si parla tanto di sostenibilità negli ultimi anni e, viaggiando, mi rendo conto sempre di più di quanto sia praticamente impossibile essere sostenibili al 100%.

Ma possiamo imparare a fare di più, molto di più di quello che già facciamo con piccoli accorgimenti.

Libro Verde, una Guida per Vivere Sostenibile è stato scritto proprio per questo. Per farci rendere conto di cosa nella nostra vita quotidiana è sostenibile e cosa non lo è, e per darci consigli su come essere più consapevoli e virtuosi nei confronti di questa terra che ci ospita e ci nutre da miliardi di anni.

libro verde da regalare a natale 2023

3 – La Saga dei Florio in cofanetto regalo

Questo è il libro da regalare a Natale. Anzi i libri.

Per la felicità di chi ha amato i Leoni di Sicilia, per la prima volta racchiusi in unico cofanetto, troverai i due libri de La Saga dei Florio di Stefana Auci: i Leoni di Sicilia e L’Inverno dei Leoni.

All’interno anche le piantine di una Palermo dell’epoca dei Florio.

Dimmi se non è un regalo coi fiocchi?

libri da regalare a natale la saga dei florio

4 – Chiedi bene e ti sarà dato di Paolo Borzacchiello

Tra i libri più belli da regalare a Natale c’è sicuramente Chiedi bene e ti sarà dato di Paolo Borzacchiello.

Uno dei linguisti italiani più importanti, ci accompagna in un viaggio dentro le nostre domande, quelle che forse se sappiamo porci nel modo giusto ci porteranno dove vogliamo, a realizzare la vita che davvero desideriamo.

Forse è un libro particolare da regalare a Natale ma la persona a cui lo regalerai lo apprezzerà molto.

libri paolo borzacchiello natale 2023

5 – A Sweet Christmas

Tra amori scomparsi, natale in famiglia, storie fantastiche A Sweet Christmas è certamente uno dei libri da mettere sotto l’albero di Natale.

In fondo che natale sarebbe senza storie di Natale?

E qui troverai 5 racconti diversi, scritti da 5 mani diverse per trascorrere le tue serate davanti allo scoppiettio di un caminetto e un calice di vin brulè.

a sweet christmas libri da regalare a natale 2023

Bene, la mia lista dei 5 libri da regalare in questo natale 2023 finisce qui ma…


Bacche di Açai. Benefici, proprietà, integrazione

Bacche di Açai immagine articolo unadonnaalcontrario

Sai cosa sono le bacche di Açai?

Personalmente prima del mio viaggio in Amazzonia, non le conoscevo affatto.

Le bacche di Açai infatti fanno parte di quei superfoods che provengono dalla splendida foresta amazzonica e che fanno tanto bene alla nostra salute.

Te ne parlo oggi perché per me l’autunno è il periodo dell’anno che dedico all’integrazione.

Il mio corpo si prepara all’inverno che non è esattamente la mia stagione preferita ed è anche il momento dell’anno in cui le mie energie vanno pian, piano in letargo.

Perciò in questo periodo cerco di prendermi più cura di me stessa, convinta come sono che il nostro corpo sia il prezioso involucro della nostra anima e perciò amarlo e rispettarlo è una priorità fondamentale nel nostro viaggio della vita.

Bacche di Açai: il superfood dell’Amazzonia

Iniziamo il viaggio laddove tutto comincia.

Con una piccola magia della mente, lasciamo le nostre case italiche e viaggiamo per km e km verso ovest.

Davanti ai nostri occhi c’è un’immensa distesa d’acqua e, intorno, piante rigogliose.

Il fiume che stiamo navigando si chiama Rio delle Amazzoni. Ed è semplicemente incredibile. Questo te lo posso assicurare perché io l’ho visto davvero con i miei occhi e, quando lo guardi, non capisci dove comincia e dove finisce.

In quella terra dominata dal Rio nasce un frutto che, per le sue grandi proprietà, gli Indios hanno denominato “frutto della vita”.

La palma che lo produce è molto grande: può raggiungere infatti i 20/30 mt d’altezza.

Il suo nome è Açaì che vuol dire “frutto che piange” ed è chiamato così perché secerne acqua.

L’Açaì cresce in grappoli, un po’ come l’uva, e il suo colore blu/viola lo rende cugino del più familiare mirtillo.


Proprietà del frutto della vita

Gli Indios conoscono molto bene i benefici dei frutti della loro terra.

Sanno infatti che le bacche di Acai sono ricchissime di proprietà che proteggono il nostro corpo e la nostra salute.

E adesso mi chiederai: sì, ma raccontami… quali sarebbero queste preziose proprietà?

Innanzitutto il loro colore violaceo rivela la presenza degli antociani, potentissimi antiossidanti che contrastano l’invecchiamento delle nostre cellule (ché qui tocca prevenire visto l’età che avanza!). Gli antociani si trovano anche nel melograno, nel vino rosso, nel mirtillo, nella ciliegia, proprio perché accomunati dal colore purpureo.

Le bacche di Acai sono ricche di acidi grassi come l’acido oleico, responsabile di abbassare il livello di colesterolo nel sangue. In questo modo proteggono il nostro cuore e tutto l’apparato cardiocircolatorio.

Inoltre le Bacche di Açai hanno un effetto disintossicante nel nostro organismo. Ci aiutano a mantenere pulito l’intestino e il colon migliorando la regolarità intestinale.

Ma non è finita qui.

Le bacche di Acai sono ricche di polifenoli che incrementano le difese immunitarie e apportano i minerali utili per il benessere dei nostri muscoli.

Alcuni studi hanno dimostrato che le bacche di Acai contrastano anche la formazione di cellule cancerogene, per questo sono definite bacche anti-cancro.

Sono utili anche per proteggere la vista e la caduta dei capelli e, in ultimo, ma credo che ci siano molte persone a cui farà piacere sentirlo, sono utilizzate per prevenire i fastidiosi sintomi della menopausa nelle donne e le malattie legate alla prostata negli uomini. Il che va pure a beneficio dei rapporti sessuali.

Te l’ho detto che c’era da essere felici!

Instagram photo unadonnaalcontrario bacche di açai

Bacche di Açai: utilizzo, integrazione, controindicazioni

Come usare le bacche di Acai?

Sento arrivare la tua seconda domanda: ok, belle proprietà. Ma come si usano le bacche di Açai?

Diciamo che se tu fossi in Amazzonia, ti direi: usale così come le trovi, colte dall’albero e pure. Cosa c’è di meglio infatti del frutto stesso per beneficiare di tutte le sue proprietà?

Purtroppo per noi, però, le bacche di Açai non sono importabili fresche perché subiscono un veloce deperimento.

La buona notizia è che si possono utilizzare sotto forma di olio, di polvere, e di integratore.

L’olio di Acai per esempio è ricchissimo di polifenoli e acidi grassi omega-3 e omega-6 e viene usato sia nell’alimentazione, come olio a crudo o in cottura, sia come ingrediente cosmetico. Si trova infatti anche nelle formulazioni anti-age di creme e detergenti per la pelle.

Anche la polvere di Acai è molto comoda perché la puoi aggiungere allo yogurt, alle insalate, nei succhi.

Bacche di Açai Integratori

*In collaborazione con SanaExpert

Ancora più comode, per lo meno nella mia esperienza personale, sono le Bacche di Acai sotto forma di integratore.

Da qualche settimana infatti sto provando l’integratore di Bacche di Acai di SanaExpert, un’azienda tedesca che da oltre 14 anni si dedica a sviluppare e produrre integratori alimentari e alimenti dietetici di alta qualità, con una forte attenzione alla nostra salute.

Oltre a fornire tutti i benefici delle bacche di Açai che ho citato prima, tra cui ridurre lo stress fisico e mentale e avere un forte potere antiossidante, questo integratore è adatto a chi è intollerante al glutine e al lattosio.

Inoltre non contiene dolcificanti, conservanti e additivi ed è perfetto per le persone vegetariane e vegane.

Se vuoi saperne di più, ti consiglio di dare un occhio alle recensioni delle Bacche di Acai di SanaExpert su Amazon così puoi leggere tu stessa/o quante persone lo hanno provato e con quali risultati.

Bacche di Acai controindicazioni

Non ci sono studi rilevanti sulle possibili controindicazioni nell’uso delle bacche di Acai ma, come sempre, ti consiglio di chiedere un consiglio al tuo medico di fiducia prima di assumere qualunque tipo di integratore.

In generale sono sconsigliate in gravidanza o durante l’allattamento e se si soffre di pressione alta o di allergie.

Ops, mi ero dimenticata di dirti una piccola curiosità sulle bacche di Açai: anche se a noi verrebbe immediato pronunciare Acai, la pronuncia corretta è “assai”. Dai, che questa ti fa fare bella figura con le amiche!


La mia panoramica sul frutto della vita finisce qui. Io mi auguro come sempre di esserti stata utile.

Se tu le conosci e le hai usate, scrivimi un commento per raccontarmi la tua esperienza. Ne sarei felice!

Grazie.