Colosseo: info e leggende sull’Anfiteatro Flavio

Colosseo imm evidenza articolo unadonnaalcontrario

Il racconto di un gigante: il Colosseo.


Cara viaggiatrice, caro viaggiatore,

mettiti comoda/o perché sto per raccontarti una storia che ha origine nella notte dei tempi, anzi in quel del I secolo.

Corre l’anno 80 e l’imperatore Tito ha annunciato una grande festa per inaugurare il suo nuovo gioiello: l’Anfiteatro Flavio.

Pensa un po’, questa festa durerà ben 100 giorni. Che ne dici, ci vediamo lì?

Nell’Anfiteatro Flavio, chiamato anche Colosseo, c’è un posto numerato per ognuna/o di noi.

Non preoccuparti, quindi. Non serve affrettarsi a prendere il biglietto.

È enorme questo Colosseo, infatti, ci stiamo in più di 50 mila.

E guarda lì. Oh, che magia è questa?

Improvvisamente da una botola, che prima non si vedeva, appaiono animali delle più incredibili specie e forzuti gladiatori ad allietare i nostri sguardi.

Ehi, guarda ancora, ci sono ruscelli, alberi e paesaggi di ogni luogo.

Beh, che dirti se non… prendiamo posto e godiamoci lo spettacolo!

Arco di Costantino Colosseo Roma unadonnaalcontrario
L’Arco di Costantino

Un po’ di storia: chi ha costruito il Colosseo?

La costruzione dell’Anfiteatro Flavio, il nostro Colosseo, ebbe inizio nel 71 d.C. durante l’impero di Vespasiano, laddove un tempo sorgeva il lago della Domus Aurea di Nerone.

L’imperatore Tito, come ti accennavo poco fa, fu colui che lo inaugurò ma grazie a Domiziano il Colosseo divenne forse il primo grande teatro scenografico della storia dell’umanità: sotto il Colosseo infatti vennero creati dei sotterranei divisi in corridoi ben delimitati dai quali, grazie a un sistema perfetto di elevatori, i primi ascensori della storia, apparivano nell’immensa arena animali e gladiatori.

Si pensa che, prima di Domiziano, il Colosseo venisse usato solo per battaglie navali, le “naumachie“.

Nel 135 d.C. si aggiunse sulla piazza la costruzione del tempio di Venere e Roma, voluto dall’imperatore Adriano con la precisa richiesta che fosse il più grande mai edificato nella storia. E fu così. Peccato che oggi di quel tempio sia rimasto ben poco.

Nel 312 d.C. a dare il tocco finale a questa imponente area archeologica arrivò l’Arco di Costantino, simbolo della sconfitta del tiranno Massenzio e della liberazione di Roma da parte di Costantino.

Il più grande anfiteatro del mondo ha passato anche anni bui.

C’è stato un tempo in cui i giochi vennero aboliti e il Colosseo fu usato come “magazzino”, una cava per i materiali edili destinati anche alla costruzione della Basilica di San Pietro.

Per quasi mille anni versò in stato di abbandono.

Dovette attendere il 1750 per tornare ai grandi fasti quando papa Benedetto XIV lo consacrò ai santi martiri e pose al centro dell’arena una croce, che divenne tappa della Via Crucis.

Dal 2007 il Colosseo, già dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, è stato inserito tra le 7 meraviglie del mondo.

Perché si chiama Colosseo

Sul nome del Colosseo aleggia un vero e proprio mistero.

Alcuni dicono che fu chiamato Colosseo per via di un’enorme statua (un “colosso” per l’appunto di 35 metri d’altezza) raffigurante Nerone, che nel 1936 fu abbattuta dal regime fascista.

Ma c’è anche chi parla di riti e culti oscuri. Pare infatti che la parola “Colosseo” derivi dal latino “Colis Eum” (= adori lui)? E “lui” non era esattamente Dio.

Chissà dove sta la verità! Probabilmente non lo sapremo mai.

Unadonnaalcontrario Instagram Colosseo

I numeri del Colosseo

Se parliamo di numeri quelli del Colosseo sono veramente “colossali”.

  • 100.000 mt cubi di travertino e 300 tonnellate di ferro vennero utilizzati per la sua costruzione.
  • 5 anni servirono per completarlo.
  • 188 e 156 metri la misura degli assi dell’ellisse.
  • L’anello esterno è alto 57 metri ed è composto da 4 piani.
  • 80 sono le arcate al pianterreno.
  • 30 le nicchie nel perimetro di ben 527 metri di lunghezza.
  • 100 i giorni di inaugurazione.
  • 9000 gli animali uccisi in quei 100 giorni, 5000 solo nel primo giorno.
  • 73.000 i possibili spettatori.
  • 6 milioni i visitatori ogni anno.

Politici di oggi, scansateve.

Curiosità, segreti e leggende sul Colosseo

Ci sono tante curiosità e leggende legate al Colosseo. Per esempio…

  • In contrasto con quanto pensava Benedetto XIV, non ci sono notizie storiche confermate che riguardino uccisioni di martiri cristiani all’interno dell’Anfiteatro Flavio.
  • Sapevi che gli spettacoli all’interno del Colosseo duravano tutto il giorno?
  • Il Colosseo è simbolo della lotta contro la pena di morte e ogni anno viene illuminato proprio in occasione della giornata per l’abolizione della pena di morte.
  • Il fascismo voleva trasformarlo in una sorta di Grand Hotel. Non mi pronuncio che è meglio.
  • Tra le mura del Colosseo hanno trovato una perfetta abitazione più di 350 specie botaniche e alcune sono motivo di studio perché di origine esotica. Si ipotizza che vennero portate dagli schiavi e dagli animali provenienti da paesi lontani.
  • Tra i registi che lo hanno voluto come set, in pochi possono dire di aver girato davvero dentro il Colosseo come Steno che qui ha ambientato “Un americano a Roma”, con Alberto Sordi. “Il Gladiatore” di Ridley Scott per esempio è stato girato nell’anfiteatro romano di El Jem in Tunisia e il resto realizzato al computer.
  • Nell’oscuro medioevo si pensava che il Colosseo, al tramonto, divenisse la Settima Porta degli Inferi dalla quale entravano nell’aldilà le anime morte prematuramente o in modo violento. Si narra inoltre che il sangue delle vittime dei giochi venisse usato per riti occulti e che le specie botaniche, di cui ti accennavo prima, fossero considerate magiche da maghi e stregoni e quindi utilizzate per le loro pozioni.
  • Sapevi che c’è stato un imperatore che adorava esibirsi nella grande arena del Colosseo? Sto parlando di Commodo, l’imperatore gladiatore.

Colosseo biglietti

Il mio consiglio è di visitare il sito ufficiale del Colosseo e prenotare i biglietti in largo anticipo.

Ci sono varie possibilità e orari sul sito ufficiale e, in questo periodo particolare, è prevista anche la visita online.


E ora, prima di salutarti, non mi tocca che chiederti: com’è stata questa visita virtuale nel più grande teatro di Roma e del mondo?

Piccola Londra: un angolo di Inghilterra a Roma

Piccola Londra Roma immagine evidenza articolo

Davvero esiste una Piccola Londra in Italia? Una via inglese a Roma?

Ebbene sì! Te lo posso confermare.

La voglia di viaggiare si fa così impellente in questo periodo che ci si inventa davvero di tutto per soddisfare questo bisogno, anche senza prendere fisicamente un aereo e varcare i confini nazionali.

Per fortuna Roma offre tante possibilità in tal senso, a chi ci vive e a chi la visita.

E pensa un po’, una di queste possibilità è quella di ritrovarsi in un angolo della capitale britannica proprio dentro i suoi confini.

Non mi credi ancora? Allora devi assolutamente venire con me in questa via stile inglese a Roma.

In giro per la Piccola Londra

Che ne dici di indossare un accessorio british style per entrare subito nel mood giusto?

Bene, adesso che siamo anche vestite/i nel modo migliore (ché magari ci scappa anche una foto), raggiungiamo insieme il quartiere Flaminio, una delle zone più eleganti di Roma.

Esattamente tra Via Vignola e Via Flaminia c’è una piccola via privata (sii gentile, chiedi il permesso agli abitanti prima di varcare il cancello d’ingresso).

La via si chiama Via Bernardo Celentano e, una volta lasciato alle tue spalle il cancello, non ti resta che chiudere gli occhi e fare un bel respiro profondo.

Immagina di essere appena arrivata/o a Londra. Ti trovi precisamente in uno dei quartieri più iconici della capitale britannica, Notting Hill.

Adesso puoi aprire gli occhi.

A destra e a sinistra vedrai case colorate, con gli scalini in pietra, i portoni in legno e la tipica struttura dei villini inglesi.

Tutto è curato nei dettagli e, passeggiando per questa piccola via, sentirai solo una gran pace.

Piccola Londra Roma Unadonnaalcontrario
Piccola Londra, quartiere inglese Roma

Piccola Londra: storia e curiosità

Probabilmente ti chiederai come mai esiste una Piccola Londra proprio a Roma.

Per conoscerne il motivo dobbiamo tornare a un’epoca lontana.

Siamo nei primi del novecento e a Roma venne eletto il sindaco Ernesto Nathan, di chiare origini anglo-italiane.

Nel 1909 il sindaco Nathan lavorò a un piano regolatore che poi riuscì a fare approvare, un piano che limitava l’altezza degli edifici a 24 metri e prevedeva in tal modo che i villini fossero al massimo di due piani.

Fu poi l’architetto Quadrio Pirani, entusiasta del piano, a progettare e realizzare questa piccola Notting Hill romana con i villini dalle facciate variopinte, i cancelletti in ferro e gli scalini d’ingresso in pietra.

Ahimè, il progetto non andò oltre Via Celentano ma il risultato è davvero una piccola gemma inglese nel panorama romano.

Un tempo era destinata solo ad ospitare alti funzionari. Poi divenne un quartiere popolare di quelli dove i bambini giocavano per strada.

Oggi il suo volto è cambiato ulteriormente ed è diventata una via residenziale dall’altissimo valore immobiliare.

Piccola Londra: cosa c’è nei dintorni

Una delle cose più interessanti di questo gioiellino british della nostra capitale è la sua posizione strategica.

Strategica soprattutto per chi ama l’arte moderna e contemporanea visto che si trova a meno di un chilometro dal museo MAXXI (il Museo Nazionale delle arti del XXI secolo) e dal Ponte della Musica -Armando Trovajoli.

E a poco più di un chilometro trovi anche l’Auditorium Parco della Musica progettato da Renzo Piano.

Insomma un angolo di Roma che regala grandi chicche.

Non so quando potrò ritornare nella capitale inglese, passeggiare per Soho o per Chelsea ma, nell’attesa, è stato proprio bello fare due passi tra le casette colorate di Piccola Londra in un caldo pomeriggio di inizio settembre.

Forse a Londra avrei trovato la pioggia e sicuramente non ci sarebbero stati i sampietrini ma l’immaginazione aiuta a omettere qualche piccolo dettaglio e a viaggiare oltre la realtà.

A te capita mai?


Se vuoi scoprire altri luoghi meno turistici di Roma, dai un’occhiata agli articoli:

Garbatella: a spasso per la borgata garbata e bella

Piazza Brin Garbatella

Metti un sabato di luglio.

Metti che tua figlia è uscita con le amiche.

Metti che Lui ti propone: “Ci facciamo un giro alla Nanni a Garbatella?”.

Il “giro alla Nanni” è quando io e Lui in scooter, a 30 all’ora, ripercorriamo i luoghi dei film di Nanni Moretti.

Lo facevamo spesso prima che l’uragano congolese piombasse nelle nostre vite.

Adesso che lei è più grande e preferisce le amiche ai suoi “vecchi” (vere soddisfazioni genitoriali), possiamo riprendere a fare quelle cose in due che mi mancavano parecchio.

Ecco perché la mia risposta quel sabato di luglio fu senza dubbio un “Sì!”.

In sella al nostro scooterino, con un caldo che neanche dentro a un forno a legna, decidiamo di procedere verso uno dei quartieri che amiamo di più: la Garbatella per l’appunto.

Il fascino di Garbatella

Garbatella rimane probabilmente uno dei quartieri romani più veri, decisamente sgarruppato, sebbene negli ultimi anni sia diventato di tendenza perché molti attori hanno preso casa qui.

In verità Garbatella ha una storia molto forte alle sue spalle e forse quel fascino decadente se lo tiene stretto proprio per questo.

Cortile interno a Garbatella
Garbatella cosa vedere: cortile interno di alcuni lotti

Storia e progetto di Garbatella

È un quartiere di lotte sociali, Garbatella, nato solo nel 1920 da un’idea ambiziosa e mai realizzata. Quella di creare un canale che da Ostia arrivasse fino a via del Porto Fluviale per trasportare merci.

Il 18 febbraio di quell’anno Re Vittorio Emanuele III posò la prima pietra in Piazza Benedetto Brin. E ancora oggi qui puoi leggere:

Per la mano augusta di S.M. il Re Vittorio Emanuele III l’Ente autonomo per lo sviluppo marittimo e industriale e l’Istituto delle case popolari di Roma con la collaborazione delle cooperative di lavoro ad offrire quieta e sana stanza agli artefici del rinascimento economico della capitale questo aprico quartiere fondano oggi XVIII Febbraio MCMXX”.

A dirla tutta, il re la chiamò Concordia in segno di augurio di pace sociale durante il biennio rosso. Il nome fu cambiato in Remuria dal regime fascista. Ma per gli abitanti è rimasta sempre Garbatella.

Al posto della borgata marinara, l’Istituto Case Popolari (ICP) costruì a Garbatella 62 lotti ispirati alle case giardino inglesi, con i cortili interni e spazi adibiti ad orto personale. Negli anni trenta questi lotti, in uno stile tra barocchetto romano e futurismo, ospitarono le famiglie operaie sfollate dal regime fascista dai quartieri centrali.

Garbatella andrà tutto bene
Della serie cosa fare alla Garbatella: girare a zonzo

Cosa vedere a Garbatella

I Lotti

I primi lotti, bassi ed essenziali, partono proprio da Piazza Benedetto Brin e proseguendo sulla via che attraversa l’arco principale si arriva al Pincetto, la piazzetta con la fontanella e gli scalini.

D’estate qui si allestisce un cinema all’aperto che amo tantissimo, nonostante le odiate zanzare.

I lotti che vanno dal 41 al 44 in piazza Biffi e in via Massaia, sono invece più alti e sono chiamati alberghi suburbani. Furono pensati con spazi da utilizzare insieme: bagni, lavatoi, cucine, e anche ospedali come l’albergo bianco.

L’albergo rosso

L’albergo rosso in Piazza Eugenio Biffi si riconosce perché l’Orologio sulla torretta segna le h 11,25, l’ora in cui è stata bombardata il 27 marzo del 1944. E proprio nell’albergo rosso Ettore Scola nel 1977 ambientò “Una giornata particolare” con Sofia Loren e Marcello Mastroianni.

Le case modello

Dopo il 1929 vennero costruite le case modello, al lotto 24, dedicate alle persone di stato sociale più alto, il ceto medio.

La fontana di Carlotta

Imperdibile la fontana di Carlotta, famosa come la fontana degli innamorati perché qui si incontravano le coppiette del quartiere nel dopoguerra.

Il teatro Palladium

Se ti piace lo stile liberty, non perderti il teatro Palladium con la sua facciata neoclassica in Piazza Bartolomeo Romano.

La religione a Garbatella

Ci sono anche due tappe, come dire, religiose: la chiesa di San Francesco Saverio, dove Karol Wojtyla passò molto del suo tempo prima di diventare papa.

E poco più avanti in piazza Michele da Carbonara una targa ricorda la visita del Mahatma Gandhi nel 1931.

Gli abitanti di Garbatella

Personalmente una delle cose che amo di più di questa borgata romana è immaginare la vita dei suoi abitanti tra i cortili interni dei lotti, le casette basse.

La signora affacciata che annaffia le sue rose.

Il lattaio che passa con l’ape per distribuire i formaggi che vengono dal paese.

Perché si chiama Garbatella?

Si dice che il nome Garbatella provenga da un’ostessa, “garbata e bella”, proprietaria di un’osteria in via delle Sette Chiese.

In piazza Geremia Bonomelli trovi il busto della bella ostessa con un seno scoperto e oggi ad onorarla c’è anche un murales vicino Piazza Sauli.

Qualcun altro invece sostiene che il nome Garbatella derivi da una coltivazione di vite “a garbata” che si trovava proprio in questa zona.

Mural Ostessa Garbatella
Il murales dedicato alla ostessa garbata e bella

Garbatella e il cinema

Una grande storia d’amore lega Garbatella al cinema italiano.

In questo quartiere sono nati molti attori che rappresentano la romanità: da Gigi Proietti a Maurizio Arena, da Valerio Mastandrea a Enzo Staiola.

Pier Paolo Pasolini la scelse come location del suo romanzo “Una vita violenta”.

Parte delle scene di “Caro Diario” di Nanni Moretti sono girate qui, così come “Una giornata particolare” e “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola.

Nell’oratorio della Chiesa di San Filippo Neri in Eurosia fu girato “Mamma mia che Impressione” con Alberto Sordi. All’Albertone nazionale è dedicato il murales di via Antonio Rubino.

Per i fan della serie tv “I Cesaroni” tappa d’obbligo è la bottiglieria in Piazza Giovanni da Triora che in verità non è un bar ma la sede del Roma club di Garbatella. Altro film cult girato agli alberghi suburbani “Audace Colpo dei Soliti Ignoti” di Nanni Loy.

Dove mangiare alla Garbatella

Siccome so che è una cosa che ti interessa, ti consiglio anche due posti dove mangiare a Garbatella che ovviamente ho provato personalmente.

Ristoranti a Garbatella

Visto che Garbatella fa rima con osteria, il primo posto che ti consiglio è Ar Grottino der Traslocatore a Largo delle Sette Chiese, rigorosamente tradizionale: pajata, cacio e pepe, amatriciana e tutto in porzioni mega giganti.

Se sei invece per un look più moderno ed elegante, ti consiglio uno dei miei posti del cuore: la Latteria vicino alla Casetta Rossa, adatto anche per un aperitivo nel patio esterno e con un menu più internazionale.

Insomma due posti molto diversi che possono accontentare diversi gusti.

Come arrivare alla Garbatella

Il quartiere Garbatella si trova tra il quartiere Ostiense e le Terme di Caracalla, non distante dal centro storico.

Puoi arrivare a Garbatella con la metro B, uscendo alla fermata Garbatella. Semplice, no?

Oppure in auto prendendo dal raccordo l’uscita 26 Roma Eur.

Roma gratis: 10 cose da fare e da vedere

Articolo cosa fare a Roma gratis unadonnaalcontrario

Ebbene sì, quando si viaggia bisogna anche tener d’occhio il portafoglio e Roma, come tutte le grandi capitali europee, può diventare molto dispendiosa.

Ma ti assicuro che la nostra capitale ha così tante cose da offrire che si può benissimo visitare senza spendere un patrimonio.

Sicuramente il fatto che ci vivo da 19 anni mi ha permesso di scoprire molti dei suoi lati nascosti, perciò oggi ho deciso di farli conoscere anche a te e raccontarti cosa vedere a Roma gratis.

*Articolo aggiornato il 10 marzo 2023.

Cose da vedere e fare gratis a Roma

Ti sembrerà strano ma visitare Roma gratis è assolutamente fattibile.

Basta solo sentire il suo nome, con quella “R” che solo i romani sanno pronunciare, e subito vengono in mente il Colosseo, i Musei Vaticani e la Basilica di San Pietro ma Roma è anche molto altro.

Io stessa ogni giorno ne scopro un pezzettino in più e questa continua scoperta alimenta il mio entusiasmo.

Fori imperiali Roma gratis
Fori imperiali tra le cose da vedere a Roma gratis

10 cose da vedere a Roma gratis

Ma cos’è gratis a Roma?

In questo articolo ti propongo 10 idee su cosa visitare a Roma senza spendere neanche un centesimo.

Si parte!

1 – Roma gratis: un museo a cielo aperto

Se ti stai domandando cosa fare in centro a Roma gratis, sai cosa ti risponderò?

Tantissime cose!

Roma è senza dubbio un museo a cielo aperto.

Ti basterà passeggiare lungo i Fori Imperiali, sospirare davanti all’immensità del Colosseo, visitare il Pantheon facendoti inondare dalla luce della sua cupola aperta.

E che dire delle stradine di Trastevere e di Testaccio, due quartieri popolari che raccontano tanto dello spirito che anima la capitale?

Uno dei miei sport preferiti è proprio quello di passeggiare senza meta tra le vie di questi rioni scattando foto per il mio Instagram.

Mi raccomando, non fermarti alle vie più famose: addentrati tra quelle meno battute e, non preoccuparti anche se dovessi perderti, c’è sempre un passante a cui potrai chiedere aiuto.

Trastevere Roma gratis
Che si può fare a Roma senza soldi? Passeggiare per Trastevere.

2 – Roma dall’alto: terrazze e panorami

Non c’è dubbio: vedere Roma dall’alto è un tuffo al cuore, un’emozione che non si può descrivere.

Hai presente la canzone di Max Pezzali “In questa città”?

Dice così:

In questa città

C’è qualcosa che non ti fa mai sentire solo

Anche quando vorrei dare un calcio a tutto, sa

Farsi bella e presentarsi col vestito buono

E sussurrarmi nell’orecchio che si aggiusterà

Sennò anche sticazzi

Che se non passerà

Tu vieni su al Gianicolo a guardare la città”.

Prova ad andare al Gianicolo al tramonto e ai tuoi occhi si presenterà una Roma che indossa il suo colore perfetto: l’arancio.

Un luogo super romantico se sei a Roma in coppia ma anche un luogo in cui ripassare i più importanti luoghi di interesse della capitale.

E non c’è solo il Gianicolo per ammirare Roma dall’alto.

Dalla terrazza del Campidoglio puoi vedere i Fori Imperiali in tutta la loro maestosità. Ti sembrerà di catapultarti indietro di 2000 anni e osservare i nostri antenati parlare latino passeggiando proprio sotto i tuoi occhi.

E poi c’è il Pincio.

Da lì potrai osservare tutta Piazza del Popolo, dopo una passeggiata nel giardino di Villa Borghese. Ti consiglio di non perderti l’Orologio ad Acqua. Risale al 1800 e ancora oggi potrai vedere il suo meccanismo funzionare grazie all’azione della fontana.

Se ancora non sei soddisfatta/o, fai un salto al giardino degli Aranci, vicino al Circo Massimo, uno dei luoghi di Roma che amo di più e con una vista molto singolare del Cupolone e della Macchina da Scrivere (= l’Altare della Patria).

3 – Scoprire l’arte a Roma gratis

Per vedere i capolavori dell’arte a Roma non sempre è necessaria una visita al museo.

Roma nasconde opere d’arte importantissime anche in luoghi visitabili gratuitamente.

Per esempio se ami Caravaggio (ma chi è che non ama Caravaggio?), troverai i suoi quadri nella Chiesa di Sant’Agostino, di Santa Maria del Popolo e di San Luigi dei Francesi.

E vogliamo parlare del maestro, Michelangelo? C’è la famosa Pietà nella Basilica di San Pietro ma anche il Mosè custodito nella Chiesa di San Pietro in Vincoli.

Aspetta, mica è finita qua. Un altro nome a caso? Bernini of course.

Qui si spazia in lungo e in largo, dalla Fontana dei Quattro fiumi a Piazza Navona, dalla Barcaccia di Trinità dei Monti fino alla meno conosciuta Estasi di Santa Teresa d’Avila nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria.

E se ti piacciono i cimiteri monumentali, io ne ho una passione, ti consiglio di visitare il Verano e il Cimitero Acattolico.

4 – Il quartiere Coppedè

Ci spostiamo in una zona un po’ meno centrale ma che ti consiglio assolutamente di vedere per scoprire anche un lato meno conosciuto di Roma.

Se ami i luoghi fiabeschi, amerai senz’altro il quartiere Coppedè con il suo stile misto rococò e gotico.

Parti da Via Tagliamento con l’arco famoso anche per il grande lampadario in ferro battuto, e prosegui poi tra i villini delle fate (in via Aterno 4, piazza Mincio 3, via Brenta 7/11) e la splendida Fontana delle Rane.

Il consiglio che ti do è di non guardare troppo l’orologio né il telefono ma di andare alla scoperta di tutti i dettagli, tra figure bizzarre e personaggi mitologici.

Ci sono anche delle piccole curiosità legate al mondo del cinema nel quartiere Coppedè: diversi infatti sono i registi che lo hanno scelto come location dei loro film, da Dario Argento a Francesco Barilli, da Carlo Vanzina a Richard Donner.

Villa Pamphili giardino unadonnaalcontrario
Weekend a Roma cosa vedere? Il parco di Villa Pamphili

5 – Cosa fare a Roma gratis con i bambini

Se c’è una cosa da fare a Roma con i bambini è senz’altro visitare i suoi parchi che, credimi, sono immensi e, tra l’altro, essendo quasi tutti parchi delle più importanti ville romane, potrai ammirare anche sculture e monumenti, non meno belli di quelli di cui abbiamo parlato in precedenza.

Io te ne consiglio ben cinque.

  • Il Parco di Villa Borghese dove potrete noleggiare un risciò per tutta la famiglia o fare un giro in barca al laghetto.
  • Villa Pamphili, quello che frequento di più perché più vicino a casa mia, con la Villa vecchia, il lago del Belvedere, la Cappella Doria Pamphili, il Giardino del teatro.
  • Non meno bella è Villa Ada. Mia figlia la adora perché c’è quella che lei chiama Nonna Salice. Se hai visto il cartone Disney “Pocahontas”, capirai subito di cosa sto parlando. Si tratta di un maestoso salice piangente sotto il quale stendersi e godersi un po’ d’ombra, soprattutto se stai visitando Roma in estate, e che lei ama abbracciare quando siamo lì.
  • Se vuoi un assaggio della campagna romana ci sono anche il Parco della Caffarella e il Parco degli Acquedotti. Anche qui non mancano resti di Roma Antica, come i due archi dell’acquedotto che un tempo forniva l’acqua di Roma.

6 – Il Ghetto ebraico

Il secondo più antico del mondo dopo quello di Venezia, il ghetto ebraico di Roma è uno di quei quartieri che va sorseggiato lentamente e, aggiungerei, rispettosamente, visto che in passato è stato testimone di cose di cui la nostra umanità non dovrebbe andar fiera.

Dai uno sguardo al Teatro Marcello, osserva i muraglioni che un tempo arginavano le piene del Tevere, immagina un set cinematografico di fine anni ’50 con un grande Aldo Fabrizi, assaggia le specialità ebraiche in uno dei ristoranti del ghetto e concludi il tuo giro sull’Isola Tiberina oltre il fiume di Roma.

7 – Visitare i musei gratis a Roma

Se dovessimo visitare tutti i musei di Roma, la faccenda diventerebbe parecchio costosa ma la prima Domenica di ogni mese è possibile entrare nei musei romani gratis.

Certo, la fila all’ingresso è più lunga che in altri giorni ma, se hai voglia di risparmiare qualche soldino e vedere comunque la tua opera d’arte preferita, è un’ottima opzione.

Ti lascio il link al mio articolo sui 10 musei di Roma da non perdere, così da poter scegliere quelli da inserire nel tuo itinerario romano.

Ti ricordo che se vuoi visitare i Musei Vaticani, il giorno in cui è possibile farlo gratis è, in questo caso, l’ultima domenica del mese.

8 – Le piazze di Roma

Fare un giro tra le più belle piazze romane non costa nulla, se non un buon paio di scarpe comode.

Ho già accennato a Piazza Navona e Fontana di Trevi, ma di piazze superbe a Roma ce ne sono davvero innumerevoli: la mitica Piazza di Spagna, Piazza del Popolo dove in estate è possibile assistere ad alcuni concerti gratuiti, ma ci sono anche Piazza Trilussa e Piazza Santa Maria in Trastevere.

A proposito se sei lì, ti consiglio di fare un salto anche nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere: un vero spettacolo per gli occhi!

Piazza Navona unadonnaalcontrario
Pomeriggio a Roma in Piazza Navona

9 – Un giro al mercato

Vuoi mica perderti la possibilità di ascoltare i romani e il loro modo irriverente di parlare dal vivo?

L’occasione migliore per farlo è un giro al mercato di Porta Portese.

Mi raccomando, vacci presto se vuoi fare un po’ di affari. Il mercato apre la domenica mattina alle 6 e chiude alle 14.

10 – Tour fotografico di Roma

Ti consiglio tre tour da fare a Roma per riempire la tua reflex o il cellulare di foto made in Rome.

1 – Sei sei un amante della street art clicca su: i luoghi della street art di Roma

2 – Altro tour: 10 posti instagrammabili di Roma al contrario, luoghi meno famosi che daranno molta soddisfazione alla fotografa e al fotografo che è in te.

3 – Se invece vuoi scoprire cosa vedere a Roma fuori dagli schemi, clicca su Roma segreta.

Buone passeggiate romane!

Aperitivo a Roma: i miei locali al contrario

Eh, già! Io sono una ragazza da aperitivo.

Ops, “ragazza” forse non più. “Da aperitivo” senz’altro e per sempre.

Forse perché il momento dell’aperitivo si sposa con l’ora del giorno che amo di più, la golden hour.

La mattina sembro un’ameba che si muove senza direzione. Di giorno ho troppe cose da fare (lavoro, casa, famiglia come, del resto, tutte/i noi). E di notte sono troppo stanca persino per divertirmi.

Aò, ormai c’ho una certa!

Ma arriva quel momento, di solito tra le 18,30 e le 21, che è esattamente il mio momento: il migliore in cui scattare foto, in cui la luce del giorno si fa meno bianca, in cui tutto si colora di caldo e diventa più accogliente.

Una buona birra artigianale o il classico spritz, un’amica che dopo i figli vedi poco, due chiacchiere stuzzicando cose sfiziose.

Dove fare aperitivo a Roma

Se però la parola “Milano” si declina in maniera direttamente proporzionale con la gemella “aperitivo”, quando dalla città meneghina mi sono trasferita a Roma, ho decisamente patito la mancanza di locali dove poter aperitivizzare.

Nella capitale c’era un altro modo di socializzare a tavola, più a pranzo e a cena, che più se magna meglio è, ma nel tempo, per mia fortuna, le cose sono cambiate.

Sono cominciate a comparire lavagnette fuori dai bar con la scritta happy hour e apericena (perché dobbiamo inventarci sempre qualcosa di nuovo?!?).

E io che ho fatto? Mi sono messa alla ricerca di posti dove fare l’aperitivo a Roma come piace a me, al contrario.

Oggi ti porto a conoscere 7 locali per l’aperitivo a Roma che amo.


8 locali al contrario dove fare l’aperitivo a Roma

1 – Saudade newyorkese a Roma Ostiense

Era da un po’ che lo vedevo passando in via del porto Fluviale, di fronte a uno dei simboli della street art a Roma, ma non ero mai entrata. Era uno di quei posti che mi ispirava e io so sempre che, se qualcosa mi ispira, devo seguire il mio istinto.

Mai sottovalutare l’istinto perché anche stavolta aveva ragione.

Appena ho messo piede da Angelina a Ostiense, mi è sembrato di catapultarmi in uno dei miei locali preferiti di New York e mi sono sentita subito a mio agio.

Qui non aspettarti l’aperitivo classico, a buffet per intenderci. Ordinerai da bere e, mentre attenderai spiluccando olive e lupini, lo chef ti preparerà al momento degli appetizers caldi come le panelle, gli spiedini croccanti di pollo e le chips fatte in casa.

La cosa che più ho amato del Ristorante Angelina a Ostiense è l’atmosfera, rilassata, naif e contemporaneamente sofisticata.

Uno di quei luoghi dove poter stare ore ascoltando buona musica ed anche lavorando con il proprio laptop, visto che è aperto dalla colazione al dopo cena.

Ristorante Angelina Ostiense
Ristorante Angelina Ostiense. Porto Fluviale aperitivo

2 – Aperitivo jazz a Testaccio

Ci spostiamo in un quartiere limitrofo, a Testaccio, e il luogo di cui ti parlo adesso ha un forte legame con Angelina di Ostiense.

Sto parlando di Angelineria in via Galvani 24.

Atmosfera da grande Gatsby, cocktail bar di qualità, un menu fusion che puoi degustare per l’aperitivo oppure per la cena.

Questo è il sito di Angelineria per dare un’occhiata al menu.


3 – Aperitivo a Roma centro in un forno storico

E qui ti porto nel centro della capitale, a due passi da via Giulia e da Corso Vittorio Emanuele, esattamente in Via del pellegrino 129.

Sentirai il profumo del forno Monteforte per la strada, ne apprezzerai la bellezza entrando con i suoi scaffali ricchi di prodotti di primissima qualità, il pavimento a scacchi bianco e nero e il bel bancone.

E l’aperitivo è tutto un programma.

Si chiama Vino e Panino e con un bicchiere di bianco o rosso, o delle bollicine, arriveranno dei panini fatti con pasta madre e farciti con ingredienti sempre diversi e che, ti assicuro, divorerai con tutti e 5 sensi.

Aperitivo a Roma Forno Monteforte
L’aperitivo al Forno Monteforte

4 – Aperitivo a Roma senza glutine

Esatto, perché l’aperitivo è democratico e io ci tenevo a darti un’opzione di aperitivo a Roma senza glutine, scoperto proprio grazie ad un’amica intollerante al glutine.

Devo dire che di proposte aperitivo gluten free a Roma ce ne sono ancora troppo poche. Ecco perché mi è sembrato giusto raccontartene una che tra l’altro ho trovato davvero gustosa.

Sto parlando de Le Altre Farine Del Mulino a via di Porta Cavalleggeri.

Tra l’altro un aperitivo con vista mozzafiato, visto che proprio dalle sue vetrate godrai di tutta la bellezza del Cupolone che, al tramonto, raggiunge la sua massima maestà.

Ma c’è una cosa molto importante: Le Altre Farine Del Mulino è siculo perciò nel suo buonissimo aperitivo rinforzato troverai, tra le altre cose, anche la caponata e gli arancini.

Un motivo assolutamente valido per sperimentarlo, che tu sia intollerante al glutine o meno.

aperitivo a Roma gluten free
Le Altre Farine del Mulino: aperitivo senza glutine Roma

5 – Aperitivo a Roma con vista

Mica potevo esentarmi dalla proposta con super vista? Giammai!

Ecco a te il 47 Circus Roof garden con vista sulla Bocca della Verità, Tempio di Ercole vincitore, Fontana dei Tritoni e Tempio di Portuno.

Si trova in via Pietroselli 47 e dalla terrazza del 6° piano potrai assaggiare taglieri con prodotti tipici italiani di massima qualità o sfiziosità dello chef adagiati in una mini-ruota panoramica di assaggini godendoti questa vista incantevole sulla città eterna.

Meta decisamente romantica!

Aperitivo a Roma con vista 47 circus roof
L’aperitivo al 47 Circus Roof Garden

6 – Aperitivo a Trastevere in latteria

Se vuoi immergerti nel vero clima romano ma lontano dalla folla trasteverina, ti consiglio assolutamente la Latteria Trastevere, che si trova a vicolo della Scala 1, vicinissimo alla piazza omonima, ma più riservato.

Alla Latteria puoi trovare il turista e la vecchietta da sempre residente qui al tavolo a fianco. Se poi ti capita che ha voglia di raccontare, beh, ascoltarla è davvero un piacere.

Di aneddotti sul quartiere più iconico di Roma ne ha a non finire e, nel frattempo, potrai assaggiare specialità sarde, compreso il Gin, alici liguri o, se preferisci sapori lontani, il salmone selvaggio. Che voglia di tornarci!

Latteria Trastevere in Vicolo della Scala
La latteria Trastevere

7 – Aperitivo a Roma Marconi: per chi ama la birra artigianale

Questo è uno di quei locali in cui non si va per l’aperitivo. Si va se si ama la birra, quella artigianale e se si ama lo sport (ma questo ve lo racconto tra un po’).

Il Birrificio Marconi, in Via Enrico Fermi, anche questo scoperto per caso (ma quante belle scoperte ci fa fare il caso!) è uno dei migliori locali di Roma dove poter assaggiare birre artigianali. Dalle più classiche Lager e Ale, alle Weiss, alle Ipa, italiane ed internazionali.

Per l’aperitivo non troverai il buffet ma ti serviranno al tavolo un tagliere di salumi ricercati con alcuni dei loro fritti. Considera che la cucina qui è davvero interessante, ci sono proposte della cucina italiana ma anche americana, tedesca e irlandese e c’è un’ottima scelta anche per chi è vegetariana/o o vegana/o.

Devo dire che sono stata al Birrificio Marconi diverse volte, non solo per l’aperitivo, perché, pur non essendo un’esperta, amo la birra artigianale e mi piace sperimentarne ogni volta una nuova.

Ah, mi ero dimenticata. È il posto ideale per vedere lo sport! I loro schermi infatti sono sempre sintonizzati sulle partite di calcio, tennis e sugli sport di squadra in generale. Lo so, sembrerebbe solo per uomini, ma io, si sa, sono al contrario e la birra qui è proprio eccezionale.

aperitivo a Roma marconi
Birrificio Marconi

8 – Bistrot 139: aperitivo glamour in periferia a Roma

Il Bistrot 139 l’ho scoperto davvero per caso, su consiglio della mia istruttrice di Pilates.

Si trova in via dell’Imbrecciato, al 139 per l’appunto ed è decisamente stata una bella scoperta non lontana da casa. I cocktail sono super e la qualità del cibo è da veri gourmet addicted.

Tra l’altro se ti vuoi fermare per la cena, il menu è aperto ad ogni possibilità: vegetariani e non, vegan, gluten free. C’è un bello spazio sotto il pergolato all’esterno per le belle giornate, altrimenti un grande salone interno che vedi nella foto qui sotto.

Aperitivo a Roma periferia
La sala interna del Bistrot 139

Non si ferma qui la mia ricerca sui migliori aperitivi a Roma, perciò segui questo post perché lo aggiornerò ogni volta che troverò qualcosa di interessante (è aggiornato al 28 marzo 2024).

E naturalmente, se hai voglia di darmi i tuoi consigli, scrivimeli in un commento qui sotto!

Enjoy!