Cosa vedere al Borgo di Ostia Antica

immagine evidenza articolo borgo di ostia antica

Quando si pensa a Ostia, il primo pensiero va alla spiaggia, allo spaghettino alle vongole in flip flop, forse anche a Suburra se sei amante delle serie tv noir.

Ma Ostia è molto di più di tutto questo e ha una sua storia davvero strategica.

In pochi sanno che, vicino alla più famosa area archeologica, c’è un borghetto delizioso, ben tenuto, perfetto per addentrarsi nella storia di Ostia e conoscere la sua gente.

Sto parlando del Borgo di Ostia Antica.

Borgo di Ostia Antica

Il Borgo di Ostia Antica un po’ di storia

Ti racconto per primo proprio il borghetto.

Le sue origini sono medievali ma, ti accorgerai, appena varcata la porta d’ingresso, che la struttura che i tuoi occhi accoglieranno è di chiare fattezze rinascimentali.

Inizialmente il Borgo di Ostia Antica era una necropoli cristiana, poi divenuta cittadella fortificata grazie a papa Gregorio IV (da lui prese il nome di Gregoriopoli) per proteggere la popolazione dagli attacchi dei saraceni.

Fu merito di un altro papa, Martino V, la costruzione della torre cinta dal fossato con il duplice scopo di controllare il traffico proveniente dalle vicine saline e il corso del Tevere.

Al cardinale Guglielmo d’Estoutville si deve la cinta muraria e l’edificazione delle case che ancora oggi sono abitate.

Il borgo è davvero un piccolo gioiello, tenuto perfettamente proprio dai suoi residenti.

Per godertelo in pieno ti consiglio di proseguire in lentezza tra le viette che si snodano intorno alla piazza principale, Piazza della Rocca.

Sorseggia l’acqua della sua fontana.

Accarezza i suoi abitanti felini.

Mangia qualcosa in una delle sue trattorie.

Goditi un luogo che tempo non ha.

In fondo che fretta c’è!

Fontana Borgo di Ostia Antica

Cosa vedere nel borghetto di Ostia Antica

La Chiesa di Sant’Aurea

Impossibile non notare la Chiesa di Sant’Aurea.

Te la trovi proprio lì davanti alla porta d’ingresso, oltre la piazza. Un tempo era una basilica cimiteriale.

Qui infatti è sepolta la martire cristiana, Aurea, una giovane donne della nobiltà che, ahimè, subì il dispotismo dell’imperatore Claudio il Gotico.

Il suo destino, come puoi immaginarti, non fu felice. Morì in mare annegata e da allora è considerata la santa protettrice dei marinai di Ostia.

Chiesa di S.Aurea

Il Castello di Giulio II

La Chiesa di Sant’Aurea a sinistra. Il Castello di Giulio II alla tua destra.

Diciamo che sono due cugini acquisiti!

Voluto dal cardinale Giuliano della Rovere (successivamente papa Giulio II), il Castello rinascimentale venne eretto nel 1483.

Le sue caratteristiche principali sono le casematte intorno al perimetro, le tre torri, il fossato e il rivellino.

Dopo l’assedio del duca d’Alba nel 1556 e l’inondazione del Tevere nel 1557, il castello venne abbandonato e nel 1800 divenne, in seguito a successivi lavori di bonifica e restauro, prigione per i condannati ai lavori forzati che prestavano servizio agli scavi archeologici di Ostia Antica.

Castello di Ostia Antica orari e biglietti

Il Castello di Giulio II è aperto il sabato e la domenica dalle 10 alle 16.

L’ingresso è gratuito ma solo con visite guidate di max 12 partecipanti.

Sul sito ufficiale del Castello trovi gli orari aggiornati per le visite.

Ti assicuro che ne vale la pena: la vista dall’alto è davvero uno spettacolo da non perdere.

*articolo aggiornato il 15 aprile 2024.

Gatto Ostia Antica

Come si arriva al Borgo di Ostia Antica

Il Borgo di Ostia Antica si trova in via dei Romagnoli proprio di fronte all’ingresso del parco archeologico di Ostia Antica.

Oltre che in auto, puoi arrivare da Roma utilizzando il treno Roma-Lido che parte dalle stazioni della Metro B Piramide, San Paolo ed Eur Magliana scendendo alla fermata Ostia Antica e poi seguendo le indicazioni per il Borgo.


Io ci sono stata e ti assicuro che la maestosità di quello che vedrai ti resterà impressa per sempre.

Orto Botanico di Roma: il cuore verde della capitale

Immagine articolo Orto Botanico di Roma unadonnaalcontrario

Scopri insieme a me l’Orto Botanico di Roma.


Questa città non finirà mai di stupirmi… per mia fortuna!

Mi sento ogni giorno sempre più grata di vivere nella città più bella al mondo, e mi sembra il minimo raccontartela.

Mi auguro che in questo modo potrò passarti le stesse emozioni che vivo io scoprendo tutto ciò che ancora non so di lei.

Un Orto Botanico nel centro di Roma

Immerso in uno dei quartieri più iconici di Roma, Trastevere, si trova un’oasi di pace con specie vegetali provenienti da tutto il mondo: l’Orto Botanico di Roma.

Varca il portone d’ingresso e preparati ad un viaggio “verde” in giro per il nostro pianeta.

Alza lo sguardo e goditi la Collezione delle Palme. Sono ben 40 specie di cui alcune molto rare e altre a rischio di estinzione.

Gira a sinistra e usa il tuo olfatto e il tatto per immergerti nel Giardino dei Sensi.

Procedi verso la Fontana dei Tritoni.

Poco più avanti sulla destra ti ritroverai il bel Roseto arrampicato tra scalinate e pergole in cui sono presenti rose spontanee e rose antiche come la Rosa gallica.

Continua il cammino guardando alla tua sinistra la Collezione delle Felci, oltre 20 di diverse specie, per poi arrivare in una delle più belle attrazioni di questo Orto.

Bambù Orto Botanico di Roma unadonnaalcontrario
Immersa nel bosco di Bambù all’Orto Botanico di Roma

Il bosco di Bambù e il Giardino Giapponese

Passeggiare tra i bambù dell’Orto Botanico di Roma è stato come ritrovarsi nella lontana Asia.

In verità i Bambù presenti qui sono europei, ma l’atmosfera è senz’altro con gli occhi a mandorla. Ed è questo uno degli aspetti più interessanti degli Orti Botanici in giro per il mondo.

Mi è successo anche ai Royal Botanic Garden di Sydney e Melbourne: sei lì ma potresti essere anche dall’altra parte del globo. Non è una sensazione fantastica?

All’interno dell’Orto Botanico di Roma si trova anche un delizioso Giardino Giapponese, disegnato da Nakajima Ken sul modello del Giardino da Passeggio nipponico (Kayushiki Teien), con i suoi laghetti, le cascatelle e ovviamente piante tipiche del paese del tè e dei kimono.

Giardino giapponese orto botanico Roma
La cascatella del Giardino Giapponese

Gli altri giardini dell’Orto Botanico di Roma

Uno dei punti dell’Orto che ho apprezzato di più è il Giardino Roccioso, appena superato il bosco di Bambù.

Ma non sono da meno anche il Giardino dei Semplici (= le piante medicinali), e il Giardino Mediterraneo con tutte le specie più famose della macchia mediterranea e non solo. Alcune piante provengono infatti dall’Australia e dal Sudafrica.

C’è persino una collezione di vitigni italiani, sono ben 150 e rappresentano tutte le regioni del nostro stivale, da nord a sud.

Un altro fiore all’occhiello dell’Orto Botanico di Roma è la collezione di Gimnosperme che contiene alcune specie andate perdute. E altre a rischio di estinzione.

Le serre dell’Orto Botanico di Roma

Adoro le serre. Sarà che sono un’amante delle orchidee e dei libri (le serre fanno parte di molti racconti che ho letto), ma io non me ne perdo una. Nell’Orto Botanico di Roma ce ne sono ben cinque:

  • La Serra Tropicale con circa 200 specie di piante tropicali e subtropicali
  • La Serra Corsini che ospita una collezione di succulente
  • La Serra Arancera, un tempo adibita agli agrumi, oggi sede di eventi e uffici
  • La Serra Monumentale in stile art deco costruita nel 1877 che contiene, tra le altre, alcune specie di piante carnivore
  • La Serra Francese, la mia preferita, con i suoi graziosi dettagli in ferro battuto, risalente al 1883-1884.
Serra francese orto botanico di Roma
La Serra Francese

Un po’ di storia

Le origini dell’Orto Botanico di Roma sono davvero lontane nel tempo.

Risalgono a papa Niccolò III, a cavallo tra il 1200 e il 1300, il primo papa a volere un giardino botanico in Vaticano.

Sotto i papati successivi vennero coltivate soprattutto piante medicinali e nel 1514 Leone X istituì la Lettura dei Semplici, la prima cattedra universitaria dedicata alle piante medicinali.

Dopo un periodo di abbandono, con papa Alessandro VII il Giardino Botanico venne trasferito vicino al Gianicolo anche se non ancora nell’area che lo ospita adesso.

Fu solo nel 1883 che gli venne adibita una superficie di 12 ettari vicino a Palazzo Riario-Corsini, tra il Fontanone del Gianicolo e il Lungo Tevere.

Oggi fa parte dei Musei del Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università La Sapienza di Roma.

Cosa fare all’Orto Botanico di Roma

Diverse sono le attività previste dall’Orto Botanico di Roma.

Soprattutto se viaggi con i bambini, troverai tante iniziative dedicate a loro, come i laboratori di arte naturalistica o i sabato dei bambini all’Orto.

Su prenotazione sono organizzate anche alcune attività didattiche per le scuole e per i gruppi.

I bambini e le bambine ameranno visitare la Casa delle Farfalle, chiamata anche Butterfly Eden. Anche se credo che non le resisterai nemmeno tu. Chi non ama le farfalle?

Informazioni utili

Dove si trova l’orto botanico di Roma?

L’Orto Botanico di Roma si trova a Trastevere, in Largo Cristina di Svezia, 24.

È aperto tutti i giorni della settimana, compresi i festivi, dalle 9 alle 18,30.

Quanto costa il biglietto per l’orto botanico di Roma?

Il biglietto d’ingresso costa 5 € (dai 12 ai 65 anni), 4 € il ridotto (dai 6 agli 11 anni).

I bambini da 0 a 5 anni e gli over 65 entrano gratis.

Per tutte le info aggiornate, ti lascio il link al sito ufficiale.


A me non resta che salutarti e lasciarti immergere tra i profumi e i suoni di uno dei polmoni verdi della nostra amata capitale.

Buon divertimento!

Visitare il Castello di Santa Severa

Castello di Santa Severa immagine articolo unadonnaalcontrario

Vieni a scoprire con me il Castello di Santa Severa!


Che tu sia una dama o un cavaliere, un mercante o un artigiano/a, ti prego, vieni avanti.

Sono qui ad aspettarti sulla piazza del borgo di Santa Severa.

La tua cantastorie al contrario sta infatti per narrarti la leggenda di questo luogo e del suo famoso castello.

Se hai un tempo per fermarti dai tuoi affari quotidiani, ti consiglio di ascoltarmi perché scoprirai tante curiosità e vivrai insieme a me un’incredibile avventura. Ci stai?

Castello di Santa Severa la storia

Era il tempo di Diocleziano. E qualche lega a nord della grande Roma, lungo la costa, accadde un grave misfatto. La giovane Severa, rea soltanto d’essere cristiana, insieme ai suoi amati fratelli, Calendino e Marco, caddero martiri.

Era il 5 giugno del 298 d.C. Data davvero triste per contemporanei e posteri!

Qualche tempo più tardi, intorno al V secolo, sorse qui una Chiesa Paleocristiana che a lei fu dedicata.

Un luogo questo di Santa Severa strategico dal punto di vista commerciale per via del suo porto. Due secoli dopo infatti si stanziarono qui prima gli etruschi (Pyrgi), poi i romani (Castrum) e, ancor dopo, le nobili famiglie romane che, tra il XIII e il XIV secolo, desideravano trascorrere le loro vacanze al mare.

Il Castello che vediamo oggi risale al basso medioevo. Come ogni storia d’avventura che si rispetti, anche il Castello di Santa Severa aveva il suo fossato e un ponte di legno che lo collegava alla Torre del Castello, il “Maschio”.

C’è stato un tempo, molto lungo (1482-1980), in cui il Castello ospitò malati e derelitti poiché la sua funzione era quella di ospedale. Avvenne ciò sotto l’Ordine del Santo Spirito di cui puoi osservare ovunque l’antico stemma, la croce patriarcale. E fu proprio in quel tempo che nacque il borgo che vedi qui e in cui tu stai ascoltando la mia storia (XV-XVI secolo).

Se volgi il tuo sguardo a destra e a manca, puoi osservare cenni di quel tempo. Guarda laggiù per esempio, c’è il ricordo di un frantoio nel Piazzale delle Barrozze.

Castello di Santa Severa Unadonnaalcontrario IG

Cosa vedere al Castello di Santa Severa?

E adesso che ne dici di andare a fare due passi nel borgo?

Guarda la Rocca con le sue quattro torri in ogni angolo e il ponte levatoio che la collega alla Torre Saracena. Pensa, la torre è stata edificata nel IX secolo anche se poi è stata rimaneggiata più volte. Dall’alto della torre, vedette esperte monitoravano la costa e l’eventuale arrivo di navi saracene.

Ecco lì la Chiesa Paleocristiana, sì, proprio quella dedicata alla martire Severa, e il Battistero, la cappella al cui interno puoi ammirare il bel fonte battesimale, che prima era un’antica macina.

Laggiù c’è la Chiesa di Maria Assunta e, se vuoi approfondire la vita del castello, puoi visitare alcuni musei, come il Museo del Territorio e il Museo del Mare e della Navigazione Antica.

Se poi ti piace la natura e ti diletti con il birdwatching, terminato il mio racconto puoi varcare i sentieri della Riserva naturale regionale di Macchiatonda. Ehi, non dimenticare la macchina fotografica. Dopo te ne pentiresti!

Dormire al Castello

E se questo racconto non ti basta, puoi vivere ancora di più l’avventura soggiornando al Castello di Santa Severa.

Sì, sì, sappi infatti che qui possono ospitarti ben 14 stanze, alcune delle quali con vista proprio sul mare.

Direi che è un bel dormire, non ti sembra?

Castello di Santa Severa e cinema

Beh, ti sembra che un tal bel Castello potesse passare inosservato ai grandi registi del cinema?

Direi proprio di no.

Il Castello di Santa Severa ha ben donde d’essere una location strepitosa e infatti qui hanno girato diversi film, come Superfantozzi (1986), Tre metri sopra il cielo (2004) e la serie tv I Medici (2016).

Informazioni utili

Come arrivare al Castello di Santa Severa

Puoi raggiungere il Castello di Santa Severa in automobile, in treno o in autobus.

In automobile: dovrai percorrere la SS1 Aurelia e uscire al chilometro 52.500, seguendo poi le indicazioni per il Castello.

In treno: arriva alla stazione Santa Severa Nord e da lì puoi continuare con un mezzo pubblico o facendo una passeggiata a piedi fino al Castello.

In autobus: il Castello di Santa Severa è raggiungibile grazie alle linee Cotral che partono da Roma.

Come visitare il Castello di Santa Severa

Per essere aggiornata/o sulle visite al Castello, gli orari, i giorni di apertura e le prenotazioni, ti lascio il link del sito ufficiale.

Una cosa molto carina è che, nell’attesa di visitarlo dal vero, sul sito puoi fare un tour virtuale magari leggendo proprio le mie parole.

Quanto costa l’ingresso al Castello di Santa Severa?

Il biglietto intero per il Castello di Santa Severa costa 8 €.

Il ridotto 6€.

Se poi vai con tutta la famiglia, pagano solo gli adulti e i minori di 18 anni entrano gratis.


Bene, la tua cantastorie al contrario finisce qui il suo racconto, avvolge il mantello sulla spalla, raccoglie i soldi dal cappello e ti saluta dandoti appuntamento a un nuovo racconto, a una nuova avventura.

Non dimenticare di lasciare un commento e di condividere questo racconto sui tuoi social preferiti. Ne sarei davvero felice.

Buoni viaggi al contrario!

Colosseo: info e leggende sull’Anfiteatro Flavio

Colosseo imm evidenza articolo unadonnaalcontrario

Il racconto di un gigante: il Colosseo.


Cara viaggiatrice, caro viaggiatore,

mettiti comoda/o perché sto per raccontarti una storia che ha origine nella notte dei tempi, anzi in quel del I secolo.

Corre l’anno 80 e l’imperatore Tito ha annunciato una grande festa per inaugurare il suo nuovo gioiello: l’Anfiteatro Flavio.

Pensa un po’, questa festa durerà ben 100 giorni. Che ne dici, ci vediamo lì?

Nell’Anfiteatro Flavio, chiamato anche Colosseo, c’è un posto numerato per ognuna/o di noi.

Non preoccuparti, quindi. Non serve affrettarsi a prendere il biglietto.

È enorme questo Colosseo, infatti, ci stiamo in più di 50 mila.

E guarda lì. Oh, che magia è questa?

Improvvisamente da una botola, che prima non si vedeva, appaiono animali delle più incredibili specie e forzuti gladiatori ad allietare i nostri sguardi.

Ehi, guarda ancora, ci sono ruscelli, alberi e paesaggi di ogni luogo.

Beh, che dirti se non… prendiamo posto e godiamoci lo spettacolo!

Arco di Costantino Colosseo Roma unadonnaalcontrario
L’Arco di Costantino

Un po’ di storia: chi ha costruito il Colosseo?

La costruzione dell’Anfiteatro Flavio, il nostro Colosseo, ebbe inizio nel 71 d.C. durante l’impero di Vespasiano, laddove un tempo sorgeva il lago della Domus Aurea di Nerone.

L’imperatore Tito, come ti accennavo poco fa, fu colui che lo inaugurò ma grazie a Domiziano il Colosseo divenne forse il primo grande teatro scenografico della storia dell’umanità: sotto il Colosseo infatti vennero creati dei sotterranei divisi in corridoi ben delimitati dai quali, grazie a un sistema perfetto di elevatori, i primi ascensori della storia, apparivano nell’immensa arena animali e gladiatori.

Si pensa che, prima di Domiziano, il Colosseo venisse usato solo per battaglie navali, le “naumachie“.

Nel 135 d.C. si aggiunse sulla piazza la costruzione del tempio di Venere e Roma, voluto dall’imperatore Adriano con la precisa richiesta che fosse il più grande mai edificato nella storia. E fu così. Peccato che oggi di quel tempio sia rimasto ben poco.

Nel 312 d.C. a dare il tocco finale a questa imponente area archeologica arrivò l’Arco di Costantino, simbolo della sconfitta del tiranno Massenzio e della liberazione di Roma da parte di Costantino.

Il più grande anfiteatro del mondo ha passato anche anni bui.

C’è stato un tempo in cui i giochi vennero aboliti e il Colosseo fu usato come “magazzino”, una cava per i materiali edili destinati anche alla costruzione della Basilica di San Pietro.

Per quasi mille anni versò in stato di abbandono.

Dovette attendere il 1750 per tornare ai grandi fasti quando papa Benedetto XIV lo consacrò ai santi martiri e pose al centro dell’arena una croce, che divenne tappa della Via Crucis.

Dal 2007 il Colosseo, già dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, è stato inserito tra le 7 meraviglie del mondo.

Perché si chiama Colosseo

Sul nome del Colosseo aleggia un vero e proprio mistero.

Alcuni dicono che fu chiamato Colosseo per via di un’enorme statua (un “colosso” per l’appunto di 35 metri d’altezza) raffigurante Nerone, che nel 1936 fu abbattuta dal regime fascista.

Ma c’è anche chi parla di riti e culti oscuri. Pare infatti che la parola “Colosseo” derivi dal latino “Colis Eum” (= adori lui)? E “lui” non era esattamente Dio.

Chissà dove sta la verità! Probabilmente non lo sapremo mai.

Unadonnaalcontrario Instagram Colosseo

I numeri del Colosseo

Se parliamo di numeri quelli del Colosseo sono veramente “colossali”.

  • 100.000 mt cubi di travertino e 300 tonnellate di ferro vennero utilizzati per la sua costruzione.
  • 5 anni servirono per completarlo.
  • 188 e 156 metri la misura degli assi dell’ellisse.
  • L’anello esterno è alto 57 metri ed è composto da 4 piani.
  • 80 sono le arcate al pianterreno.
  • 30 le nicchie nel perimetro di ben 527 metri di lunghezza.
  • 100 i giorni di inaugurazione.
  • 9000 gli animali uccisi in quei 100 giorni, 5000 solo nel primo giorno.
  • 73.000 i possibili spettatori.
  • 6 milioni i visitatori ogni anno.

Politici di oggi, scansateve.

Curiosità, segreti e leggende sul Colosseo

Ci sono tante curiosità e leggende legate al Colosseo. Per esempio…

  • In contrasto con quanto pensava Benedetto XIV, non ci sono notizie storiche confermate che riguardino uccisioni di martiri cristiani all’interno dell’Anfiteatro Flavio.
  • Sapevi che gli spettacoli all’interno del Colosseo duravano tutto il giorno?
  • Il Colosseo è simbolo della lotta contro la pena di morte e ogni anno viene illuminato proprio in occasione della giornata per l’abolizione della pena di morte.
  • Il fascismo voleva trasformarlo in una sorta di Grand Hotel. Non mi pronuncio che è meglio.
  • Tra le mura del Colosseo hanno trovato una perfetta abitazione più di 350 specie botaniche e alcune sono motivo di studio perché di origine esotica. Si ipotizza che vennero portate dagli schiavi e dagli animali provenienti da paesi lontani.
  • Tra i registi che lo hanno voluto come set, in pochi possono dire di aver girato davvero dentro il Colosseo come Steno che qui ha ambientato “Un americano a Roma”, con Alberto Sordi. “Il Gladiatore” di Ridley Scott per esempio è stato girato nell’anfiteatro romano di El Jem in Tunisia e il resto realizzato al computer.
  • Nell’oscuro medioevo si pensava che il Colosseo, al tramonto, divenisse la Settima Porta degli Inferi dalla quale entravano nell’aldilà le anime morte prematuramente o in modo violento. Si narra inoltre che il sangue delle vittime dei giochi venisse usato per riti occulti e che le specie botaniche, di cui ti accennavo prima, fossero considerate magiche da maghi e stregoni e quindi utilizzate per le loro pozioni.
  • Sapevi che c’è stato un imperatore che adorava esibirsi nella grande arena del Colosseo? Sto parlando di Commodo, l’imperatore gladiatore.

Colosseo biglietti

Il mio consiglio è di visitare il sito ufficiale del Colosseo e prenotare i biglietti in largo anticipo.

Ci sono varie possibilità e orari sul sito ufficiale e, in questo periodo particolare, è prevista anche la visita online.


E ora, prima di salutarti, non mi tocca che chiederti: com’è stata questa visita virtuale nel più grande teatro di Roma e del mondo?

Piccola Londra: un angolo di Inghilterra a Roma

Piccola Londra Roma immagine evidenza articolo

Davvero esiste una Piccola Londra in Italia? Una via inglese a Roma?

Ebbene sì! Te lo posso confermare.

La voglia di viaggiare si fa così impellente in questo periodo che ci si inventa davvero di tutto per soddisfare questo bisogno, anche senza prendere fisicamente un aereo e varcare i confini nazionali.

Per fortuna Roma offre tante possibilità in tal senso, a chi ci vive e a chi la visita.

E pensa un po’, una di queste possibilità è quella di ritrovarsi in un angolo della capitale britannica proprio dentro i suoi confini.

Non mi credi ancora? Allora devi assolutamente venire con me in questa via stile inglese a Roma.

In giro per la Piccola Londra

Che ne dici di indossare un accessorio british style per entrare subito nel mood giusto?

Bene, adesso che siamo anche vestite/i nel modo migliore (ché magari ci scappa anche una foto), raggiungiamo insieme il quartiere Flaminio, una delle zone più eleganti di Roma.

Esattamente tra Via Vignola e Via Flaminia c’è una piccola via privata (sii gentile, chiedi il permesso agli abitanti prima di varcare il cancello d’ingresso).

La via si chiama Via Bernardo Celentano e, una volta lasciato alle tue spalle il cancello, non ti resta che chiudere gli occhi e fare un bel respiro profondo.

Immagina di essere appena arrivata/o a Londra. Ti trovi precisamente in uno dei quartieri più iconici della capitale britannica, Notting Hill.

Adesso puoi aprire gli occhi.

A destra e a sinistra vedrai case colorate, con gli scalini in pietra, i portoni in legno e la tipica struttura dei villini inglesi.

Tutto è curato nei dettagli e, passeggiando per questa piccola via, sentirai solo una gran pace.

Piccola Londra Roma Unadonnaalcontrario
Piccola Londra, quartiere inglese Roma

Piccola Londra: storia e curiosità

Probabilmente ti chiederai come mai esiste una Piccola Londra proprio a Roma.

Per conoscerne il motivo dobbiamo tornare a un’epoca lontana.

Siamo nei primi del novecento e a Roma venne eletto il sindaco Ernesto Nathan, di chiare origini anglo-italiane.

Nel 1909 il sindaco Nathan lavorò a un piano regolatore che poi riuscì a fare approvare, un piano che limitava l’altezza degli edifici a 24 metri e prevedeva in tal modo che i villini fossero al massimo di due piani.

Fu poi l’architetto Quadrio Pirani, entusiasta del piano, a progettare e realizzare questa piccola Notting Hill romana con i villini dalle facciate variopinte, i cancelletti in ferro e gli scalini d’ingresso in pietra.

Ahimè, il progetto non andò oltre Via Celentano ma il risultato è davvero una piccola gemma inglese nel panorama romano.

Un tempo era destinata solo ad ospitare alti funzionari. Poi divenne un quartiere popolare di quelli dove i bambini giocavano per strada.

Oggi il suo volto è cambiato ulteriormente ed è diventata una via residenziale dall’altissimo valore immobiliare.

Piccola Londra: cosa c’è nei dintorni

Una delle cose più interessanti di questo gioiellino british della nostra capitale è la sua posizione strategica.

Strategica soprattutto per chi ama l’arte moderna e contemporanea visto che si trova a meno di un chilometro dal museo MAXXI (il Museo Nazionale delle arti del XXI secolo) e dal Ponte della Musica -Armando Trovajoli.

E a poco più di un chilometro trovi anche l’Auditorium Parco della Musica progettato da Renzo Piano.

Insomma un angolo di Roma che regala grandi chicche.

Non so quando potrò ritornare nella capitale inglese, passeggiare per Soho o per Chelsea ma, nell’attesa, è stato proprio bello fare due passi tra le casette colorate di Piccola Londra in un caldo pomeriggio di inizio settembre.

Forse a Londra avrei trovato la pioggia e sicuramente non ci sarebbero stati i sampietrini ma l’immaginazione aiuta a omettere qualche piccolo dettaglio e a viaggiare oltre la realtà.

A te capita mai?


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