Colosseo: info e leggende sull’Anfiteatro Flavio

Il racconto di un gigante: il Colosseo.


Cara viaggiatrice, caro viaggiatore,

mettiti comoda/o perché sto per raccontarti una storia che ha origine nella notte dei tempi, anzi in quel del I secolo.

Corre l’anno 80 e l’imperatore Tito ha annunciato una grande festa per inaugurare il suo nuovo gioiello: l’Anfiteatro Flavio.

Pensa un po’, questa festa durerà ben 100 giorni. Che ne dici, ci vediamo lì?

Nell’Anfiteatro Flavio, chiamato anche Colosseo, c’è un posto numerato per ognuna/o di noi.

Non preoccuparti, quindi. Non serve affrettarsi a prendere il biglietto.

È enorme questo Colosseo, infatti, ci stiamo in più di 50 mila.

E guarda lì. Oh, che magia è questa?

Improvvisamente da una botola, che prima non si vedeva, appaiono animali delle più incredibili specie e forzuti gladiatori ad allietare i nostri sguardi.

Ehi, guarda ancora, ci sono ruscelli, alberi e paesaggi di ogni luogo.

Beh, che dirti se non… prendiamo posto e godiamoci lo spettacolo!

Arco di Costantino Colosseo Roma unadonnaalcontrario
L’Arco di Costantino

Un po’ di storia: chi ha costruito il Colosseo?

La costruzione dell’Anfiteatro Flavio, il nostro Colosseo, ebbe inizio nel 71 d.C. durante l’impero di Vespasiano, laddove un tempo sorgeva il lago della Domus Aurea di Nerone.

L’imperatore Tito, come ti accennavo poco fa, fu colui che lo inaugurò ma grazie a Domiziano il Colosseo divenne forse il primo grande teatro scenografico della storia dell’umanità: sotto il Colosseo infatti vennero creati dei sotterranei divisi in corridoi ben delimitati dai quali, grazie a un sistema perfetto di elevatori, i primi ascensori della storia, apparivano nell’immensa arena animali e gladiatori.

Si pensa che, prima di Domiziano, il Colosseo venisse usato solo per battaglie navali, le “naumachie“.

Nel 135 d.C. si aggiunse sulla piazza la costruzione del tempio di Venere e Roma, voluto dall’imperatore Adriano con la precisa richiesta che fosse il più grande mai edificato nella storia. E fu così. Peccato che oggi di quel tempio sia rimasto ben poco.

Nel 312 d.C. a dare il tocco finale a questa imponente area archeologica arrivò l’Arco di Costantino, simbolo della sconfitta del tiranno Massenzio e della liberazione di Roma da parte di Costantino.

Il più grande anfiteatro del mondo ha passato anche anni bui.

C’è stato un tempo in cui i giochi vennero aboliti e il Colosseo fu usato come “magazzino”, una cava per i materiali edili destinati anche alla costruzione della Basilica di San Pietro.

Per quasi mille anni versò in stato di abbandono.

Dovette attendere il 1750 per tornare ai grandi fasti quando papa Benedetto XIV lo consacrò ai santi martiri e pose al centro dell’arena una croce, che divenne tappa della Via Crucis.

Dal 2007 il Colosseo, già dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, è stato inserito tra le 7 meraviglie del mondo.

Perché si chiama Colosseo

Sul nome del Colosseo aleggia un vero e proprio mistero.

Alcuni dicono che fu chiamato Colosseo per via di un’enorme statua (un “colosso” per l’appunto di 35 metri d’altezza) raffigurante Nerone, che nel 1936 fu abbattuta dal regime fascista.

Ma c’è anche chi parla di riti e culti oscuri. Pare infatti che la parola “Colosseo” derivi dal latino “Colis Eum” (= adori lui)? E “lui” non era esattamente Dio.

Chissà dove sta la verità! Probabilmente non lo sapremo mai.

Unadonnaalcontrario Instagram Colosseo

I numeri del Colosseo

Se parliamo di numeri quelli del Colosseo sono veramente “colossali”.

  • 100.000 mt cubi di travertino e 300 tonnellate di ferro vennero utilizzati per la sua costruzione.
  • 5 anni servirono per completarlo.
  • 188 e 156 metri la misura degli assi dell’ellisse.
  • L’anello esterno è alto 57 metri ed è composto da 4 piani.
  • 80 sono le arcate al pianterreno.
  • 30 le nicchie nel perimetro di ben 527 metri di lunghezza.
  • 100 i giorni di inaugurazione.
  • 9000 gli animali uccisi in quei 100 giorni, 5000 solo nel primo giorno.
  • 73.000 i possibili spettatori.
  • 6 milioni i visitatori ogni anno.

Politici di oggi, scansateve.

Curiosità, segreti e leggende sul Colosseo

Ci sono tante curiosità e leggende legate al Colosseo. Per esempio…

  • In contrasto con quanto pensava Benedetto XIV, non ci sono notizie storiche confermate che riguardino uccisioni di martiri cristiani all’interno dell’Anfiteatro Flavio.
  • Sapevi che gli spettacoli all’interno del Colosseo duravano tutto il giorno?
  • Il Colosseo è simbolo della lotta contro la pena di morte e ogni anno viene illuminato proprio in occasione della giornata per l’abolizione della pena di morte.
  • Il fascismo voleva trasformarlo in una sorta di Grand Hotel. Non mi pronuncio che è meglio.
  • Tra le mura del Colosseo hanno trovato una perfetta abitazione più di 350 specie botaniche e alcune sono motivo di studio perché di origine esotica. Si ipotizza che vennero portate dagli schiavi e dagli animali provenienti da paesi lontani.
  • Tra i registi che lo hanno voluto come set, in pochi possono dire di aver girato davvero dentro il Colosseo come Steno che qui ha ambientato “Un americano a Roma”, con Alberto Sordi. “Il Gladiatore” di Ridley Scott per esempio è stato girato nell’anfiteatro romano di El Jem in Tunisia e il resto realizzato al computer.
  • Nell’oscuro medioevo si pensava che il Colosseo, al tramonto, divenisse la Settima Porta degli Inferi dalla quale entravano nell’aldilà le anime morte prematuramente o in modo violento. Si narra inoltre che il sangue delle vittime dei giochi venisse usato per riti occulti e che le specie botaniche, di cui ti accennavo prima, fossero considerate magiche da maghi e stregoni e quindi utilizzate per le loro pozioni.
  • Sapevi che c’è stato un imperatore che adorava esibirsi nella grande arena del Colosseo? Sto parlando di Commodo, l’imperatore gladiatore.

Colosseo biglietti

Il mio consiglio è di visitare il sito ufficiale del Colosseo e prenotare i biglietti in largo anticipo.

Ci sono varie possibilità e orari sul sito ufficiale e, in questo periodo particolare, è prevista anche la visita online.


E ora, prima di salutarti, non mi tocca che chiederti: com’è stata questa visita virtuale nel più grande teatro di Roma e del mondo?

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