Ostara, l’equinozio della rinascita

Mai come quest’anno sono felice di dire: benvenuta, Ostara!

L’arrivo della Primavera che, da sempre, per me è il momento migliore dell’anno, il momento in cui respiro aria nuova, tutto in me si risveglia, sono pronta per nuovi inizi, beh, quest’anno attendevo il suo arrivo come mai prima d’ora, come una persona che, dopo giorni di cammino nel deserto, trova una fonte d’acqua a cui dissetarsi.

Ostara è questo e molto altro.

Ma prima di parlarti di come possiamo vivere al meglio questo momento dell’anno, in completa armonia con esso, ti racconto alcune cosette che ci permetteranno di conoscere meglio Ostara.

Curiosa/o? Allora continua a leggere.


Quando si festeggia Ostara?

Ostara è uno degli otto sabbat minori della ruota dell’anno.

Corrisponde al giorno dell’equinozio di primavera, il momento dell’anno in cui in cui il sole è quasi del tutto allineato all’equatore celeste e luce e tenebre hanno la stessa durata.

Ma a differenza di Yule, il solstizio d’inverno, le ore di luce andranno ad aumentare.

Si festeggia quindi nei giorni che vanno dal 20 al 23 marzo.

I druidi celebravano questo momento con la festa di Alban Eiler (= luce della terra).

Nella loro tradizione l’anno infatti cominciava il giorno dell’equinozio di primavera.

E non erano gli unici a considerarlo come il loro capodanno.

Anche nell’Antica Roma l’inizio dell’anno cadeva nel giorno dell’equinozio di primavera, dove l’equilibrio tra giorno e notte rappresentava il momento ideale per l’unione tra femminile e maschile.

Cosa vuol dire Ostara?

Il nome Ostara deriva dalla dea germanica Eostre, una dea che viene da oriente e che porta una luce duratura dopo i primi accenni di Imbolc.

Nel giorno dell’equinozio di primavera le sue sacerdotesse accendevano un cero nei templi a lei dedicati, una luce che rappresentava il fuoco eterno della vita e che veniva spenta soltanto il giorno dopo.

Chi è la dea Eostre?

Il culto di Eostre è assimilabile a quello di Estia in Grecia e di Vesta nell’antica Roma.

Il primo a parlare di Eostre fu Beda il Venerabile che nel suo De temporum Ratione scrisse: “Eosturmonath (il mese di aprile in Gran Bretagna) ha un nome che è ora tradotto «mese pasquale», e che una volta era usato in onore di una dea dal nome di Eostre, che era celebrata durante questo mese.”

Quel che è certo è che, comunque e dovunque se ne parlasse, Eostre rappresentava la fertilità in ogni senso.

Celebrare Ostara

La leggenda di Ostara

Una leggenda racconta che la dea Eostre trovò durante una passeggiata nel bosco un uccello ferito.

L’inverno non era ancora passato e preoccupata che, in quelle condizioni, il piccolo uccello non riuscisse a sopravvivere, lo trasformò in una lepre perché potesse trovare una tana per ripararsi.

La lepre però conservò un aspetto dell’uccello: poteva deporre uova e così decise di offrire in dono alla dea proprio una delle sue uova.

Questa leggenda è conosciuta come la leggenda del coniglio pasquale ed ecco perché la lepre e le uova sono i simboli maggiori di questa festa e della Pasqua cristiana (probabilmente il nome Eostre richiamerà alla tua mente il termine inglese Easter che per l’appunto vuol dire Pasqua).

I simboli di Ostara

La lepre

Cominciamo quindi dalla lepre.

Del resto qual è l’animale in natura più conosciuto per la capacità di riprodursi velocemente?

Se andiamo a spulciare le varie culture del mondo, scopriamo che la lepre veniva venerata da est a ovest, dall’Europa all’Asia, dalla Cina agli indiani d’America e il suo culto era sempre associato ai concetti di rinascita, intelligenza, sessualità e buona sorte.

L’uovo

L’altro simbolo di Ostara è l’uovo.

Anche l’uovo nelle religioni e credenze dell’intero pianeta trova grande spazio nella simbologia della rinascita e della fertilità.

Inoltre l’uovo rappresenta il concetto di dualità (maschio/femmina, luce/tenebra, cielo/terra), essendo composto dal guscio e dalla parte interna, dall’albume e dal rosso.

Molte storie antiche raccontano di divinità nate da un uovo, come il dio egizio, Ra, o il dio greco dell’amore, Eros.

Il trifoglio

Tra i simboli di Ostara c’è sicuramente anche il trifoglio, la pianta di San Patrizio che in Irlanda viene festeggiato qualche giorno prima di Ostara, il 17 marzo.

Il trifoglio è associato a diversi simboli legati alla ruota solare, la croce celtica, il cerchio magico, etc.

Come celebrare Ostara oggi

Ora tu probabilmente ti starai chiedendo: “Sì, Noemi, belle queste storie ma si tratta di leggende. Che ce ne facciamo di tutti questi bei racconti qui e ora, nella nostra vita di tutti i giorni?”.

Ogni cosa che riguarda la vita fisica ci riguarda.

E se la vita, in questo momento dell’anno rifiorisce, allora anche il nostro corpo e la nostra mente, tutto il nostro essere possono farlo.

Ti dirò di più, se riusciamo ad allinearci in maniera armonica con i cicli naturali della vita, ne vedremo i benefici con i nostri occhi e tutti i nostri sensi.

Ti potrei dire che puoi fare le famose “pulizie primaverili” in casa e assolutamente andrebbe bene, così come potrei dirti di darti al giardinaggio, altra cosa che ovviamente va benissimo, oppure di fare uno dei tanti rituali di Ostara di cui il web è pieno, basta googolare.

Ma la cosa che più mi preme dirti è che…

Come si festeggia Ostara

Questo è il momento perfetto per rigenerarsi!

È il momento adatto a rinnovare le relazioni o a crearne delle nuove.

È il momento in cui farsi avvolgere dalla speranza, in cui iniziare nuovi progetti, in cui conoscerti più a fondo.

E come la terra si ammorbidisce e i fiori germogliano naturalmente, senza sforzo, anche tu, anche noi, possiamo procedere in questo nuovo inizio senza sforzo, naturalmente, lasciando fare alla nostra stessa natura.

Ché la materia di cui siamo fatte/i è la stessa di cui è fatta qualunque cosa del nostro mondo fisico.

E se funziona per i semi, per i fiori, per gli animali, allora chi siamo noi per dire che non è così anche per questo nostro corpo fatto di arti, di sangue, di muscoli e di organi che funzionano perfettamente senza che noi interveniamo con la razionalità?

Perciò goditi questo momento e, senza sforzo, lascia che sia un’Ostara propizia per tutto ciò che desideri!

Io te lo auguro con tutto il cuore.


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