Tecnica del mandarino: come migliorare l’attenzione e la concentrazione

Con le mille notifiche che riceviamo continuamente ritrovare la concentrazione è davvero un’impresa degna della scalata dell’Everest.

Che si tratti di non avere voglia di studiare o di non riuscire a concentrarsi sul lavoro, alla fine il risultato è sempre lo stesso.

Una distrazione continua.

Magari abbiamo le migliori intenzioni ma, se non sappiamo come mantenere la concentrazione, diventa tutta fatica inutile.

Ecco perché oggi voglio parlarti di una semplicissima tecnica di mindfulness che mi insegnò anni fa una cara amica e che mi ha aiutato moltissimo a migliorare l’attenzione nel qui e ora.

Sto parlando della Tecnica del mandarino o The Tangerine Technique, una delle tecniche di respirazione più utili ed efficaci per allenare la concentrazione.

tecnica del mandarino mandarini, seta e spighe sul marmo

Come essere lucidi mentalmente con la tecnica del mandarino

Lo dico spesso che la mia vita è cambiata radicalmente quando anni fa lessi per la prima volta quella che è diventata la mia bibbia, Il potere di Adesso di Eckart Tolle.

Da allora esercitandomi ogni giorno a stare nel presente, ho verificato quanto questo allenamento abbia portato benefici sostanziali nella mia vita, non solo per vivere al meglio il qui e ora ma anche per creare un futuro più in linea con i miei desideri profondi.

È facile? No, ma si può fare.

Sebbene siano passati anni, ancora oggi, ogni giorno, mi alleno a stare nel presente e la mente, come un contro canto, cerca di sviarmi verso pensieri e pipponi mentali che tornano e ritornano.

Manco fossero un piatto di peperoni, ah, ah!

Ma ormai li tratto come fossero nuvole passeggere.

Li osservo, cerco di non agganciarmi (sono umana e mi capita qualche volta) e poi li lascio sgattaiolare via dal mio cervello.

Ecco perché amo gli esercizi che riportano al momento presente.

E la Tecnica del mandarino è una di quelle più efficaci per farlo.

Quindi se hai la tendenza a perdere la voglia di studiare o a non riuscire a memorizzare, prova a metterla in pratica anche tu e verifica tu stessa/o quali sono i benefici che questa pratica, se eseguita con costanza, può portare nella tua vita.

Prepararsi alla tecnica del mandarino

Prima di dirti come funziona in pratica la tecnica del mandarino, ti do qualche consiglio utile per prepararti all’esercizio.

Innanzitutto segnati sul calendario quando la farai. Se puoi, falla anche tutti i giorni prima di iniziare a studiare o a lavorare.

Io per esempio la faccio prima delle call con con le mie clienti di Luce e Da Crisalide a Farfalla.

Quando sarà il momento, imposta lo smartphone in modalità silenziosa. In questo modo le notifiche non ti distrarranno.

Se alcuni pensieri sono più assillanti di altri, mettili nero su bianco.

Scrivili in un quaderno svuota mente. Io lo chiamo così perché, scrivendoli lì, è come se restassero dentro quella pagina e non girovagassero più in totale libertà tra i miei neuroni.

Fai ordine nel tuo spazio di lavoro o di studio.

Elimina dalla tua scrivania cartacce e oggetti inutili. Rendi tutto più funzionale al tuo scopo, che sia di studio o di lavoro.

Come funziona la tecnica del mandarino

Ecco gli step da seguire per mettere in pratica la tecnica del mandarino:

  • Siediti comoda/o su una sedia con la schiena dritta e i piedi ben poggiati per terra.
  • Fai tre respiri profondi. Inspira dal naso ed espira dalla bocca il più lentamente possibile.
  • Quando senti le palpebre appesantirsi, chiudi gli occhi continuando a respirare profondamente.
  • Concentrati solo sul respiro (a volte può aiutare mettere una mano sull’addome: quando inspiri la pancia si gonfia, quando espiri si sgonfia).
  • Immagina di avere in mano un mandarino. Con la mano giralo in modo da vederlo da tutti i suoi lati. Osserva il colore. È un arancione tenue o intenso? Senti il profumo? È aspro o dolce? E la temperatura? È freddo o caldo? Pesante o leggero?
  • Adesso con un lieve movimento del braccio, porta il mandarino dietro la tua testa all’altezza del collo. Apri la mano e immagina che il mandarino galleggi.
  • Prova a visualizzarti come se fossi fuori dal tuo corpo e stessi vedendo tutto intorno a te, ogni punto della stanza in cui ti trovi, da ogni angolazione.
  • Sempre respirando rimani in questa situazione. Prova a sentire se da qualche parte nel tuo corpo senti calore o freddo, oppure una parte più sofferente che richiede la tua attenzione. Concentrati su ogni sensazione. Dai attenzione a ciò che la richiede.
  • Ora apri lentamente gli occhi e, con la mente sgombra, inizia a studiare o lavorare.

La chiave di ogni allenamento è la costanza

Come ogni forma di allenamento, anche la tecnica del mandarino funziona se la metti in pratica costantemente.

Faccio spesso il paragone con la palestra perché è di facile comprensione: se vado in palestra una volta ogni tre mesi, le chiappe sode me le scordo.

L’unico modo per ottenere dei muscoli ben allenati è andarci costantemente, almeno tre volte a settimana.

Questo vale anche per la mente. Il cervello si allena esattamente come qualunque muscolo del nostro corpo (sebbene non sia un muscolo ma un organo).

E solo se l’allenamento è costante e fatto bene, ottieni il risultato desiderato.

Altrimenti rimane una bella tecnica sulla carta che “sì, l’ho provata ogni tanto, ma poi non c’ho voglia (mi è successo tantissime volte)”.

Benefici della tecnica del mandarino

La tecnica del mandarino come anche altri esercizi di mindfulness non ti aiuterà soltanto a migliorare la concentrazione in quel momento ma, essendo un allenamento del cervello, ti porterà altri benefici molto interessanti tra cui:

  • il miglioramento della memoria e della creatività
  • la capacità di risolvere problemi logici e persino…
  • la coordinazione nello sport.

Cosa aiuta la concentrazione nello studio e sul lavoro

Chiaro che per ottenere buoni risultati nello studio e avere la concentrazione ottimale sul lavoro non basta una sola tecnica di mindfulness o saltare qua e là tra metodi di studio veloci.

Serve studiare con costanza, concedersi delle meritate pause per ricaricarsi, scegliere un metodo di studio adatto a noi e alle nostre esigenze, e una routine quotidiana efficace.

In tal senso può probabilmente esserti utile approfondire con questi due articoli:


Tecnica del mandarino: conclusioni

Insomma non riuscire a studiare o a concentrarsi sul lavoro non fa rima con l’abbattersi.

Un po’ di stanchezza è normale per tutti/e.

E ripeto, con tutte le distrazioni e i rumori di fondo a cui siamo costantemente sottoposti/e, è assolutamente normale che ci capitino momenti così.

Al contempo io credo che siano anche momenti preziosi di cui dovremmo approfittare per riconnetterci con chi siamo veramente, capire cosa funziona meglio per noi (l’orario del giorno in cui apprendiamo meglio o siamo più creative/i, un metodo di studio, una to-do-list) e come avere la concentrazione che quel progetto merita, che noi per prime/i meritiamo.

Ora tocca a te sperimentare, prendere in mano la situazione e modellare a tua misura il metodo per concentrarti e permetterti di arrivare alla tua meta.

Capirai di averlo trovato perché ti sentirai come se avessi il vento in poppa, immersa/o in un flusso che scorre con leggerezza e un ritmo perfetto per te.

Mi auguro che questo articolo ti sia stato utile e, se vuoi scambiare il tuo punto di vista con me sull’argomento, scrivimi un commento qui sotto. Non vedo l’ora di leggerti.

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