La profezia della Curandera

La profezia della Curandera” è un libro che mi gira intorno da una vita intera.

Sapevo che, prima o poi, sarebbe arrivato il “nostro” momento, perciò non mi sono preoccupata del fatto che forse ero l’unica al mondo a non averlo letto, eh, eh!

Qualche settimana fa, mentre stavo approfondendo un discorso sulla saggezza interiore delle donne, me lo sono ritrovato davanti per la milionesima volta e mi sono detta in maniera naturale: “È ora”.

La profezia della Curandera: recensione

Sappi che non è stato affatto amore al primo rigo.

Anzi, a dirla tutta, ho passato le prime 20/30 pagine a chiedermi: “Ma come mai questo libro è così osannato?”.

Mi sembrava di essere di fronte a un romanzetto d’amore di serie B.

Perdona l’estrema sincerità ma sono fatta così.

L’unica cosa che mi ha fatto andare avanti è la mia abitudine a dare una chance a qualunque libro scelgo di leggere.

Anche perché mi sembrava davvero strano che questo “raccontino” d’amore fosse diventato bestseller e punto di riferimento per molte donne di cui ho parecchia stima.

Non starò qui a spoilerarti la trama de La Profezia della Curandera perché non voglio toglierti il gusto di scoprirla pagina per pagina, ma ci tengo invece a raccontarti perché, dopo aver superato lo scoglio iniziale, l’ho letteralmente divorato, assetata com’ero di saperne ogni cosa.

La profezia della Curandera: significato

Ho capito la grandezza di questo libro solo addentrandomici dentro con un desiderio profondo di conoscenza.

Sono stata in Perù e conosco bene la sacralità che la sua gente conferisce alle montagne. Grazie a quel viaggio ho imparato ad amare anche la storia e la cultura degli Inca ma non avevo capito fino in fondo quanto questa cultura fosse profondamente moderna, anzi contemporanea.

Ci sono tre argomenti che mi hanno toccato molto di questo libro speciale.

È di questi tre argomenti che ti voglio parlare oggi.

la profezia della curandera recensione unadonnaalcontrario

Il potere dell’essere umano

Questo libro è un riflettore puntato sul potere infinito dell’essere umano.

Qualcuno obietterà che parla del potere delle donne ma, a mio parere, parla del potere della donna e del potere dell’uomo.

La protagonista è una giovane india che, per amore, intraprende il percorso per diventare curandera.

Oggi potremmo dire che quell’amore sia stato la sua “scusa”, l’espediente per intraprendere un percorso sacro.

In fondo non è molto diverso da ciò che succede a noi oggi quando affrontiamo una difficoltà “imprevista” o veniamo travolte/i da una sofferenza che ci saremmo volentieri risparmiate/i.

A un primo impatto, potremmo definire quella difficoltà o sofferenza una sfiga.

Ma se si è anche un minimo approfondito la propria crescita personale, si sa che quella difficoltà può, se affrontata con lo spirito giusto, portarci a migliorare la nostra vita intera, non solo quella sofferenza lì.

Ogni cosa che ci capita è una grande occasione per sperimentare il potere che abbiamo dentro.

Dice Mama Maru che istruisce la ragazza:

«Possiedi un potere che potrai usare solo quando tu lo vorrai»*.

«Tu sostieni di volerlo, ma non è assolutamente vero. È per questo che non puoi. Chi davvero vuole, può. Ma per potere e volere, bisogna prima sapere e, soprattutto, osare. Ma tu non hai voluto sapere, non hai voluto potere, né tantomeno hai voluto osare»*.

Un potere che si trova solo nella conoscenza profonda di sé, che si scopre entrando in sintonia con la natura stessa, un potere che conduce alla libertà e alla saggezza primordiale, quella della Pachamama, la Madre Natura.

È il potere che ogni donna ha la possibilità di risvegliare e che le permette di non avere più paura perché conosce la verità di ogni cosa.

Kantu, la protagonista, affronterà un percorso molto duro per essere iniziata all’arte dei Curanderos ma, se te lo stai chiedendo, non devi necessariamente capire se sei una curandera (a meno che tu non lo desideri ovviamente) o percorrere lo stesso percorso per acquisire quella conoscenza.

Sono da sempre convinta e l’ho visto sia sulla mia pelle sia nella vita di chi seguo in Da Crisalide a Farfalla, il mio percorso di Crescita Personale, che le situazioni che affrontiamo nelle nostre vite occidentali, ogni giorno, non sono meno infime né meno pericolose di quelle a cui è stata sottoposta Kantu.

Semplicemente hanno un aspetto diverso.

Come è scritto sempre ne “La profezia della Curandera”:

«La natura si premura di usare sempre qualche tipo di esca per fare in modo che le persone imparino “qualcosa”.

Il sesso come energia sacra

L’unica speranza di salvezza per l’umanità risiede nella liberazione della sessualità, sulla quale bisognerebbe imprimere il marchio della sacralità”.*

L’altro punto estremamente interessante de “La profezia della curandera” è quello riguardante la sessualità.

Una sessualità profondamente lontana da come l’hanno insegnata alla maggior parte di noi.

Kantu scopre che il sesso non è solo l’atto sessuale in sé ma coinvolge pensieri, energie, spirito e permette alla donna e all’uomo di raggiungere la massima potenza creativa e spirituale.

Nel loro essere diversi, donna e uomo diventano complementari creando un’unità che non divide ma unisce come nulla al mondo riesce a fare.

In qualche modo mi ha ricordato la filosofia tantrica che risiede a coordinate geografiche ben diverse.

E questo non fa che confermare ciò che penso da molti anni ormai, e cioè che la conoscenza, la saggezza profonda non c’entra nulla con la religione o l’etnia, ma è insita nell’essere umano e si manifesta ovunque ci sia quello stesso spirito di ricerca.

Istruzione ed educazione

«Non confondere l’istruzione con l’educazione…. Nella maggior parte dei centri educativi di oggi sono molti coloro che lavorano per distruggere la vita sulla terra mentre assai pochi quelli che lavorano per difenderla”.*

Un altro aspetto davvero attuale de “La profezia della curandera” è quello dedicato alla differenza tra istruzione ed educazione.

Mama Maru spiega a Kantu quanto sbagliata sia l’educazione impartita alle ragazze a i ragazzi nelle scuole moderne. Un’educazione basata sul pensiero maschile che non risponde in alcun modo alle esigenze femminili.

Per l’anziana curandera, e sinceramente non potrei essere più d’accordo, educare è più importante di istruire perché educare ha lo scopo di rendere umani mentre l’istruzione “persegue lo sviluppo della mente e della razionalità”* non badando sempre al benessere del nostro mondo.


Conclusioni

Credo che La profezia della Curandera sia un libro che tutte le donne (e tutti gli uomini) dovrebbero leggere.

Se ognuna/o di noi fosse consapevole del potere dentro di sé e sapesse attingervi, non esisterebbero le guerre perché nessuna/o di noi andrebbe mai a cercare il potere fuori di sé sottomettendo popoli e devastando paesi senza tra l’altro trovarlo quel potere.


* tutte le citazioni in questo articolo provengono da libro “La profezia della Curandera” di H. Huarache Mamani, ed. Piemme.

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