E tu desideri?

Mi fa sempre piacere portarti con me a esplorare mondi nuovi.

Ecco perché oggi ti parlo di desideri e di un libro che mi auguro tu possa leggere perché lo ritengo davvero prezioso.

Il Mondo dei Desideri

Avevamo già fatto la conoscenza di Igor Sibaldi parlando di un certo Pinocchio.

Personalmente credo che il pensiero di Eckart Tolle, di Sibaldi e quello che conosco del Buddismo siano tutti collegati, raccontati magari con sfaccettature diverse.

Ma è proprio questo che mi interessa. Arrivare allo stesso concetto provenendo da esperienze differenti.

Perché in fondo è quello che siamo: diverse, uniche eppur collegate, le une con le altre, tutte anime di questo universo.

E forse a me arriva di più spiegato con le parole di Sibaldi, a te con quelle di Tolle, e così via. Per questo credo sia importante approfondire più modalità differenti purché portino a bei risultati per le nostre vite.

De-siderare è chiedere innanzitutto a se stessi” scrive Igor Sibaldi.

Quello che Igor approfondisce in questo libro è:

  • cosa significa de-siderare,
  • perché finora non abbiamo veramente de-siderato,
  • come formulare bene i nostri de-sideri profondi.

Tutto questo sotto forma di dialogo con un diavolo dal carattere ironico (ma del resto se sei tra queste pagine anche a te sta simpatico il diavolo. Vero?).

Trovare l’io che sta al di là dei nostri limiti

“Quando arrivi a un confine di Stato, come fai a sapere che lì uno Stato finisce e ne comincia un altro? Perché vedi che al di là di una linea ci sono cartelli in un’altra lingua. Così è anche con i nostri limiti interiori: scorgerli significa essersi già accorti che c’è qualcos’altro in noi: che siamo di più di ciò che siamo al di qua del limite”. *

Ecco da dove si parte.

Sì, perché quello che noi conosciamo è l’io che ha vissuto 20/30/40 anni in questo mondo e che pensa sia l’unico io possibile, l’unico mondo possibile.

Noi invece siamo molto di più. Il Buddismo parla di 3000 possibilità in un istante di vita.

E invece siamo abituate/i a sceglierne 1, al massimo 3 o 4. Ma ce ne sono altre 2996 di possibilità. Sta solo a noi esplorarle.

“[…] perché doversi adattare a un mondo del genere, invece di capire cosa ci impedisca di lasciarselo indietro”?*

Igor ci parla di 4 categorie di limiti che ci impediscono di de-siderare.

Desideri Magnolia

Celo/Manca

Ti va di fare insieme a me il gioco del CELO/MANCA?

Vediamo un po’…

  • Rabbia repressa, contro chi ti ha frustrato e contro te stesso per esserti lasciato frustrare.
  • Rimpianto […] per ciò che sarebbe potuto accadere se le frustrazioni non ti avessero piegato, e che non è accaduto.
  • Rimorso di non aver reagito, quando avresti dovuto e potuto [… ] E, probabilmente, se avessi reagito avresti fatto un gran bene a quelli che ti frustravano […] Li hai amati poco, rinunciando a reagire. E di questo hai rimorso.
  • Rancore […] che risulta dall’aver covato a lungo rabbia, rimorso e rimpianto, tanto da lasciarli irrancidire, e da far diventare irrespirabile l’atmosfera in certe profondità del tuo animo […] .” *

Confesso. Io “celo” tutte!

Desiderare

“De-siderare”, detto con le parole di Igor, “viene dalla parola Sidera, Stelle, e significa: accorgersi che nel tuo cuore c’è qualcosa di più di quel che, per ora, le stelle stanno concedendo all’umanità.” *

De-siderare è scoprire, scoprirci, conoscere quello che ancora non sappiamo di noi. Ma non si tratta di bisogni. Aver bisogno è già uno sforzo di volontà e spesso si cela nella nostra incapacità di ricevere.

Desiderare è senza sforzo.

De-siderare è semplice. Solo che non ci hanno insegnato la semplicità. Ci hanno insegnato che per ottenere le cose nella vita bisogna sforzarsi, bisogna affrontare grandi ostacoli. Scalare ardue montagne.

‘Na fatica, vero?

E invece de-siderare è semplice.

Basta lasciarsi andare, come quando dormi, come quando sei tu ma non sei più tu.

Sei tu perché respiri, il tuo cuore batte, il sangue fluisce ma non sei tu perché hai messo a riposo la mente.

E con mente intendo quella razionale, perché per fortuna la nostra mente, anche lei, è di più. Ha più possibilità.

L’unica domanda da farsi

L’unica regola nella formulazione dei 101 desideri è rispondere a questa domanda:

“Mi dà gioia questo mio de-siderio? Mi suscita un sorriso che non riesco a trattenere? Mi fa battere il cuore in un modo diverso dal solito?” *

Io ci sto provando. Ho un bel taccuino con i miei 101 progetti di libertà (a dire il vero a 101 non ci sono ancora arrivata ma ce la farò). Qualche volta cancello, qualche volta riscrivo.

Ma la cosa che più mi entusiasma è scorgere quella bambina di tre/quattro anni che era rimasta lì, dentro di me, e con lei i suoi desideri. E quello che sta accadendo è che mi sto permettendo di desiderarli ancora quei desideri, proprio qui, proprio adesso.

“… formulare de-sideri è riformulare la vita”. Igor Sibaldi 

Sì, credo sia proprio così.

In fondo ogni volta che andiamo verso un nuovo desiderio, ricambiamo tutte le carte in tavola. Tutte le nostre esperienze passate non valgono più perché andiamo verso qualcosa di nuovo, e nel nuovo sperimentiamo nuove capacità, nuove emozioni e nuove esperienze.

La vita è divertente“, dice Daisaku Ikeda ed è proprio con questo spirito che i nostri desideri più grandi si realizzano, quelli importanti per te indipendentemente da tutto e da tutti.

Che ne dici? Ci proviamo insieme? In fondo non abbiamo nulla da perdere.

*  tutte le citazioni sono di Igor Sibaldi, tratte dal libro “Il mondo dei desideri” – 101 progetti di libertà – Ed. Tlon

12 risposte a “E tu desideri?”

  1. Insomma io un giorno vengo a trovarti. Tu eri già in questo flusso di scoperte, io ci sto entrando da qualche mese. Ma avevo visto giusto, che sai pensare fuori dai sistemi ordinari. Quante cose, sto scoprendo anch’io: quando poi osservi che anche a noi sta simpatico il diavolo hai fatto bingo. Quanto ai desideri tu dici che non abbiamo niente da perdere, ma in verità sì, ed è questo lo scoglio: potremmo scoprire che la nostra verità è diversa da quella che credevamo, e conoscere è diventare responsabili. Una volta che scopri che vuoi altro da ciò che hai costruito, potresti trovarti a dover lasciare “pezzi” di vita, persone, luoghi. E questo “scares the hell out of you”, terrorizza.

    1. Questo è vero, e sicuramente lasciare qualcosa di conosciuto fa paura ma se quella cosa o quel qualcuno non ci faceva bene, è una paura che preferisco affrontare 🙂

  2. Che bel libro… dovrei imparare anche io… e prima di tutto dovrei leggere anche io questo libro… mi interessa molto l’argomento…

  3. Non credo che ci siano altre parole da poter aggiungere a quello che hai scritto. Io la vedo esattamente come te e anche io ho un taccuino con i miei desideri 🙂

    1. A me è stato molto utile leggere questo libro perché probabilmente desideravo in base a quello che avevo vissuto e non in base al mio io profondo. Non si finisce mai di imparare

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