Anno sabbatico: cos’è e come prenderlo da scuola e dal lavoro

Senti “anno sabbatico” e subito ti illumini, vero?

Forse è un sogno che hai da una vita o forse una cosa di cui senti necessità in questo specifico momento.

Beh, sappi che alla fine di questo articolo avrai tutte le informazioni necessarie per rendere questo tuo sogno realtà.

Prima di tutto perché io tifo per te.

Inoltre perché sono quella che ha fatto il giro del mondo e so cosa vuol dire rimandare, rimandare e rimandare e poi, quando finalmente decidi di farlo, capire che è stata una delle cose migliori che io abbia mai fatto in vita mia.

E senza il minimo dubbio, una delle esperienze più belle in assoluto… che rifarei oggi stesso.

Perciò bando alle ciance (che espressione da boomer, ah, ah!) e mettiamoci all’opera per rendere concreto questo sogno.

Cosa vuol dire anno sabbatico?

Sabbatico deriva da “sabato” che è il giorno del signore, dedicato al riposo dal lavoro.

L’anno sabbatico é una pratica molto comune nel mondo anglosassone dove prende il nome di “Gap Year”.

In sostanza è un momento di pausa che ci si prende per staccare dalla vita di tutti i giorni. Un momento per rinnovarsi, per dedicarsi a un progetto che è rimasto nel cassetto da troppo tempo, per fare luce su cose/sensazioni/pensieri in cui ci sentiamo nella nebbia.

I motivi sono vari e tutti validi.

anno sabbatico in perù unadonnaalcontrario
Il Perù è una meta perfetta da inserire in un anno sabbatico

Paura del Gap Year

So anche che ci sono molte paure nel fare questa scelta.

Noi viviamo in un paese meraviglioso da tanti punti di vista ma, è una verità concreta che l’Italia è ricca di pregiudizi verso chi prende decisioni fuori dalla mentalità comune.

Il termine “fannullone” ti dice qualcosa?

Eppure io ho la speranza che, facendo buona informazione e aumentando il numero di persone che decidono di fare questa esperienza, anche nel nostro paese l’anno sabbatico venga apprezzato come un’esperienza che accresce e migliora l’essere umano da molti punti di vista, compresi quelli lavorativi.

Vantaggi dell’anno sabbatico

Parliamo di:

  • incrementare la propria capacità di Problem Solving,
  • di accrescere la propria abilità nello scrivere e parlare le lingue straniere,
  • di sviluppare una mentalità più ampia che possa attingere a più conoscenze.

E ho scritto solo le prime che mi sono venute in mente.

Ci sono ovviamente tanti altri vantaggi, per quanto mi riguarda ancora più importanti.

Per esempio sganciarsi dal giudizio degli altri, che saranno lì, pronti a dirti: “Ma che stai facendo?”, “Dove pensi di andare?”, e la mia preferita “Stai solo scappando”.

Non riuscirò mai a capire perché una persona che ama viaggiare sia considerata una fuggitrice incallita.

Non sarà che quella frase nasconde una paura di chi te la rivolge?

Sì, perché alla fine io credo che chi ti dice queste cose, in fondo, non ha il coraggio di fare quello che tu stai per fare.

E cerca di bloccarti come lui/lei è bloccato/a.

Beh, non lasciarglielo fare, ok?

Ascolta questa donnaalcontrario che crede in te e nei tuoi desideri.

Alle brutte, se hai davvero preso una decisione sbagliata, lo scoprirai solo facendolo.

Ma io sono abbastanza certa che non sia così.

Chi può prendere un anno sabbatico?

La risposta a questa domanda è: tutti e tutte.

Che tu sia giovane o adulto/a, che tu sia studente/ssa o dipendente di un’azienda, pubblica o privata.

Certo, ci sono delle differenze e queste le vediamo nelle prossime righe ma è importante che tu sappia che in Italia il diritto di prendere un anno sabbatico è riconosciuto dalla Legge.

Detto questo, vediamo come fare a livello pratico.

Come si fa a prendere un anno sabbatico?

Partiamo dalle giovani leve.

Se sei una studentessa o studente, puoi prenderti un anno di pausa dagli studi quando vuoi.

Tra il liceo e l’università, durante l’università oppure finita l’università, prima di cercare lavoro.

Magari non sai bene cosa vuoi fare da grande, e prenderti un tempo per te potrebbe aiutarti a fare chiarezza.

In fondo si tratta del tuo futuro. Della tua vita. Direi che è una motivazione di tutto rispetto.

L’unica cosa da tenere a mente se stai facendo l’università, è che devi continuare a pagare le tasse annuali, così da continuare il tuo percorso di studi esattamente dove l’hai lasciato quando rientrerai dal tuo anno sabbatico.

Tra l’altro essendo ancora studente o studentessa, le opportunità per viaggiare con un budget che non ti peli sono tante.

Ti lascio qui di seguito due articoli che in tal senso possono esseri utili:

Anno sabbatico per chi lavora

Se sei una persona che è già nel mondo del lavoro e magari sei in una situazione di burn-out o cominci a sentir stretto quello che fai o ancora hai bisogno di un tempo lungo per dedicarti a qualcosa di importante per te, sappi che, qualunque età tu abbia, puoi prenderti un anno sabbatico senza perdere il tuo lavoro e che questo diritto è sancito dalla legge.

Anno sabbatico scuola

Se sei un/a docente o un/a dirigente scolastico/a, è previsto che tu possa prenderti un anno sabbatico ogni dieci anni di lavoro (legge n. 448/1998).

È un congedo non retribuito né il datore di lavoro ti verserà contributi. Puoi comunque decidere di versarli in autonomia.

C’è anche la possibilità di richiedere un anticipo sul TFR se ti sono necessari dei soldi per sostenere il tuo viaggio anche perché non potrai lavorare per nessun altro datore di lavoro durante il tuo anno sabbatico.

Anno sabbatico università

Se sei un/a docente universitario/a, hai diritto ogni 7 anni a un congedo di un anno retribuito secondo l’articolo 17 del DPR 382/80 con lo scopo di fare ricerca o dedicare quell’anno ad approfondire gli studi nella tua materia in Italia e/o in uno stato specifico all’estero.

Anno sabbatico lavoro dipendente

Per tutti gli altri casi, c’è il Congedo per motivi familiari (regolato dal CCNL).

Anche in questo caso non è retribuito, puoi richiederlo per 12 mesi ed è necessario avere un contratto a tempo indeterminato.

Se sei un/a dipendente di azienda privata il congedo può durare dai 6 ai 12 mesi, che si possono anche dividere in più periodi e si può prendere solo una volta nella stessa azienda.

Se sei un/a dipendente pubblico/a, la durata complessiva del congedo è di 12 mesi che possono essere divisi in 2 semestri. Lo si può richiedere una volta ogni 10 anni.

In entrambi i casi:

  • il congedo non è retribuito,
  • servono alcuni anni di lavoro presso la stessa azienda,
  • va presentata una domanda scritta con le motivazioni della richiesta di congedo.

Importante: in tutti questi casi il datore di lavoro non è obbligato a concederti o meno il congedo.

Per questo motivo è importantissimo che la tua domanda sia fatta molto, molto bene, spiegando non solo le motivazioni personali ma anche le cose che, una volta tornata/o, saranno di beneficio all’azienda.

Inserisci tutte quelle skill che potranno renderti un/a migliore dipendente per il tuo datore di lavoro e/o azienda, oltre che una persona più felice di andare al lavoro, cosa che spesso i datori di lavoro non considerano.

Una persona felice lavora molto meglio di una persona frustrata. E questo lo dice la scienza.

Fai la domanda con un considerevole anticipo rispetto al momento in cui vorresti partire, la legge parla di 30 giorni ma un po’ prima sarebbe meglio.


Terminati i consigli utili, a me non resta che dirti, al di là che tu pianifichi bene il viaggio che può esserti utile ma non necessariamente: datti la possibilità di scoprirti, di sperimentarti in prima persona perché quello che mi ha insegnato il viaggio è che, proprio quando ti metti nel percorso, senza troppe aspettative, accadono cose, situazioni, esperienze che non ti aspetti e che spesso ribaltano i tuoi punti di vista. In meglio.

Io ti auguro buon viaggio e buona vita, anima al contrario!


Se vuoi approfondire, qui di seguito ti lascio alcuni articoli utili.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.