Atelofobia: la paura di essere imperfetti

Non posso perdere il controllo, non qui, non ora”.

Ti è mai capitato di dirti questa frase?

E quel qui e ora sono capitati anche altre volte, altre innumerevoli volte?

Probabilmente se stai continuando a leggere, la tua risposta è: Sì!

Oggi voglio approfondire con te cos’è questa profonda paura di commettere errori per capire insieme se e come liberartene una volta per tutte.

Oggi parliamo di atelofobia, la paura di non essere all’altezza.

Atelofobia: significato ed etimologia

Mi piace sempre partire dal significato delle parole di cui parliamo perché è proprio dalle origini di quelle parole che ne abbiamo spesso chiarezza.

Atelofobia deriva dal greco atelophobia (ateles= imperfezione, incompletezza, phobos= fobia, paura), da cui paura dell’imperfezione o paura delle imperfezioni.

La perfezione che ossessiona

Per anni sono stata ossessionata dal desiderio di essere perfetta, sul lavoro, nelle relazioni, nella società.

E questo non mi faceva bene, non mi faceva vivere bene.

Ero profondamente invasa da un senso di inadeguatezza viscerale, da un’insoddisfazione che non aveva fondo, da aspettative esagerate che neanche avessi voluto scalare l’Everest.

E i risultati?

Un buco nell’acqua.

O meglio, spesso ho raggiunto grandissimi obiettivi, quelli che mi ero prefissa, ma ero felice?

No, assolutamente no. Oltretutto non facevo altro che autosabotarmi.

In questa assurda ricerca della perfezione, mi creavo degli ostacoli da sola, visualizzavo casini su casini che inevitabilmente poi accadevano, e a quel punto mi dicevo: “Ecco, vedi, non ne faccio una giusta!”. Giustificando in questo modo la forte delusione in me stessa.

gabbiano che vola sul mare atelofobia

Cause dell’Atelofobia

Le cause dell’atelofobia, di questo sentirsi di non valere nulla, possono essere di varia natura:

  • Un’educazione troppo rigida,
  • Traumi ed episodi negativi che ci hanno segnate/i nell’infanzia o in adolescenza,
  • Predisposizione Genetica.

Voglio dire una cosa che spesso sottovalutiamo.

Non c’è nulla di male nel desiderio di sentirsi gratificato/a e accettato/a. È un desiderio intrinseco nella natura umana perché noi siamo esseri sociali e ricercare l’approvazione altrui di per sé è un aspetto naturale della nostra umanità.

Perciò finiamola con queste affermazioni che dobbiamo bastare a noi stesse/i e che, se siamo felici noi, chissenefrega degli altri.

Semmai è il contrario: quando noi siamo felici, vogliamo esserlo insieme agli altri, vogliamo che anche gli altri assaporino quella stessa felicità, perché quella felicità ha il suo senso massimo nel condividerla con chi ci sta a fianco, con chi amiamo, con gli altri appunto.

Atelofobia: campanelli d’allarme

Il problema nasce quando questa ansia di perfezionismo diventa una fobia e non ci permette di vivere una vita sana.

Quando limita le relazioni sociali, quando aumenta l’insicurezza personale, quando ci diamo troppo addosso incolpandoci di qualunque fallimento.

Beh, lì, dovremmo fermarci un attimo e invertire la rotta. 

  • Punto primo: fallire nella vita è normale. Ho dedicato alla paura di fallire un articolo intero mostrandoti come qualunque persona che nella vita abbia realizzato qualcosa di considerevole è passata attraverso numerosi fallimenti.
  • Punto due: la perfezione nell’essere umano non esiste. Per cui la corsa a correggere i propri difetti, sempre che si tratti solo di difetti, è assolutamente inutile, anzi è deleteria perché ti fa sprecare solo tanta energia che potresti riporre in altro. Un esercizio utile in tal senso è quello di scrivere nero su bianco due liste: una lista di massimo 10 cose che di te non ti piacciono, e una lista di 10 o più cose di te che ami. E se queste ultime non ti vengono in mente, chiedi alle persone che ti vogliono bene qual è la cosa che più amano di te e scrivila in quella lista. Sono certa che dopo averla letta, ti verrà fuori un bel sorriso.
  • Punto tre: se aspiri davvero alla realizzazione personale, e credo proprio che sia così perché alla fine l’istinto di sopravvivenza e il desiderio di essere felici è più forte di qualunque altra cosa al mondo, l’incapacità di rilassarsi, l’irritabilità, alzare sempre l’asticella delle tue aspettative non ti aiuterà affatto nell’arrivarci. Al contrario il rischio sarà quello di immobilizzarti in preda a un forte senso di impotenza, e farti sprofondare in un senso di vergogna per non essere mai all’altezza di aspettative troppo alte. Aspettative tra l’altro che ti sei posto/a solo tu, nessun altro.

Quando oltre tutto questo, sopraggiungono episodi psicosomatici come mal di testa, respiro affannoso, tensioni muscolari, senso di soffocamento e panico di perdere il controllo, beh, qui è il caso di chiedere aiuto a uno psicoterapeuta. Il nostro corpo è un grande messaggero di ciò che ci accade. Ascoltarlo è un passo importante verso la guarigione.

Come superare l’atelofobia?

Per superare l’atelofobia è fondamentale innanzitutto accettarla, accettare che tutto questo accade in noi e che raggiungere la perfezione non può essere un obiettivo sano per la nostra vita.

L’unica cosa che accadrà mantenendosi dentro questo circolo vizioso sarà una forte tendenza al pessimismo, una costante paura del rifiuto e di non farne una giusta, oltre a rabbia, senso di colpa e uno stato di inadeguatezza che non passerà mai.

A meno che non diciamo: Stop! E prendiamo un’altra strada.

La strada dell’equilibrio della vita.

Un buon inizio è quello di approcciarsi a tecniche di meditazione o di mindfulness che ti aiutano ad ancorarti al momento presente e a lasciar andare le preoccupazioni create nel passato o relative al futuro.

Nella sezione crescita personale, trovi diversi articoli in cui spiego varie tecniche di meditazione e di rilassamento con cui puoi cominciare.

Te ne lascio qui di seguito tre per curiosare:


Se poi ti rendi conto che continui a porti obiettivi irrealistici e che persino fare un gesto semplice e quotidiano diventa un peso insormontabile, chiedi aiuto.

Ché come spesso dico, chiedere aiuto è un grande gesto d’amore e di coraggio verso se stesse/i, non di fragilità emotiva.

Banner scopri Da Crisalide a Farfalla percorso di crescita personale

So cosa si prova quando ci si sente inadeguate/i, quando si ha continuamente paura di sbagliare e si è ipercritici verso se stessi/e.

Tutto ciò che ho vissuto nella mia vita mi ha portato prima di tutto a trovare un metodo per uscire da tutto questo e poi offrirlo alle altre persone che sono nella stessa situazione in cui ero io anni fa.

Perciò seppellisci l’irritabilità e la rabbia (che quelle logorano e nient’altro) e invece di aspirare alla perfezione, lascia andare finalmente il controllo e aspira una volta per tutte alla tua felicità.

Buona vita, anima al contrario!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.