Meditazione Zen o Zazen: cos’è e come si pratica

Con la Meditazione Zen iniziamo oggi insieme un viaggio in cui indagheremo il mondo della meditazione.

Perché esistono tanti tipi di meditazione.

E conoscendo bene i suoi benefici, desidero mostrartene quante più forme possibili perché tu possa scegliere quella più in linea con te e poterne accogliere il massimo giovamento.

Per il tuo corpo fisico e per la tua anima.

Cominciamo oggi da quella più conosciuta in assoluto, per l’appunto la Meditazione Zen.

Premessa al contrario

Come per ogni cosa di cui parlo qui sul blog e sui social, mi piace unire gli aspetti spirituali con quelli materiali.

Da sempre, da quando mi sono approcciata al Buddismo e alla Crescita Personale, cerco di trovare strade spirituali che possano essere applicate alla vita di tutti i giorni.

Noi non viviamo in un eremo, almeno la maggior parte di noi, e per questo è importante nella nostra vita frenetica di occidentali trovare una strada spirituale che ci permetta di vivere le nostre vite al meglio.

E quando dico “al meglio”, non intendo giusto per stare bene ogni tanto, intendo un approccio profondo alla vita che coinvolga ogni suo aspetto, a 360°, dalle relazioni, al lavoro, alle passioni.

Adesso vediamo come la Meditazione Zen può aiutarci in questo senso.

Meditazione Zen o Zazen: origini e significato

Per andare alle origini della Meditazione Zen dobbiamo tornare indietro nel tempo ed esattamente nel VI secolo a.C. quando il Buddha originario, Siddharta Gautama Shakyamuni, sperimentò l’Illuminazione.

E lo fece proprio nella posizione che, secoli più tardi, venne definita Zazen (Za= seduto, Zen= meditazione). Per intenderci quella a gambe incrociate, con la schiena dritta e i palmi delle mani rivolti verso l’alto.

La Meditazione Zen dall’India viaggiò attraverso la Cina trovando il monaco Bodhidarma che la praticò e diffuse con il nome di meditazione Ch’an.

Proseguì poi verso il Giappone dove il monaco Dogen, nel XIII secolo, la rese quella che è oggi. Zen è infatti un termine giapponese e influenzò tutta la cultura giapponese, non solo quella religiosa, anche quella sociale.

Lo Zen infatti è un modo di essere, non solo una meditazione, che ti permette di vivere in equilibrio, ricercando la via dell’illuminazione in ogni cosa che fai.

So che nella nostra vita quotidiana questa idea dell’illuminazione potrebbe sembrarti un’utopia ma io sono la prova vivente che si può fare. E come me, conosco tante persone che hanno iniziato questo cammino e hanno avuto grandi benefici, seppur sempre immerse nella loro vita di tutti i giorni.

Illuminarsi infatti non vuol dire estraniarsi dal luogo in cui siamo e vivere lontano da tutto e tutti. Vuol dire risvegliarsi, prendere piena consapevolezza della nostra essenza più profonda e di quella di ogni essere vivente, cose e situazioni intorno a noi. 

Questo rende la Meditazione Zen estremamente pratica e sperimentabile in ogni momento: quando mangiamo, quando siamo in una riunione di lavoro, quando ci dedichiamo a un hobby o una passione.

Sempre, in qualunque momento noi possiamo vivere appieno quell’istante, situazione, relazione oppure lasciarli scorrere inconsapevolmente.

monaca che medita meditazione zen
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Cos’è la Meditazione Zen

Lo Zen non giudica, semplicemente è.

Ed è quel semplicemente che all’inizio può fregarti.

Perché sì, è una pratica estremamente semplice. In fondo non ci vuole molto. È gratis. Ci si siede, si respira e ci si mette in ascolto.

Ma ci vuole un allenamento costante per sperimentarne i maggiori benefici, come in ogni cosa della vita che porta a un vero e solido cambiamento.

Non basta un giorno o 21 giorni o qualche mese.

È la costanza che fa la differenza.

Si tratta di una meditazione per conoscersi davvero, per attingere alla nostra essenza più profonda, quella che sta dietro il nostro Io, dietro l’immagine che hai creato di te da quando sei nata/o, dietro persino al tuo nome.

Praticando la Meditazione Zen puoi osservare tutte queste cose, metterle da parte (anche fosse solo per 10 minuti) e trovarti faccia a faccia con la tua natura più pura.

A cosa serve la Meditazione Zen nella vita quotidiana?

Perché sì, bello, quando si medita, che pace, che serenità!

Ma poi apri gli occhi e ti chiama il collega scorbutico, per strada ti suonano e ti ci mandano (sai bene dove) e tutta quella serenità dove va? Nello stesso posto dove ti ci ha mandato quello/a nel traffico.

Allenarti a osservare la tua essenza profonda, o presenza, durante la meditazione ti permette di riconoscere le emozioni che emergono quando interagisci con gli altri. Le riconosci come qualcosa che agisce in te ma non è te. Non ti identifichi più. E questo ti permette di superarle e trasformarle il prima possibile. 

Il ché non vuol dire che non accadrà più, che non soffrirai più o non sarai più arrabbiata/o. Semplicemente quando accadrà, te ne renderai conto prima possibile (questo dipende dall’allenamento alla meditazione) e non ti ci attaccherai più come fossero parte di te. Imparerai a gestirle e non fartene travolgere, anzi a volte le userai come tue alleate.

E vale anche per le emozioni come la gioia.

Se sei completamente presente quando fai qualcosa che ti piace, invece di pensare al futuro, starai lì, consapevolmente, e ne trarrai più gioia possibile.

A cosa si pensa quando si medita?

Molte persone si avvicinano alla Meditazione Zen sperando di far tacere la mente, di eliminare completamente i pensieri.

Ci tengo a parlare di questa cosa perché spesso si inizia a meditare spinte/i da qualche fuffa-guru che ti dice di “svuotare la mente”.

Dopo un po’ che si pratica la meditazione ci si rende conto che non si riesce a farlo e, come conseguenza, si innesca in noi una sensazione di frustrazione.

Beh, sappi che, se pensi durante la meditazione, sei assolutamente normale.

E questo perché il nostro cervello è programmato per farci sopravvivere, quindi pensa continuamente per trovare la strategia migliore a quello scopo.

Ti sembrerà buffo ma più dici alla mente di “non” pensare, più lei lo fa.

Questo perché la nostra mente (lo scrivevo nell’articolo sull’Overthinking) non riconosce il No.

Perciò parti dal fatto che i pensieri, anche durante la meditazione, sono assolutamente normali.

Il punto non è eliminarli ma osservarli e lasciarli andare, un po’ come quando vedi le nuvole nel cielo in una giornata di vento: si muovono velocemente e dopo un po’ non le vedi più. Magari ne vedi altre.

E ogni volta che vedi la mente distrarsi, ritorna al tuo centro. Come? Con il respiro.

Come si pratica la Meditazione Zen?

Nella Meditazione Zen il respiro è la chiave, lo strumento più potente.

Non è l’unico naturalmente e adesso ti racconto come, in maniera estremamente semplice, puoi iniziare a praticare la Meditazione Zen.

Come cominciare a fare meditazione

La prima cosa da fare, prima ancora di scegliere la posizione per la nostra meditazione, è creare uno spazio in cui possiamo rilassarci.

Scegli un luogo della casa dove sai che, per un po’, sei libera/o di dedicarti un tempo solo per te. Puoi mettere un po’ di musica soft, come quella con i suoni della natura. Puoi accendere un incenso o una candela dal profumo che ami. Insomma fai di quello spazio un luogo a tua misura e piacere.

Se hai la possibilità di avere un giardino oppure un luogo all’aperto dove poterti rilassare, va benissimo perché la natura ci aiuta ad allinearci con chi siamo essendone noi parte integrante.

All’inizio comincia con pochi minuti di meditazione per poi pian, piano allungare la tua sessione.

E adesso veniamo alla posizione da assumere.

Le posizioni della Meditazione Zen

Innanzitutto la parola d’ordine è: comodità.

Sì, perché per quanto le posizioni che ti andrò a elencare siano utili nella Meditazione Zen, se tu ritieni che per te è meglio star seduta/o su una sedia, va benissimo così.

Idem per l’abbigliamento: indossa abiti comodi e, aggiungo, che ti piacciono.

Perché tutto, tutto, ti porti al tuo centro e, se una maglia per te ha un profumo particolare o un ricordo piacevole che ti fa star bene, è quella perfetta per la tua meditazione.

Se scegli la posizione da seduta/o, potrebbe giovarti l’uso di un cuscino (puoi usare lo zafu ma anche un cuscino ben cicciotto che hai in casa). L’importante è che la schiena sia dritta e le spalle e le braccia rilassate.

Come una metafora della vita, la postura da assumere durante la Meditazione Zen è stabile e calma al contempo.

Le posizioni sedute della Meditazione Zen sono:

  • Posizione del loto o Padmasana: proprio quella assunta da Shakyamuni con le gambe incrociate, il piede sinistro appoggiato alla coscia destra, il piede destro a quella sinistra. La schiena rimane dritta, le mani sono appoggiate sulle ginocchia, i palmi delle mani sono rivolti verso l’alto. 
  • Posizione Birmana: anche qui le gambe si incrociano ma i dorsi dei piedi sono appoggiati al pavimento o al tappetino e, se riesci (con la pratica ci riuscirai, vedrai), anche le ginocchia.
  • Posizione Seiza: in questo caso ti puoi inginocchiare, sedendoti sui tuoi talloni. Se preferisci, puoi usare un cuscino o una piccola panca.

Respira

E adesso veniamo al respiro.

Perché dicevo prima che è la chiave nella Meditazione Zen?

Innanzitutto perché il respiro è ciò che ci rende vive/i. Ed è proprio a quell’essenza vitale a cui vogliamo attingere.

Inoltre ogni qual volta osserverai un pensiero arrivare, riportando la tua attenzione al respiro, tornerai al tuo centro e il pensiero scivolerà via.

Se poi senti quel pensiero ritornare, allora osservalo per qualche secondo.

Magari vuole aiutarti a fissare nella tua mente un impegno quotidiano. Bene, ascoltalo, fissalo e poi, sempre respirando, lascialo andare.

Succederà spesso? Assolutamente sì, soprattutto le prime volte.

Ma la vera essenza della pratica della Meditazione Zen è questo ri-centrarsi continuamente. Riportare l’attenzione al respiro.

Inspira ed espira sempre dal naso.

Ovviamente se hai le narici chiuse per via di un raffreddore, puoi tranquillamente respirare anche dalla bocca.

Segui il tuo ritmo cercando pian, piano di fare respiri sempre più lenti e profondi senza mai forzare la respirazione.

Scoprirai pian, piano che respirare bene e a lungo, porterà enormi benefici al tuo corpo, oltre che alla tua mente e questo è scientificamente provato (te ne parlo tra poco).

Contare può aiutarti a concentrarti sul respiro.

Puoi contare inizialmente 5 secondi inspirando e 5 secondi espirando. E poi in maniera il più naturale possibile, aumentare i secondi di inspirazione ed espirazione.

I Mantra nella meditazione Zen

Durante la Meditazione Zen è possibile introdurre dei mantra che favoriscano la concentrazione.

I mantra sono suoni emessi dalla nostra voce che innescano una vibrazione al livello di tutto il corpo.

Ci sono molti tipi di mantra, ognuno con un significato e una funzione ben precisi.

Puoi sceglierlo in base al suo significato o anche in base al fatto che quel suono semplicemente ti risuona, ti faccia star bene.

L’importante è ripeterlo costantemente, molto lentamente, senza sforzo.

Come arrivare allo stato di Zen

È fondamentale prendere consapevolezza che la nostra presenza è già in noi. Perciò non dobbiamo andare da nessuna parte.

Zazen non è estraniarsi dalla società, è riscoprire finalmente chi siamo e portare questa scoperta nella nostra realtà.

Essere presenza, come dice anche Eckart Tolle nel suo splendido Il Potere di Adesso, o stare nel Qui e Ora è ciò che ci permette di sperimentare una vita autentica dove per autentica intendo quella che da sempre siamo destinate/i a vivere, quella per cui siamo qui in questo preciso istante.

Essere presenza ci permette di comprendere la connessione profonda con tutto ciò che esiste intorno a noi e ci permette anche di valutare senza condizionamenti sociali, culturali e, senza le illusioni che ci siamo costruiti nel tempo, le nostre relazioni, emozioni, esperienze di vita. 

Stare nel qui e ora, in contatto con la tua presenza ti libera dal senso di “aver bisogno” di qualcuno, qualcosa.

Questo non vuol dire non avere obiettivi o desideri, assolutamente no.

Nel mio percorso di crescita personale, Da Crisalide a Farfalla, c’è un intero step dedicato ai desideri.

Anzi entrando in contatto con il tuo vero sé, anche i desideri e gli obiettivi saranno allineati con quel che sei nel profondo, semplicemente incarnerai il tuo vero sé nella vita di tutti i giorni.

Dove si pratica la Meditazione Zen in Italia

Come ho detto prima, puoi praticare la Meditazione Zen direttamente in casa oppure in un luogo della natura.

Ma se stai cercando un centro o un monastero Zen, dove poter fare un’esperienza ancora più immersiva, sappi che In Italia crescono sempre di più questi luoghi.

  • Per esempio i centri buddhisti zen de “Il Cerchio” sono 6 e li trovi sul loro sito ufficiale.
  • Il Centro Buddhista Zen Gysho ha due strutture, una a Cecina, in provincia di Livorno, e uno, il Sanboji Monastero di Montagna, nell’Appennino Tosco-Emiliano.

Benefici della Meditazione Zen sul corpo e sulla mente

Mi piace sempre portare la scienza nella dimensione spirituale e, per fortuna, di studi scientifici che dimostrano gli immensi benefici della meditazione ce ne sono tanti.

Per esempio si è visto che la respirazione lenta e profonda aiuta nei casi di tachicardia o disturbi dell’ansia.

Altri studi hanno dimostrato che meditare costantemente migliora notevolmente la concentrazione, la qualità della comunicazione con gli altri, le situazioni di stress.

Analizzando l’attività del cervello dei monaci buddisti durante la meditazione si è visto che il cervello produce delle onde responsabili del rilassamento e che si riduce la materia grigia che interviene con l’età.

Insomma non si tratta soltanto di consapevolezza interiore ma di benessere a 360 °.

Di respiro parlo anche nel mio percorso di Business, Luce perché, forse ti sembrerà strano, eppure persino nel marketing (ovviamente etico) la respirazione è una delle componenti fondamentali per raggiungere risultati concreti e in linea con il proprio vero sé.

E adesso tocca a te sperimentare e, se ti fa piacere, raccontarmi la tua esperienza con la Meditazione Zen.


Se vuoi approfondire l’argomento meditazione, ti lascio qui di seguito alcuni articoli scritti sull’argomento:

*immagini by pexels

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