Meditazione camminata consapevole: pratica e benefici

Tra le pratiche di consapevolezza, la meditazione camminata è una di quelle meno diffuse in occidente.

Eppure funziona esattamente come tutte le altre.

Anzi per alcune persone funziona anche meglio.

C’è chi non si trova a suo agio a stare seduta/o a occhi chiusi per un periodo medio/lungo.

Ecco perché oggi ti voglio raccontare cos’è la meditazione camminata e come funziona in pratica, in modo che tu, se la senti più affine a te e al tuo modo di vivere, possa sperimentarla.

Come si medita camminando?

Innanzitutto come si fa a meditare camminando?

Sembrerà strano ma la risposta è molto semplice: camminando con attenzione.

Puoi farlo anche a casa.

A me capita spesso nell’arco della giornata, anche solo per staccare dalla mia scrivania, visto che ci passo molte ore, o per schiarirmi le idee.

All’aperto è decisamente meglio ma, se all’inizio ti senti in imbarazzo, tra le mura di casa andrà benissimo.

Pian, piano potrai fare meditazione camminata anche passeggiando semplicemente per andare a fare una commissione.

E non è che ti distrarrai, come quando cammini con la testa tra le nuvole.

Ti capiterà, parlo per esperienza, di essere talmente consapevole da prestare attenzione a tutti gli elementi intorno a te, persone comprese, magari salutandole con un sorriso (cosa che in Italia si vede poco, soprattutto nelle grandi città).

Ti sorprenderai di quanto questo gesto sia benvenuto.

Sì, a volte le persone ti guarderanno come quella/o strana/o, ma il più delle volte ricambieranno il saluto.

meditazione camminata sulla spiaggia
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Che cos’è la camminata mindfulness?

Dicevo prima “camminando con attenzione”.

Ma che vuol dire”- tu dirai?

Siamo così abituate/i a fare, fare, fare senza porre attenzione allo spazio tra quei vari “fare” che dare attenzione al semplice gesto di camminare sembra un paradosso.

Eppure camminare è un gesto che diamo per scontato e che scontato non è per nulla.

Ecco, la meditazione camminata è innanzitutto un metodo per comprendere quanto siamo fortunate/i nel muoverci, nel camminare.

Un consiglio utile è quello di fare la meditazione camminata dopo aver prima fatto 5 minuti di respirazione diaframmatica, in piedi o da seduti, come sei più comoda/o.

Poi procedi nella meditazione camminata per 10 minuti, a questo punto fai una pausa e riprendi per altri 10 minuti.

La meditazione camminata in pratica

Inizia prestando attenzione al movimento del piede, al come si alza, al come si appoggia la pianta e poi si solleva, alle sensazioni sulle dita.

E di conseguenza a come si muove il corpo, le caviglie, le gambe, il bacino, in relazione alla camminata.

Diciamo che se lo fai su un prato o sulla spiaggia, a piedi nudi, è ancora meglio perché le sensazioni si amplificano.

Prova a concentrarti su come cambia il tuo respiro nel movimento, a quello che il corpo ti comunica.

Cosa senti? Dove lo senti?

È una sensazione di piacere, dolore, rilassamento, tensione?

E il cuore? Batte lento o più veloce?

Prova ad ascoltarlo e a modificare il ritmo della tua camminata in base a esso.

Ti sembreranno tante cose a cui prestare attenzione, ma vedrai che pian, piano, verrà tutto molto naturale.

E più ovviamente farai meditazione camminata, più questo ascolto sarà fluido e immediato.

Inoltre aumenterai la consapevolezza del suolo e della natura che ti circonda e che sostiene la tua vita, così come mentre cammini, la terra sostiene il tuo corpo.

Se per caso la mente si distrae (sappi che accadrà continuamente e che è assolutamente normale), riporta semplicemente l’attenzione al corpo, al momento presente.

L’importante non è da dove parti o dove arrivi ma dove sei adesso.

Tutto torna sempre all’adesso, perché la felicità non si trova nel passato che è già andato, né nel futuro che può solo essere immaginato. Si trova solo nel qui e ora, l’unico istante possibile.

Come si pratica la meditazione camminata nelle scuole buddiste?

La meditazione camminata è una delle pratiche più comuni tra i monaci buddisti.

Camminare consapevolmente, così come mangiare consapevolmente, respirare consapevolmente, fa parte dell’allenamento dei monaci all’illuminazione.

Mi piace chiamarlo “allenamento” perché come per moltissime cose, solo allenandosi costantemente, per un periodo di tempo prolungato (non bastano 21 giorni), si ottengono risultati migliori e duraturi nel tempo, persino nello sperimentare l’illuminazione.

E ci tengo a dire che non riguarda solo i monaci e le monache.

Ognuna/o di noi può sperimentare la condizione di risveglio (il significato della parola “Buddha” è risvegliato). Persino nelle nostre vite incasinate di tutti i giorni.

E che tu lo faccia provando la meditazione seduta o camminata o la mindfulness, l’importante è sperimentare.

Io pratico il buddismo da 26 anni e ogni volta scopro qualcosa di nuovo che non avevo considerato l’istante prima.

Ma torniamo alla scuole buddiste.

  • Nella Meditazione Zen la meditazione camminata prende il nome di Kinhin e si pratica in alternanza alla meditazione Zazen, quella da seduti per intenderci. Avviene in cerchio, con le mani in mudra shasu (quello con una mano chiusa in pugno e l’altra appoggiata sopra, posizionate a livello del plesso solare, appena sopra l’ombelico).
  • Nella Meditazione Vipassana è parte integrante della pratica meditativa e può durare molte ore per i monaci più allenati. Si diventa estremamente consapevoli delle sensazioni del corpo e della mente fino a incarnare la sensazione stessa.
  • La meditazione camminata fa parte anche della pratica dello Yoga, seppure sia meno immediata di quella della semplice camminata consapevole. Per questo motivo per imparare questa tecnica, bisogna essere seguite/i da un maestro Yogi.

I cammini religiosi

Se ci pensi anche nella tradizione cristiana, camminare è una pratica che fa parte del percorso spirituale.

Basti pensare al cammino di Santiago o alla Via Francigena, giusto per citare i due cammini più vicini a noi.

Ma ce ne sono molti altri legati anche a culture lontane da noi che prevedono il cammino come percorso alla scoperta del proprio mondo interiore.

Benefici della meditazione camminata

Oltre a tutti i benefici della meditazione seduta, come:

  • Aumentare la concentrazione.
  • Calmare i pensieri.
  • Ridurre la produzione di cortisolo e di conseguenza lo stress e gli stati d’ansia.

la meditazione camminata, coinvolgendo il movimento fisico, ha ulteriori benefici. Per esempio:

  • Migliora il tono muscolare, la circolazione sanguigna e la digestione.
  • Allevia eventuali fastidi, come mal di testa e contratture.
  • Aumenta la consapevolezza del movimento e della postura.
  • Migliora la percezione del nostro corpo, delle sensazioni che riceviamo da esso.
  • Regola il metabolismo.

Se poi la si fa in natura, aumenta la produzione di endorfina e serotonina, ormoni che fanno bene al nostro umore e benessere.

Libri sulla meditazione camminata

Ci sono alcune letture consigliate per chi vuole approcciare la meditazione camminata da sé.

– Per esempio, Thich Nhat Hanh nel suo Camminare in consapevolezza. Meraviglia e gratitudine ad ogni passo indica la meditazione camminata come la forma di meditazione che coinvolge insieme mente, corpo e attenzione nell’attimo presente.

Volker Winkler in Meditazione Camminata Passo dopo Passo citando il Buddha scrive: “Quando sediamo, sappiamo di sedere. Quando camminiamo, sappiamo di camminare”, indicando come la consapevolezza in ogni cosa che facciamo è essa stessa la via del Buddha.

Scegli la tua strada

Io sono del parere che bisogna sperimentare cosa fa meglio a noi, a te.

Non siamo tutte/i uguali e magari per una persona è meglio la meditazione a occhi chiusi, con l’incenso acceso e una musica rilassante.

Per un’altra è meglio fare una bella escursione in montagna, oppure un bel viaggio. Sicuramente una delle meditazioni che amo più io.

Insomma la via per la nostra felicità è unica. Possiamo ascoltare gli altri ma poi dobbiamo fidarci di ciò che sentiamo più inerente alla nostra natura interiore.

Ecco, io ti auguro che questo viaggio attraverso le pratiche di meditazione del mondo, possa aiutarti a trovare la tua strada per la felicità, unica e splendida così come è.


Se ti va di approfondire, di seguito trovi i link alle altre forme di meditazione di cui ho parlato qui sul blog:


*foto di copertina di Jordan Whitt by Unsplash, foto nell’articolo di Nataliya Vaitkevich by pexels

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